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Vino: e che Nobile di Montepulciano sia!

nobile di montepulciano

Racconto di un territorio straordinario, di un vino tra i più antichi in Italia e di una della più importanti cantine del Vino Nobile di Montepulciano: Carpineto.

Come ogni anno, dal 2 al 16 febbraio 2025 si è svolto a Montepulciano uno degli eventi più attesi da appassionati di vino e operatori del settore: l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.

Una serie di eventi di degustazione, con epicentro la Fortezza di Montepulciano, per far conoscere al pubblico la nuova annata 2022, pronta a essere immessa sul mercato dopo i due anni di evoluzione imposti dal disciplinare di produzione, e la Riserva 2021.

Riconosciuto DOC nel 1966, il Vino Nobile di Montepulciano è divenuto il primo vino in Italia a potersi fregiare della Denominazione di Origine Controllata e Garantita DOCG, il 1° luglio 1980.

La storia del Nobile di Montepulciano

Ma la sua storia è assai più antica. Tito Livio nelle “Storie” racconta che i Galli calarono in Italia attratti proprio dal vino di quelle colline. Gli Statuti Medievali di Montepulciano del 1337, descrivono la presenza di un “vitigno dei nobili”, dato che i vigneti si trovavano sotto la collina delle città di Montepulciano ed erano di proprietà del Signorotto locale. Sante Lacerio, il bottigliere di Papa Paolo III (1530) e forse primo sommelier della storia, designava questo vitigno con l’aggettivo perfectissimo, un vino che non poteva mancare sulle tavole del Papa e dei nobili. Da qui, l’origine del nome “Nobile di Montepulciano”. Un vino amato e apprezzato anche dal Presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, che nel 1803 fece partire un ordine di 123 bottiglie di vino a base Sangiovese proveniente da Montepulciano. E all’esposizione internazionale di vino di Vienna del 1873 l’enologo di Sua Maestà Britannica si lamentò di trovare un solo vino di Montepulciano in degustazione, annoverandolo tra i suoi preferiti.

Oggi il Disciplinare di produzione del Vino Nobile di Montepulciano prevede che sia il Sangiovese, denominato a Montepulciano “Prugnolo Gentile”, il vitigno principale (almeno il 70%), che la resa massima per ettaro sia di 80 quintali e che il vino possa essere immesso in commercio soltanto dopo due anni di maturazione (tre per la Riserva).

La menzione “Pieve”

L’anteprima di quest’anno è stata caratterizzata da una grande novità: l’introduzione della menzione “Pieve”, risultato di un percorso di analisi e ricerca compiuto dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano durato oltre un anno di lavoro. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta e che è stato possibile degustare durante l’anteprima.

Tra i diversi eventi proposti, vogliamo raccontarvi la degustazione dei vini di una delle cantine più storiche e significative del territorio: Carpineto.

nobile di montepulciano

Carpineto

Un’avventura avviata nel 1967 dall’amicizia tra Antonio Mario Zaccheo e Giovanni Carlo Sacchet con 3 ettari nella piccola località di Dudda all’interno del comune di Greve in Chianti e che oggi conta 5 tenutenelle zone storiche della Toscana: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Alto Valdarno e Maremma. Dalle origini ad oggi la superficie dei vigneti si è decuplicata, passando a 20 e poi a oltre 200 ettari, tutti coltivati in modo sostenibile e a bassissimo impatto ambientale. Ad essi vanno aggiunti oltre 200 ettari di bosco e altri 100 di altre coltivazioni, per un totale complessivo di 500 ettari. 

La Tenuta di Montepulcianodi Carpineto è la più ampia dell’intera azienda e forse anche la più affascinate. Moderna e totalmente green, dotata di un impianto fotovoltaico da 150KW, conta 184 ettaridi terreno dedicati a vigneto, uliveto, seminativo, bosco. Una vera e propria oasi di natura e ambiente all’insegna della coltivazione sostenibile e produzione vinicola certificata VIVA, IFS e ISO 9001.

Oggi la Cantina è portata avanti dalle nuove generazioni: Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, export manager, che hanno continuato a sperimentare, portando Carpineto a diventare un brand dal successo internazionale, con oltre 30 etichette.

In occasione dell’Anteprima, la Cantina ha aperto le sue porte per una giornata di degustazione non solo delle nuove annate del Vino Nobile di Montepulciano, ma anche delle etichette più significative dell’Azienda: dal Brunello al Chianti Classico, dai SuperTuscan alle bollicine.

Di grande interesse il Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2020 (Sangiovese e una piccola percentuale di Canaiolo, Colorino) e soprattutto la riserva 2015, di grande complessità struttura ed eleganza.

Ma senza ombra di dubbio ad incantarci è stato il Cru Vigneto Poggio Sant’Enrico 2015, un Nobile a base di Sangiovese in purezza, austero e profondo, prodotto solo nelle migliori annate e le cui uve prevengono da due parcelle di due vigneti esposti a sud: “Poggio Sant’Enrico Piccolo” e “Poggio Sant’Enrico Grande”, impiantati uno nel 1978, l’altro nel 1995, per un totale di circa 4 ettari, nel territorio di Montepulciano. Una microzona dai terreni fortemente stratificati con prevalenza di argille, sabbia, fossili marini, conchiglie. Un vino straordinario, quasi magico, che rappresenta la storia e l’eccellenza di Carpineto.

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