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Ristoranti

Un menu racconta i 100 anni del Falchetto

Lo storico ristorante capitolino celebra il secolo di vita con una carta degustazione speciale per tutto il mese di dicembre

Un mese per raccontare cento anni di storia. E’ il mese di dicembre al ristorante Il Falchetto, che dal 1916 ha visto sedere ai suoi tavoli personaggi del calibro di Trilussa (che al locale ha dedicato anche dei versi), Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir, o ancora politici come Alcide De Gasperi, Sandro Pertini e Giulio Andreotti.

Il traguardo del secolo di vita raggiunto è un privilegio raro, che merita attenzione e un adeguato festeggiamento. Per questo motivo ci sarà un menu speciale che per 31 giorni cercherà di narrare ai clienti il valore gastronomico e culturale oltre che la cucina della “bottega storica” (come da prestigioso riconoscimento attribuitogli dal Comune di Roma) gestita da generazioni dalla famiglia Donato.

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La carta degustazione alternerà piatti tipici della tradizione capitolina come “il carciofo alla romana”, “il filetto di baccalà” e “la zuppa arzilla e broccoli” a proposte intriganti come “il filetto ai funghi porcini su crosta di pane” e “il tortino di castagne ripieno di mele flambè, rum e cannella”.

«Un percorso culinario che ho studiato con mio figlio Gerry e la nostra brigata di cucina – spiega il patron Antonio Donato – un viaggio attraverso i decenni, dal 1916 ad oggi. Il tutto abbinato ai vini della nostra cantina che conta oltre 200 etichette».

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Una storia, quella del Falchetto, fatta di passione e rispetto per la tradizione, di attenta selezione della materia prima e amore per il territorio. E resa ancor più grande da una posizione privilegiata nella città (in via dei Montecatini, incastonata tra Piazza Colonna e Piazza Venezia), dall’eleganza sobria delle sue sale e dal fascino di una veranda esterna al quale non è rimasto immune Vittorio de Sica, che l’ha immortalata nel capolavoro “Ladri di biciclette”.

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