Nel vero senso della parola. Grazie a Michele Palano, l’artista aromatico in mostra a Firenze con i suoi quadri realizzati, come da titolo, con “Biro & Caffè”
Il caffè non è solo in tazza o al vetro. Nel caso di Michele Palano, per esempio, finisce spesso e volentieri sui suoi quadri, che fino al 9 ottobre saranno visibili a Firenze, presso l’elegante Villa La Palagina, riuniti nell’ultima personale Biro & Caffè, titolo che suggerisce subito il modus di dipingere adottato dal cosiddetto “pittore aromatico”, ovvero una commistione virtuosa e inedita tra il caffè (in polvere o liquido) e l’utilizzo della penna biro.
Una tecnica, questa, che nasce con il profumo invitante del caffè che poi accidentalmente sgocciola, schizza, sporca, imbratta indumenti, muri, tappezzerie, tavoli, tovaglie e pavimenti. Caldo e prezioso, dal colore quasi dorato, il liquido viene raccolto in diversi modi, per ottenere toni e densità diversi, utilizzati per pose, segni, schizzi, graffiando la carta, integrando il segno delle biro.
Con l’utilizzo della bevanda nera, e grazie agli effetti combinati della penna biro, l’autore è in grado di stimolare tutti i sensi: vista, olfatto e tatto in primis.
Michele Palano è nato a Martano, in provincia di Lecce, nel 1958. Nel 1987, per la sua originale ricerca pittorica e grafica, e grazie alla sua creatività, viene notato dallo storico dell’Arte Giulio Carlo Argan. Da lì, espone in tutta Italia e oltre (si citano, negli ultimi anni, le città di Milano, Verona, Montecatini Terme, Trieste e Atene). Caratteristica delle sue opere è “la mancanza dei particolari fisionomici dei volti, la delicatezza dei colori, la raffinatezza del segno grafico, e un armonico movimento interno”.
Definito “l’artista degli aromi” e “l’artista che gioca con il caffè”, ad oggi, sono tre le collezioni realizzate: ”Biro e Caffè” (74 opere), “Donna Caffè” (48 lavori), “Danze”.