Sulla Via Francigena, tra castelli medievali, chieste barocche e natura amena, un piccolo borgo è culla di un grande sapere enogastronomico che, grazie ad azioni concrete, si sta facendo scoprire dal grande pubblico: Trevinano.
In provincia di Viterbo a pochi chilometri da Acquapendente c’è un borgo medioevale chiamato Trevinano che nell’Alto Lazio rispecchia delle sue peculiarità; è vicino all’Umbria ma anche alla Toscana, quindi proprio in una terra di confine tra tre regioni.
Fa parte del transito della Via Francigena, noto percorso di collegamento storico dal Nord Europa fino a Roma, indicato anche per le mete di pellegrinaggio, che veniva utilizzato anche come via di transito per i mercanti e per gli eserciti che nel corso dei secoli hanno attraversato la nostra penisola.
Il piccolo borgo, che oggi conta cinquanta residenti, ha un Castello di appartenenza ai Principi Boncompagni Ludovisi, con molte stanze, mobili d’epoca e affreschi parietali. A pochi metri si erge la chiesa parrocchiale dedicata alla “Madonna SS. sotto il mistero della Natività”. Si presume sia stata fondata durante il Rinascimento. Custodisce un altare in stile barocco e tele risalenti al XVI e al XVII secolo.
A Trevinano, però, anche gli amanti della natura incontaminata possono trovare delle attività ad hoc. Poco distante c’è, infatti, la Riserva Naturale del Monte Rufeno che consente percorsi e atmosfere agresti di un tempo. L’altura collinare nei periodi estivi risalta un discreto sbalzo termico che d’estate non è cosa da poco.
Negli ultimi anni, il borgo ha intelligentemente cercato di investire nella produzione di eventi e spettacoli per recuperare parte dell’interesse generale. Lo sforzo della comunità si è recentemente visto concretizzato con “Trevinano Riwind“, in cui sono state messe in campo tutte le risorse disponibili del territorio al fine di realizzare un evento che potesse attirare turisti e appassionati di enogastronomia di tutta l’area e non solo.
Le specialità cominciano dalle eccellenze produttive della provincia di Viterbo come La Tenuta Radichino Dei Fratelli Pira, La Piccola Formaggeria Artigiana e l’Azienda Agricola F.lli Stefanoni. A disposizione si sono messi anche La Rosticciana, l’Hostaria di Villalba Allerona, la S’Osteria 38, in cui è possibile assaggiare e mangiare prodotti tipici locali.
Ovviamente come in tutti i borghi c’è anche la possibilità di soggiornare in confortevoli agriturismi compresa La Rosticciana, un incantevole e silenzioso luogo lasciato come è stato costruito dai proprietari, che consente un relax in mezzo alla natura incontaminata, ma che ha anche, nella sua tenuta, la produzione di vino come il Procaico della Tuscia della Cantina Elvella. Non da meno anche il Biancone della Cantina Le Roghete, tipico vino bianco di quell’area.
“Trevinano Riwind”, attraverso tutte le eccellenze, non solo della zona, ha attirato l’attenzione del grande pubblico per valorizzare questo borgo. L’obiettivo, sia del sindaco che degli assessori, era produrre qualcosa di veramente diverso dalle solite sagre grazie ad attività come, ad esempio, il Teatrogastronomia, il Laboratorio per bambini, un Teatrodanza e lo Street food o anche con degli show Cooking. Per l’occasione è stato contattato Francesco Nunziata, Chef Stellato Michelin del Castello di Fighine San Casciano dei Bagni, ed è stato invitato Roy Caceres, anche lui noto chef stellato che ha effettuato uno show Cooking davanti a una platea di giovani accorsi per l’occasione e che hanno dato un discreto riscontro al posto.
Fiore all’occhiello di Trevinano, inoltre, è La Parolina, ristorante stellato che dà lustro al borgo. Padrona di casa, qui, è la sacerdotessa Iside De Cesare. Il suo nome ricorda i vecchi avi degli egiziani dove il nome della sacerdotessa Iside era la custode del tempio. Ed è proprio a questo proposito che possiamo definire La Parolina come il custode di una certa autenticità e garanzia del posto, sia per quanto riguarda le prospettive sia per quanto riguarda le eccellenze enogastronomiche di cui la chef Iside De Cesare è in grado di poter soddisfare anche i palati più sopraffini.
Per presentare l’evento è stata organizzata una cena proprio a La Parolina dove la chef ha dato il meglio di sé per raccontare e presentare quello che sono i suoi prodotti, abbinati al territorio. A partire da una serie di antipasti: Hummus di Ceci, Maritozzi con crema ricotta e mostarda, Tartare di manzo e maionese alle nocciole dei Monti Cimini, Gelato di Panzanella, Selezione di Salumi e Formaggi.
La prima portata è stata il Caviale di Lenticchia Nera di Onano, poi la Zuppetta di Fagioli del Purgatorio, baccalà e uovo cremoso, quindi i Raviolini di Boccaleone con Sbroscia del Lago di Bolsena, poi i Pici di Farro all’Aglione con polvere di liquirizia ed il Coniglio Leprino Viterbese con estratto di peperoni.
Come vini sono stati abbinati all’antipasto un Brut AladoroMetodo Classico S.a. Sboccatura ’23 delle Vigne del Patrimonio ed un Brut Rosè Alarosa Metodo Classico S.A. Sboccatura ’23 sempre Vigne del Patrimonio. Di seguito, oltre il Procanico ed il Biancone già menzionati, Rosso Vino Rosso ’20 Podere Orto. In chiusura non poteva mancare il Giro d’Italia dei Dolci tipici, una vera e propria squisitezza in miniatura, che propone le eccellenze dolciarie tipiche del territorio nazionale in tutte le zone di provenienza.
L’Italia, come sappiamo, è piena di borghi medievali che stanno per essere investiti da una parte economica di riqualificazione dovuta al famoso disegno europeo detto PNNR; così tutti i borghi d’Italia e la loro distinzione caratteristica possono portare ulteriore lustro al nostro paese, sia in termini di ricettività, sia in termini di turismo enogastronomico ma non solo.
Ci sono tanti aspetti da visitare nell’area della provincia di Viterbo e dalle parti di Acquapendente ci sono tantissime opportunità per poter passare una villeggiatura gradevole e rilassante. Lo spirito con cui Trevinano ha cercato tramite gli investimenti di poter dare vita a un significativo riscontro di indotto di tutta l’area, affinché si possa valorizzare tutto quello che di positivo la zona presenta. Un luogo per una vacanza dove si possa ammirare le bellezze storico culturali, ma anche il contatto con la natura che, per certi versi, è ancora incontaminata, tant’è che si possono fare incontri di animali selvatici anche camminando.
Diventa gradevole trovare un posto fuori da quello che è il rumore, la tecnologia e quello che ne deriva di quest’ultimo periodo che stiamo vivendo. Forse ogni tanto un richiamo della natura e delle tradizioni non guasta, a maggior ragione quando abbiamo dei posti da visitare, a solo un’ora e mezzo dalla Capitale, in un contesto storico culturale importante, che con l’imminente arrivo del giubileo e dei “pellegrini” sulla Via Francigena, anche il borgo di Trevinano potrebbe avere dei riscontri molto interessanti.