Glamour ed eleganza in stile Grande Gatsby. All’interno dell’Hotel Valadier un salotto dove rilassarsi e ascoltare ottima musica, tra un’ampia selezione di drink e una selezione di piatti ispirati alla cucina newyorkese e francese
L’ultima volta che ci sono stato si chiamava ancora “Il Valentino”, ristorante e bar dell’Hotel Valadier, situato in via della Fontanella, tra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna. Da poco più di un anno l’attento lavoro di restyling di CostaGroup, lo ha trasformato in Valentyne e, spinto dalla curiosità, ho accettato l’invito a tornarci. Scelta indovinata.
Ho scoperto un salotto sofisticato e raccolto, che riproduce le atmosfere in voga nei locali e nei club del Proibizionismo americano, con tutto il fascino e le suggestioni di quell’epoca.
Un’eleganza anni ’30, molto glamour, tra marmi pregiati, specchi, ottoni e piume. E ancora le ceramiche bianche venate e stuccate a mano in foglia oro con la tecnica giapponese del kintsugi, boiserie originali, parquet d’epoca e applique in vetro di Murano.
I tavoli sono bassi, ma regolabili, circondati da comode sedute di velluto, informali, più da salotto di casa che da ristorante, con colori sgargianti che richiamano i tendaggi.
Un’area bar con bancone in legno e finiture in ottone, circondata da soffici sgabelli in velluto rosso, e un retrobanco in ottone scenograficamente illuminato, regno dell’esperto mixologyst Alessio Bragalone, che propone un’eccellente carta dei cocktail, sulla quale il Valentyne fa molto affidamento per accompagnare i piatti in alternativa al vino, che pure conta 400 referenze “condivise” con il ristorante Hi-Res, situato nel roof-garden dell’hotel.
Tra i cocktail“favourites” spiccano il Prohibition Cocktail con Plymouth gin, apricot brandy e China Martini (14 euro) e Le Cinemà con bourbon, pop corn, miele, Falernum e limone oppure il Valentyne Frizz con gin, frutto della passione, lampone, soda e heavy cream.
Io ne ho assaggiato uno strepitoso chiamato “Voodoo” composto da rum chiaro, rum scuro, sciroppo al tamarindo, limone, zucchero, chinotto e zolletta infusa con liquirizia e anice stellato.
La proposta gastronomica punta su una cucina di respiro internazionale e su una selezionata lista di “appetizer” e “main courses” ispirati alla cucina newyorkese e francese.
“Il nostro è un progetto alternativo alla classica ristorazione gourmet, attualmente in voga negli hotel di lusso”, tiene a precisare Daniele Lassalandra, patron di Valentyne.
A dirigere la cucina il giovane e talentuoso chef Gabriele Cordaro, classe ’85, allievo di Bottura e Beck e insegnante alla scuola professionale del Gambero Rosso (qui la ricetta di uno dei suoi cavalli di battaglia, i tagliolini con capesante, senape e lime).
La degustazione è iniziata con una piccola entrè, una crocchetta di salmone e astice con piselli e olive disidratate. Consulto il menù e alla voce “appetizer” leggo: tartare di scampi con foie gras e bergamotto (30 euro), tartare di manzo, crème fraîche, pomodori confit e gelato alla senape (22), carpaccio di gamberi rossi con buerre blanc, aneto e caviale (40), terrina di foie gras, passion fruit e pan brioche di castagne e albicocche (30) o ancora la “tempura selection”, gamberi, aragoste e ostriche (30). Scelgo la tartare di scampi e non me ne pento.
Passo ai “main courses”, i piatti principali: vitel tonnè (25 euro), astice con variazioni di mais (40), pork belly, coleslaw e bbq (25 euro) e i due piatti da me scelti, la sogliola alla mugnaia, con spinaci al burro (30) e la triglia alla provenzale e ratatouille (28). Buoni entrambi.
Per accompagnare i piatti ho scelto invece un unico bianco pugliese, uno chardonnay del 2017, il Pietrabianca Castel del Monte DOC dell’azienda Tormaresca, con sentori di agrumi e frutti esotici, sensazioni floreali e vanigliate. Sapido, fresco e minerale con note di legno molto lievi.
La carta dei vini, “condivisa” con il ristorante del roof-garden Hi-Res”, conta ben 400 referenze.
Non li ho assaggiati ma in carta ci sono anche burger e sandwich, disponibili senza glutine: fish burger con ricciola impanata, coleslaw e cipolla caramellata (28 euro), cheeseburger con carne di angus (25), club sandwich con pollo biologico e uova o con tartare di ricciola e astice con maionese d’ostrica e aneto.
Molta attenzione è riservata alla panificazione e alla pasticceria, rigorosamente fatte in casa, con l’utilizzo di farine e ingredienti biologici.
Un capitolo a parte meritano i dessert, opera del pastry chef Alessandro Laudadio: tartelletta di nocciola e caffè, tarte tatine e cheesecake con cremoso ai frutti di bosco, profiteroles con cioccolato e crema chantilly (tutti a 14 euro), frutti di bosco e crème fraîche (15 euro). Io ho concluso alla grande con delle sfere di gianduia ricoperte di cocco in granella e dadi di ananas, a rinfrescare e pulire il palato. In conclusione posso dire che Valentyne è il luogo ideale per una serata diversa dalla solita cena al ristorante, dove poter cenare ma anche semplicemente accompagnare un cocktail con qualche proposta sfiziosa e con ottima musica, principalmente jazz e swing, proposta in alternanza dal vivo o dal deejay. Particolarmente indicata se si è in due.
Info utili
Valentyne Restaurant & Club, Hotel Valadier
Via della Fontanella 15, Roma
Telefono: 06 361 0880
Orari: aperto dal martedì alla domenica dalle 19:00 all’1