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Shiroya, un angolo d’Oriente nel cuore di Roma

Come per effetto di una sorta di teletrasporto ci si trova d’incanto in un angolo di vita tipicamente giapponese. Tutto è perfettamente ordinato come solo la grande e antichissima sensibilità nipponica sa rappresentare.

Nel cuore di Roma, a due passi da Campo de’ Fiori, proprio all’inizio di Via dei Baullari (civico 147/a), è nato un fiore nipponico dal nome Shiroya.

Questo ristorante di tipica cucina giapponese è stato creato all’interno di un locale che rappresenta pienamente l’idea di Sabrina Bai e di Dario Laurenzi (Laurenzi Consulting). Le mura sono state riportate all’originale aspetto, quello dei vecchi palazzi di Roma costruiti con mattoncini a vista spesso di risulta dalle antiche mura romane. Alle pareti, a raccontare della straordinaria e complessa storia della cuisine of Japan, ci sono bellissime grafiche che ricordano i lavori di Hayao Miyazaki, su tutte, un bellissimo airone segno di pace, fortuna e longevità!

Tutto è perfettamente ordinato come solo la grande e antichissima sensibilità nipponica sa rappresentare.

Come per effetto di una sorta di teletrasporto ci si trova d’incanto in un angolo di vita tipicamente giapponese.

Molti sono i locali di cucina ispirata al Sol Levante presenti a Roma ma pochi di essi possono dire di rappresentare la storia e la bellezza di quella Terra. A conforto, per quanti volessero provare, tra hashi e donburi, il menù vi porterà come d’incanto tra mille proposte culinarie assolutamente tradizionali.

I piatti assaggiati sono trai migliori in assoluto alla mia memoria, capaci di raccontare quell’impareggiabile armonia di sapori e tecniche di cottura.

Si percepisce nitida e viva l’impronta classica che Sabrina ha voluto portare all’interno delle sue proposte.

shiroya
Chawanmushi

Splendido è il Tamagoyaki, la magnifica profumatissima omelette, umida e morbida che, servita a piccoli tranci, lascia al palato una sensazione di dolcezza quasi vellutata, direi suadente (6 euro). Novità di grande tradizione, ancora poco diffusa, è il Chawanmushi. Questo budino di uovo e funghi cotto lentamente al vapore nella ciotola in cui verrà servito (all’assaggio è bollente!) trova una vera sublimazione nelle vongole, uova di salmone e polpetta di pesce bianco con cui viene guarnito prima del servizio (12 euro).

Ottimi i Gyoza (ravioli) di pollo, maiale e verdure miste (6 euro). Ottimo è anche l’Uramaki (ripieno di magnifico salmone) perfettamente arrotolato, morbido e compatto allo stesso tempo.

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Anguilla affumicata

Non posso chiudere questo breve racconto senza citare la splendida anguilla grigliata condita con soia e lo strepitoso Miso Ramen (14 euro). L’armonia finale di questo piatto appaga completamente. Il brodo di miso e maiale (cotto come da tradizione almeno 12 ore) accoglie in un caldo abbraccio dapprima i noodles e poi l’arrosto di maiale, l’uovo marinato, le alghe, i germogli, l’erba cipollina, il mais e il bambù. Shiroya non è il ristorante di Sabrina, è casa sua.

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Info utili

Shiroya

Via de’ Baullari 147, Roma

Tel: 06 6476 0753

Orari: aperto tutti i giorni dalle 11:30 alle 23:45

Sito, pagina Facebook

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