Cocktail bar, ristorante di alta cucina e champagneria: il 19 dicembre apre ufficialmente al pubblico in via Filangieri la novità più attesa di questo fine 2016. Un autentico palazzetto del gusto nel quartiere glamour di Chiaia con proposte fusion che intrecciano sapori del Mediterraneo ed echi orientali garantite dallo chef bistellato Michelin Francesco Sposito (di Taverna Estia)
Tre ristoranti in uno, o meglio: tre concept gastronomici in un unico locale extralusso che si trova in uno dei quartieri più glamour di Napoli, Chiaia, precisamente nel palazzo Liberty di via Filangieri 16, tra boutique storiche della città e store di brand internazionali.
Parliamo di Sancta Sanctorum, la novità gourmet e di alta cucina più in vista di questo fine 2016, anche perché arriva molto attesa dopo ben due anni di lavori e di relativi chiacchierii al riguardo.
Il nome altisonante è poi la logica conseguenza delle aspettative che si sono venute a creare nel tempo sulla carta, basti pensare che a guidare l’intera proposta del ristorante, nelle vesti di deus ex machina, c’è lo chef bistellato Michelin Francesco Sposito, della celebre triforchettata Michelin Taverna Estia di Brusciano.
Sposito, che si è detto entusiasta di prendere parte ad un progetto così «innovativo», ha curato sia i menu sia la selezione della brigata chiamata a realizzarli, che vede come executive Raffaele Dell’Aria, originario di Quarto, classe 1988, cresciuto proprio alla Taverna Estia. Lo affiancano due under 30 alla pasticceria: Francesco Angri e Andrea Crembiale.
Sancta Sanctorum, che aprirà ufficialmente al pubblico il 19 dicembre, è figlio dell’idea ambiziosa della coppia di imprenditori composta da Stefano Parisio e Anteo Letticinio: si tratta di un vero e proprio polo ristorativo, una sorta di palazzetto del gusto realizzato dall’architetto Gian Barbato, che ne ha seguito la restaurazione nel rispetto di stili e forme liberty preesistenti nell’edificio e che ne ha curato gli arredi impreziosendoli di elementi luxury e di design (porcellane, cristalli). Quanto agli ambienti, il colore dominante è il blu, richiamato ovunque dalle pareti ai bei divani di velluto che caratterizzano il pian terreno.
Il pian terreno appunto, perché da via Filangieri si suona il campanello del portone al civico 16 e si entra in Sancta Sanctorum, che si estende nella sua sfarzosità su tre livelli, ciascuno come detto dedicato ad un diverso, specifico format enogastronomico.
La prima area dopo l’ingresso è quella del cocktail bar con i drink a cura di uno dei punti di riferimento del buon bere a Napoli, l’Antiquario: per iniziare al meglio la serata stuzzicando in abbinamento qualche proposta di crudo (sashimi di riso e tartare di pesce) o addirittura le ostriche dei mari del Nord, seduti agli sgabelli del bancone o rilassati sul divano.
Salendo la scala Liberty si va quindi al primo piano, ovvero al ristorante gourmet: trentasei coperti, poltrone e tavoli realizzati su disegno, ampie finestre affacciate sulla strada. Qui la cucina è fusion, e intreccia i sapori del mediterraneo con più di qualche influenza orientale. Pesce freschissimo e di prima qualità del Mare Nostrum e carne bovina dell’Appennino marchigiano sono i punti di forza che caratterizzano il menu, nel quale specialmente i primi spiccano per originalità, esempi ne siano lo Spaghettone al miso con friarielli e cappesante o il Raviolo ripieno di razza e pizzaiola con caviale e frutti di mare.
Al terzo piano e ultimo piano la gemma finale: il rooftop con la champagneria, un luogo intimo, raccolto, esclusivo: appena venti coperti disposti su pochissimi tavoli per un’esperienza unica sotto le stelle di Napoli: champagne accompagnato da sashimi, tartare e, ancora, ostriche.
Quanto si spende in media? Tra i 70 e gli 80 euro, esclusi i vini. Che sono oltre 300 in lista, di cantine italiane ed estere.