Si moltiplicano in tutta Italia le iniziative finalizzate a aiutare le persone in difficoltà. Ultima trovata, la “spesa sospesa”. Vediamo di cosa si tratta
Non bastano più due mani per contare i giorni dall’inizio della quarantena e in tutti noi tristezza e sconforto cominciano ad alternarsi a momenti di calma apparente. Ogni giorno cerchiamo tra le notizie un piccolo segno di speranza, un briciolo di ottimismo ma, purtroppo, quasi sempre senza successo. Tra vittime, nuovi contagi e focolai, aziende al lastrico e cittadini senza lavoro, le notizie si susseguono sempre più funeste.
Fortunatamente però, ci sono ancora notizie in grado di farci sorridere. In queste ore, infatti, non sono mancate iniziative solidali che, dal Nord al Sud Italia, si sono diffuse per aiutare le famiglie in difficoltà. Prima fra tutte, la Spesa Solidale ricalcata dall’abitudine partenopea di lasciare un caffè pagato al bar per le persone meno fortunate.
Portabandiera di questa lodevole iniziativa a Roma è Ercoli 1928, nelle sue sedi di Parioli e Prati. Da oggi infatti, i clienti (anche quelli che chiamano per il delivery), possono contribuire a riempire i cesti destinati alla Comunità di Sant’Egidio che li utilizzerà per preparare pasti da regalare ai bisognosi. Via libera dunque a donazioni di pane, pasta, pelati e prodotti in scatola.
Sempre nella Capitale, a Garbatella, Casetta Rossa, spazio sociale autogestito, ha messo a disposizione la sua cucina per preparare pasti caldi da distribuire, in apposite vaschette sigillate, in tutto il territorio con corrieri in bicicletta. Al momento, l’iniziativa è autofinanziata ma i promotori si stanno adoperando per coinvolgere, con il supporto del Municipio, anche i supermercati. Stessa iniziativa anche nel V Municipio dove la Casa famiglia Lodovico Pavoni, in questi giorni di estrema difficoltà, sta portando avanti l’iniziativa, nata diversi anni fa, distribuendo tra i cittadini più bisognosi le eccedenze alimentari destinate a esser buttate.
Spesa sospesa anche nel quartiere Trionfale dove, diverse attività commerciali, si sono organizzate mettendo a disposizione dei clienti che si recano a fare la spesa dei carrelli dove donare generi di prima necessità da ridistribuire, attraverso la Caritas e le parrocchie, alle famiglie bisognose. Queste le attività aderenti: Carrefour (circonvallazione Trionfale, 114), Todis (via Trionfale, 71), Todis (via Tommaso Veniero, 9), Tuodì (via Raffaele Rossetti, 5).
Scende in campo a sostegno delle famiglie bisognose anche Vivi, il bistrot con cinque punti vendita nella Capitale famoso per la sua cucina sana e gustosa. Tramite il sito, infatti, si ha la possibilità di acquistare un pacchetto spesa del valore di 20 euro, composto da generi di prima necessità acquistati all’ingrosso, da devolvere alle famiglie grazie al servizio di consegna di Vivi e ACLI Roma. Inoltre, con la frutta in esubero a causa dell’improvvisa chiusura dei locali, Vivi ha realizzato marmellate di arance biologiche con scorzette caramellate. Le confezioni sono disponibili sul sito al costo di 10€ e il ricavato viene interamente devoluto ad ACLI Roma.
Tantissimi poi, in tutti i quartieri della città, dall’Alberone a Portonaccio, i negozi che decidono di esporre sulla porta cassette di frutta e verdura e buste della spesa al motto di “Se ne hai bisogno prendila, è gratis“.
Lodevoli iniziative anche a Napoli dove, in zona Porta Capuana, le vie sono state invase di cassette e buste della spesa, lasciate vicino alle porte per le persone in difficoltà. In molti quartieri, inoltre, dalle finestre vengono fatti penzolare cestini da riempire e lasciati a disposizione dei passanti.
Spesa sospesa anche a Siracusa dove il Comune, in accordo con la Caritas diocesana e la Protezione Civile, ha invitato la popolazione che si reca a fare la spesa al supermercato a lasciare in dono alimenti di prima necessita (preferibilmente a lunga scadenza).
Oggi inoltre, in tutta Italia, Campagna Amica ha lanciato l’iniziativa della “Spesa Sospesa del contadino a domicilio”. Tramite l’associazione infatti, i cittadini potranno contribuire all’acquisto di generi alimentari destinati alle associazioni benefiche che si occupano di aiutare le famiglie più povere. Ad annunciarlo è stata la Coldiretti che in una nota scrive: “Si tratta di una azione di grande responsabilità dell’agricoltura italiana in una situazione in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato la situazione e aumentato il numero dei quasi 2,7 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per il cibo con la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense”.
Queste iniziative diffuse in tutto il territorio nazionale, che si vanno ad aggiungere alle campagne portate avanti dai cuochi e dagli chef di Roma e Milano (ve ne avevamo parlato qui), sono un simbolo di un’Italia che reagisce all’emergenza facendo fronte comune e aprendosi a chi è più in difficoltà. Un risvolto solidale che, speriamo, possa perdurare anche dopo la fine della quarantena, a pandemia finita.