Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
Cantine da scoprireVino

Val d’Orcia: identità territoriale con i vini di una volta

C’è un’incantevole campagna toscana che si sviluppa intorno a Siena e che, borghi a parte, si fa portavoce di una sempre più considerata produzione vitivinicola: vi raccontiamo Capitoni

Si respira il Rinascimento e si rimane incantati di fronte alla bellezza dei paesaggi. L’entroterra senese rappresenta una meta da non lasciarsi sfuggire, soprattutto per cogliere in pieno un esempio di arte e natura in totale accordo e in vicendevole scambio. Terre a noi già note e poi un giorno arriva l’incontro con Marco dell’Azienda agricola Capitoni. Un incontro soltanto epistolare, giusto per aggiungere romanticismo al racconto, ma rinforzato dalla promessa di andare al più presto a vedere da vicino quello che si cela dietro il risultato assaggiato in bottiglia. L’azienda, per l’esattezza, ha sede a Pienza. Tra i borghi più belli d’Italia, è probabilmente quello più attento a rivelarsi senza concedersi troppo. A preservare sé stesso, pur aprendo le porte ad importanti ondate di turismo il cui motore è, oggi più che mai, l’enogastronomia.

Nello scenario complessivo dei luoghi e delle suggestioni, Marco Capitoni appare una figura di grande coerenza, un gentiluomo inserito nel suo contesto, misurato nelle parole che lo riguardano ed espansivo nella gratitudine verso chi si interessa al suo lavoro. Una viticoltura fatta di suoli sabbiosi ed argillosi, di clima da rincorrere, di monitoraggio costante e di poco, pochissimo intervento in cantina.

I nostri assaggi Capitoni

Troccolone Orcia Sangiovese DOC 2022: è stato il primo ad incuriosirci, nome bizzarro in effetti. Sangiovese in purezza, ma in dialetto toscano, il troccolone era il commerciante che si aggirava tra i poderi della Val d’Orcia, vendendo generi alimentari, utensili, bottoni. Più che venderli, li scambiava con piccioni, conigli, uova e non era affatto uno sprovveduto. Fingeva di esserlo per trarre il massimo profitto dalle trattative che, spesso, andavano volutamente per le lunghe. Insomma, un’usanza ed un sostantivo desueti che Marco Capitoni decide di rivitalizzare per trasportarli con sé in una contemporaneità enoica dedicata più che mai al proprio territorio. Rosso rubino, fa affinamento in anfora e sorprende per la schiettezza dei profumi, sopratttutto di fragola e viola. Con un’interessante freschezza che va tutta a vantaggio della lunga godibilità del sorso. In accompagnamento, abbiamo puntato su di un crescendo di pecorini toscani, evitando giusto le stagionature più estreme.

Orcia Riserva DOC 2020: di colore rosso rubino, ne lascia intravedere i riflessi che virano al granato. È l’unica etichetta di famiglia prodotta ogni anno, grazie all’incontro tra uva Sangiovese e Merlot. A seconda dell’annata e delle sue caratteristiche precipue, al Sangiovese verranno aggiunte minime quantità di Merlot, la cosiddetta “uva facile”, per esser certi di proporre ogni anno un vino più che valido, privo di condizionanti interventi in cantina che poco sposerebbero il manierismo aziendale. Elegante e complesso, profuma di prugna, cacao, con un piacevole accenno di tostatura e di spezie come il pepe rosa. Il sorso è avvolgente e ricco di sapidità. Perfetto per una classica grigliata di carne tra amici, anche se ci è venuto in mente l’iconico Risotto con rape rosse, salsa di gorgonzola e noci dello chef Enrico Bartolini.

Frasi Orcia DOC Sangiovese 2019: si staglia nitido nel suo colore rosso profondo, intenso, con profumi di amarena e richiami alla liquirizia ed al tabacco. Il nome – Frasi – si riferisce al fatto che la bottiglia giunge corredata di un pensiero poetico. Una riflessione personale o magari racconti di vendemmia, per il top di gamma in casa Capitoni. La produzione di Frasi è condizionata dalle annate favorevoli, non è scontato che venga prodotto ogni anno. Le uve utilizzate sono Sangiovese, per la maggior parte, con un piccolo contributo di uve Canaiolo e Colorino: tutte allevate nel vigneto più vecchio dell’azienda, quello impiantato nel 1973. Un vino dalla struttura importante e che ben vedremmo accanto ad una terrina di selvaggina, accompagnando con panbrioche abbrustolito e cotognata.

Info utili

Azienda agricola Capitoni

Podere Sedime 63,

53026 Pienza (Si)

+39 338 89 81 597

Il sito

Articoli correlati

Cantine Aperte in Vendemmia: i migliori appuntamenti dal Nord al Sud Italia

Redazione

Festival Franciacorta: due weekend dedicati al vino a settembre

Camilla Rocca

Lecce: il Teresa Manara Chardonnay compie vent’anni

Redazione