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ROMA e l’Occupazione del Suolo Pubblico: le novità, l’iter semplificato e la modulistica per Bar e Ristoranti

La novità è stata introdotta al fine di evitare di gravare sulle imprese, tenute ad adeguarsi alle nuove regole di distanziamento sociale per la prevenzione dei contagi da Covid-19: parliamo dell’ Occupazione Suolo Pubblico (O.S.P.) che prevede un 35% in più (e subito) per i dehors e l’esonero della COSAP per tutto il 2020. L’iter è semplificato e prevede tre casistiche principali. Perchè locali, bar e ristoranti con i loro spazi godibili all’aria aperta, sono tra gli elementi identificativi e caratteristici di Roma per colore, brio e bella accoglienza. La loro riapertura e potenziamento è un modo per tornare velocemente a vivere la città in sicurezza e nuova bellezza.

Più spazio subito per i dehors delle attività commerciali, turistiche e di ristorazione, oltre all’esonero dal canone di occupazione di suolo pubblico per tutto il 2020. È una delle nostre ricette per rilanciare il tessuto produttivo di Roma: ampliare gli spazi esterni a disposizione dei locali consentirà di bilanciare la riduzione di quelli interni, dovuta all’obbligo di distanziamento fisico. Una soluzione rapidissima, considerato che prima l’iter delle concessioni poteva durare mesi e mesi, soprattutto nell’area del Centro Storico. Sosteniamo la ripartenza di queste attività e le persone che vi lavorano, sempre nel rispetto della pubblica sicurezza e della tutela del patrimonio artistico capitolino”, dichiara la Sindaca Virginia Raggi.

La ratio è quella seconda la quale un soggetto privato che occupa un’area pubblica comportando il ridotto godimento di quello spazio alla collettività, debba essere oggetto di tassazione. A partire da lunedì 25 maggio, bar, ristoranti e altri esercizi di somministrazione di alimenti e bevande non solo possono procedere immediatamente ad un ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico (OSP), pari a un massimo del +35% da dedicare agli arredi esterni, ma saranno inoltre esonerati dal pagamento del Canone di Occupazione del Suolo Pubblico (COSAP) per tutto il 2020.

È il cuore della misura straordinaria approvata venerdì scorso dalla Giunta capitolina, subito applicabile in virtù di una delibera che ne anticipa gli effetti fino al passaggio in Assemblea Capitolina. Dopo il vaglio dell’Aula, questi provvedimenti saranno estesi anche alle strutture ricettive alberghiere in possesso di abilitazione alla somministrazione anche per i non alloggiati e alle casistiche di impossibilità di concessione OSP entro un raggio massimo di 25 metri dall’ingresso del locale.

L’Assemblea valuterà anche la proposta di eliminare l’obbligo per i gestori di adeguarsi al catalogo degli arredi urbani commerciali, e quella di mantenere l’ampliamento degli esterni per 12 mesi, con decorrenza dalla data d’invio della domanda.

L’iter – semplificato al massimo – prevede tre casistiche principali:

• Gli esercenti già in possesso di concessione OSP possono procedere all’ampliamento della superficie di occupazione di suolo pubblico già autorizzata fino ad un massimo del 35%, subito dopo averla comunicata al Municipio territorialmente competente, unitamente a una planimetria. La domanda di concessione sarà trasmessa, a partire da lunedì, telematicamente al Municipio sui moduli predisposti, con l’indicazione da parte dell’esercente del giorno di installazione dell’occupazione. In caso di accertamento negativo dei requisiti, l’occupazione d’urgenza deve essere rimossa entro sette giorni dalla comunicazione del rigetto della domanda.

• Gli esercenti che non siano già in possesso di una concessione OSP possono, in via eccezionale, richiedere una occupazione di suolo pubblico per una superficie massima del 35% della superficie interna del locale adibita alla somministrazione. Sempre a partire da lunedì, la domanda va trasmessa nella stessa modalità sopra indicata.

• In caso di impossibilità di ampliamento dell’OSP, o di nuova concessione in area attigua all’esercizio o confinante con quella già autorizzata, dopo l’approvazione in Assemblea Capitolina sarà possibile richiedere un’occupazione del suolo nelle immediate vicinanze del locale, entro una distanza massima pari a 25 metri di diametro dal fronte dell’esercizio, a condizione che siano rispettate le norme igienico-sanitarie relative al trasporto di generi alimentari.

Si sostanzia oggi il risultato di un mese di intenso lavoro, a dimostrazione del supporto al tessuto produttivo. Dalle aperture in termini di concessioni, fino alla sburocratizzazione e velocizzazione dei processi, lavoriamo senza sosta per dare ristoro alle attività economiche colpite da quest’emergenza senza precedenti. Il mio particolare ringraziamento va alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma (MIBACT) oltre che alla Sovrintendenza Capitolina e alla nostra Polizia Locale, che con professionalità ed efficienza hanno collaborato alla semplificazione dei criteri necessari”, commenta Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.

Quanto ai criteri tecnici minimi essenziali per l’istruttoria, sono già stati elaborati da una una task force composta da Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive di Roma Capitale, Soprintendenza Statale, Comando Generale di Polizia Locale e Sovrintendenza Capitolina.

Clicca Qui per le linee guida in materia di occupazione di suolo pubblico per emergenza da Covid-19 e modulistica

in copertina @elia-burelli photo

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