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Umbria, a Torgiano e dintorni le migliori cantine che si impegnano “nel fare cultura”

La vocazione vitivinicola accomuna con un filo rosso ogni regione d’Italia. In particolar modo, l’Umbria, si è fatta sempre più portavoce di una cultura intorno al mondo del vino anche grazie all’impegno di numerose aziende che vale la pena visitare.

In Umbria, a Torgiano, l’abilità artigianale degli uomini ha consolidato quella che sembra essere una naturale vocazione culturale di alcune cantine. Infatti, se da un lato il suolo ricco di argilla, acqua, ciottoli e sabbia ha consentito all’arte della maiolica di svilupparsi, dall’altro ha anche permesso alla coltivazione della vite di trovare terreno fertile. Così accanto all’antichissima tradizione manifatturiera, come quella di Deruta, ben raccontata nel Museo Nazionale della Ceramica e che ancora vive nelle botteghe artigiane, vi sono cantine che pongono da sempre al centro della propria identità l’adesione più autentica a valori culturali di cui si fanno portavoce.

Ecco quelle che organizzano visite guidate nella loro tenuta e che consigliamo di visitare, già polo di attrazione di wine lovers da tutto il mondo, anche grazie al lavoro del Movimento Turismo del Vino che contribuisce alla promozione del turismo in Umbria.

Cantine Lungarotti – Torgiano e Montefalco

Il cuore dell’azienda è a Torgiano, dove tutto ha avuto inizio nel 1962 quando Giorgio Lungarotti decide di trasformare la sua azienda agricola vocandola alla produzione vinicola. La moglie Maria Grazia Lungarotti, storica dell’arte, di fascino e vivacità intellettuale riesce presto a far comprendere a tutta la sua famiglia l’importanza di un’apertura culturale di supporto all’economia agricola che sarà fondamentale per lo sviluppo dell’enoturismo in Umbria. Grazie a lei, sulla base di una vasta e attenta ricerca e rigorosa metodologia scientifica, nascerà la Fondazione Lungarotti, con il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio. Tra le varie iniziative culturali, certamente assume pure significato il fatto che a Torgiano un’area della cantina è adibita a sala per concerti e spettacoli. Ma soprattutto si intuisce la predilezione per la valorizzazione del territorio, già dalle etichette dei vini. Ad esempio, su quella del Rubesco, fiore all’occhiello della storica cantina, due formelle della fontana maggiore della piazza di Perugia hanno l’intento legare il vino al territorio mentre il nome di fantasia richiama gli effetti del vino rosso sul colorito delle gote: deriva dal latino rubescere, “arrossire”. Oggi l’azienda, che mantiene un’impronta familiare, guidata da Chiara Lungarotti e dalla sorella Teresa, conta duecentocinquanta ettari vitati tra le tenute di Torgiano e di Turrita di Montefalco, 28 etichette e oltre 2,5 milioni di bottiglie esportate in 50 Paesi del mondo.

Terre Margaritelli – Torgiano

È il 1950 quando Fernando Margaritelli comincia a produrre vino. Dopo anni, nel 2000 suo figlio Giuseppe da vita all’azienda vitivinicola e inizia il reimpianto della vigna, le prime vinificazioni e il passaggio al biologico. Le altre grandi passioni della famiglia sono la storia e la storia dell’arte e non è un caso allora se l’etichetta di punta, il Torgiano Rosso Riserva “Pictoricius”, sia un omaggio al Pinturicchio, nato a Perugia nel ‘400 e in particolare all’opera che Margaritelli ha tirato fuori dall’ oblio, un frammento di affresco del grande Maestro, il “Bambin Gesù delle Mani”. Così come è stata tirata fuori dall’oblio, dopo lunghe ricerche, la storia della principessa Thadea, la figlia segreta di Carlo V, cresciuta per un periodo della sua vita in un isolato convento sulle colline umbre: Margaritelli l’ha riportata in vita prendendo in prestito il suo nome per il suo Brut Rosato, prodotto con uve Sangiovese, utilizzando il metodo di spumantizzazione Martinotti. Nel “mondo Margaritelli” anche la Fondazione Guglielmo Giordano nata nel 2000 per conservare, promuovere e diffondere l’arte e i beni culturali, svolgere e promuovere attività di studio, ricerca e documentazione.

Vineria del Carmine – La Bruna, Perugia

La Chiesa del Carmine è l’antica chiesa del XIII secolo al centro della Tenuta del Carmine, una splendida tenuta cinquecentesca con campi di erba medica, oliveti, un tartufaio e circa sei ettari di vigna. Insieme all’intera tenuta, è stata acquistata nel 2009 e dopo un attento restauro, riportata in vita dagli attuali proprietari e dal loro architetto Irma de Arrascaeta. Qui David Lang, australiano di origini, lavora dal 2006 producendo vino nel rispetto della terra e dell’agricoltura biologica tra l’antico oliveto a terrazze e 5,7 ettari di vigneti. Le degustazioni si svolgono alla Vineria, il casale cinquecentesco che è anche punto vendita aziendale. Da qui è è possibile visitare Perugia, oppure poco più lontano Gubbio.

Azienda agricola Goretti – Perugia

Alle porte di Perugia sulla Strada dei Vini del Cantico, con vitigni che si estendono sui Colli Perugini su un terreno collinare dominato da una torre del ‘300 di grande valore storico, c’è invece Cantina Goretti, tramandata di padre in figlio da quattro generazioni. Fiore all’occhiello dell’azienda è l’Arringatore, un Blend di Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo, con aromi intensi e Sentori di ciliegia, tabacco e liquirizia a conferire grande carattere. Questo vino omaggia un importante rinvenimento archeologico, nei vigneti dell’azienda: la scultura etrusca, a grandezza naturale, che rappresenta un oratore, ritratto nell’atto del gesto con cui i personaggi politici della Roma Repubblicana prendevano la parola prima di un’orazione pubblica. Oggi il calco accoglie i visitatori all’ingresso della torre ma il suo originale è esposto al Museo archeologico nazionale di Firenze.

Cantina Semonte – Semonte

La Cantina Semonte nasce dalla famiglia Giovanni Colaiacovo, messasi sulle tracce dell’antico bouquet del Nebbiolo di Gubbio, in onore della rivoluzione vitivinicola proclamata in nome dell’Unità d’Italia che si diffuse a partire dalla seconda metà dell’ottocento nel territorio di Gubbio. Nella tenuta, trovano spazio le geometrie dei filari che danno vita e sapore a vini magnifici: il Battista (Spumante Metodo Classico Brut), il Cordaro (Dolcetto) e il Monteleto (Chardonnay).

Uno spazio interessante in Cantina, è dedicato alla ristorazione con il Ristorante “Il Custode”, uno spazio dedicato a pranzi, cene e aperitivi, con i vini di produzione propria ad accompagnare eccellenze enogastronomiche del territorio e pietanze locali esclusivamente tipiche e stagionali. Qui è esposta una notevole collezione di ceramiche umbre della famiglia, a sottolineare il forte legame con l’arte e la cultura del territorio.

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