Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
ItinerariViaggi di Gusto

Weekend romantico nei Colli Euganei: le esperienze da fare sulle tracce degli Asburgo Este e di Petrarca

Le sale affrescate fino a oggi chiuse al pubblico di un antico maniero, ma anche gli happening in costume d’epoca e dal sapore d’antan nel suo sconfinato giardino, fino alla food experience che non ti aspetti nel borgo medievale di Arquà.

Il pernottamento in una struttura termale ad Abano o a Montegrotto è d’obbligo, quando ci si rifugia nei Colli Euganei, angolo ricco di fascino e storia nel Padovano, rinomato per le sue acque benefiche. Una terra dove i fasti del passato rivivono nella speciale location del castello del Catajo, ex residenza estiva, a Battaglia Terme, degli Asburgo Este, arciduchi di Modena.

Un set d’eccezione per gli eventi della bella stagione in corso, inaugurati con un déjeuner sur l’herbe in abiti settecenteschi. L’arco temporale del lifestyle d’antan al maniero raggiunge l’autunno, quando il 22 ottobre, nella terrazza che un tempo ospitava delle stupefacenti serate danzanti, si terrà un Gran Ballo ottocentesco. A ispirarlo è stato il soggiorno dei due imperatori d’Austria Ferdinando I e Maria Anna di Savoia, con una corte di 95 persone al seguito, ospiti nel lontano 1838 della imponente dimora che, per l’occasione, era stata impreziosita da 8600 suggestive fiammelle per ricreare una scenografia di luci neogotica all’altezza dell’attesa visita. Una permanenza che venne onorata anche da un magnificente spettacolo di naumachie nel grande cortile dei giganti e da spettacolari fuochi d’artificio in lontananza.

Ma se la stagione estiva al maniero sarà animata anche da degustazioni enogastronomiche, concerti di musica jazz e una caccia al tesoro misteriosa, la novità che rende il sito imperdibile è la possibilità di visitare le stanze private della famiglia reale, finalmente accessibili dopo un’importante opera di restauro che ha raddoppiato i livelli ammirabili dai turisti, fortemente voluta dall’imprenditore trevigiano Sergio Cervellin, proprietario del gioiello nei Colli Euganei. 

Un nuovo piano ritrovato di alcove egregiamente decorate, con le travi alla Sansovino che catturano il visitatore per intagli e colori, da sempre a uso privato e ricche di opere pittoriche del passato: preziosi sono gli affreschi a soggetto mitologico di Giovanni Battista Zelotti (autore dell’importante ciclo rinascimentale del livello nobile); le decorazioni neoclassiche del pittore veneziano Marino Urbani, con i tipici paesaggi del gusto romantico di inizio ‘800; o le creazioni seicentesche di un autore ignoto. Gli ambienti furono realizzati nel Cinquecento dagli Obizzi, famiglia di mercenari di fama europea e i primi a possedere il castello che venne poi ristrutturato negli anni ’20 dell’800 dagli Asburgo Este.

La gita culturale non dimentica, però, il gusto, rigorosamente veneto tra invitanti proposte classiche e contemporanee nell’affascinante borgo medievale di Arquà dove trascorse gli ultimi anni della sua vita il poeta Francesco Petrarca. Proprio sulla sua monumentale tomba nel cortile della chiesetta, affaccia una finestra di una dimora privata adibita a home restaurant: è Quella casa ad Arquà di Donatella Brunello, format gastronomico contemporaneo che punta sull’intimità e sulla privacy, mantenendosi ben ancorato ai sapori tipici regionali. Il servizio accurato accompagna con maestria le portate, dall’iconico crostino con baccalà, premiato olio della Dogaressa e fragola, alla immancabile sopressa artigianale, salame tipico del posto; ancora, dall’hummus con alici al risotto con fave, piselli e gambero crudo, fino a una croccante focaccia di farina di mandorla che accompagna il resto.

Regina della tavola di un locale più tradizionale, l’eno-ristorante Ser Petracco, è invece la lavanda selvatica. Una pianta odorosa che popola diversi lavandeti del territorio e i cui petali si ritrovano negli gnocchi di patate allo zafferano e granella di guanciale di Enrico Longo, titolare e cuoco della locanda ospitata in un antico edificio del ‘400, dove si degustano anche i bigoli al ragù bianco di corte, la battuta di manzo con olio di Arquà e l’irresistibile burro e crostini.

Articoli correlati

Vegan, di carne o dolce. A ciascuno la sua Panada

Angela Bacciu

Napoli, il Vino e il Maschio Angioino: 2 giorni per conoscere i contenuti di VitignoItalia

Sara De Bellis

Basilicata: 4 indirizzi per andare sul sicuro tra Matera e Potenza

Annalucia Galeone