Radicamento sul territorio ed eccellenza culinaria: i sapori della cucina partenopea sulla Costiera Amalfitana.
Dopo i lavori di restauro e la riapertura nel 2021, Borgo Santandrea ha tutte le caratteristiche del moderno albergo e resort, con una struttura che si fa interprete di un’unione tra il design mediterraneo, quello degli anni ‘50 e la moderna sensibilità all’accessibilità e alla sostenibilità. Frutto della scommessa e della passione di due famiglie, i De Siano e gli Orlacchio, la struttura si affaccia sulla suggestiva Costiera Amalfitana, sul borgo di pescatori di Conca dei Marini, a metà strada tra Positano e Amalfi, adagiato su una costa rocciosa di 90 metri a picco sul mare.
La struttura comprende 30 camere e 19 suite, tutte vista mare, un beach club con spiaggia privata, una palestra, giardini mediterranei, un’area wellness e il ristorante Alici, locale fortemente radicato nella cultura locale, lo stesso nome è un omaggio alla pratica della pesca. Il locale ha ottenuto nel 2023 la sua prima Stella Michelin.
Il Ristorante Alici a Borgosantandrea
Radicamento sul territorio e sul mare che trova espressione non solo nel nome del ristorante Alici, ma anche negli ambienti interni del locale, opera dell’architetto locale Rino Gambardella e dell’artista ceramista Lucio Liguori. Ambienti dove il passato si lega al presente con pannelli decorati, realizzati con piastrelle in ceramica, che rivestono le colonne della cucina a vista: lavoro ispirato alle opere d’arte di Escher, che diviene una rappresentazione dell’antica vita quotidiana.
Il legame con il mare è consacrato nella scultura “Palla di Alici”, che appare sospesa nell’aria, evocando l’immagine di un banco di pesci che nuotano e si muovono insieme. Il locale possiede una sala luminosa, con mobili dal richiamo vintage, una terrazza dal pavimento in maioliche blu e azzurre con vista sulla Costiera e una cucina aperta in cui gli ospiti possono interagire con gli chef al lavoro.
Le proposte dello Chef
Al timone della cucina del ristorante Alici l’Executive Chef Crescenzo Scotti, 47 anni di Ischia, con una lunga esperienza nelle cucine di importanti ristoranti in tutta Italia, dal tristellato Le Calandre di Padova, al due Stelle Michelin Agli Amici a Udine e al Therasia Resort in Sicilia dove nel 2015 ha ottenuto il suo primo riconoscimento stellato, e al Flauto di Pan di Villa Cimbrone a Ravello ultima meta prima di arrivare al ristorante Alici a Borgo Santandrea.
Lo chef si basa sulla cucina della sua terra, la Campania, sugli ingredienti freschi e locali, reinterpretando i gusti e i sapori nei piatti di sua creazione, ma sempre all’interno della tradizione della grande cucina della sua regione, unendo in un mix sapori amalfitani, napoletani e ischiani. Tra i piatti caratteristici da segnalare: la trilogia delle Alici, tre diverse preparazioni di alici servite con pasta risottata; il Cappuccino Mediterraneo, a base di Astice Blu, spuma di patate e polvere di nero di seppia e il Bottone alla Genovese che richiama una storica ricetta della tradizione partenopea.
La visione dello Chef Crescenzo Scotti al timone della cucina del Ristorante Alici
Perché ha scelto la Costiera come luogo ideale di lavoro?
“Ho sempre cercato di lavorare in posti che mi ricordassero i profumi e i sapori della mia isola di origine, Ischia. Ecco spiegata la mia scelta di andare prima in Sicilia a Vulcano, poi a Ravello in Costiera, fino ad approdare ad Amalfi al Borgo Santandrea.”
La Costiera Amalfitana è riuscita in questi ultimi anni a creare un polo attrattivo riconosciuto a livello gastronomico. Secondo lei qual è stato il fattore determinante e quale consiglio si sente di dare ad altre mete turistiche?
“Sicuramente l’elemento trainante è il livello della qualità del servizio di ospitalità in Costiera e il forte legame con le tradizioni e la cultura del luogo. Non si sceglie soltanto un hotel o un ristorante, ma si vive un’esperienza dove il focus principale è sentirsi come a casa, in famiglia. Il suggerimento che mi sento di dare è di investire nel personale, farlo sentire importante e determinante; il team rappresenta il vero valore aggiunto all’eccellenza che ci contraddistingue.”
Secondo lei c’è ancora spazio per trattorie e ristoranti (davvero) tipici e a conduzione familiare in Costiera?
“Assolutamente sì, e sono apprezzati dai nostri ospiti perché trasmettono quell’autenticità della tradizione fatta di sapori semplici e genuini, di un’atmosfera familiare e accogliente.”
Quali sono i piatti che consiglierebbe a chi viene nel suo ristorante e perché? Quali sono i grandi classici che non si possono perdere?
“A Borgo Santandrea la proposta gastronomica è molto varia. Si spazia da una cucina molto tradizionale a quella gourmet stellata. L’elemento che caratterizza entrambe è sicuramente il territorio. Volendo consigliare alcuni dei miei piatti più rappresentativi, sceglierei il “Risotto alle Alici e la loro Colatura,” “La Genovese” sia nella versione tradizionale che in quella gourmet, “Il pane vascuotto con polpette al ragù e provolone del Monaco,” e infine “L’Assoluto di Cipolla.” Ma ci sono tanti altri piatti da scoprire…”
A quali chef (nazionali o internazionali) e cucine del mondo si ispira per i suoi piatti?
“La mia cucina nasce dalle mie origini; sicuramente crescere con Nino Di Costanzo e le esperienze più importanti fatte alle Calandre con Massimiliano Alajmo e con Scarello ad Udine mi hanno formato professionalmente. A mia mamma e mio padre devo il mio modo di essere.”
Quale pensa possa essere il futuro della ristorazione gourmet?
“La ristorazione gourmet oggi è sicuramente molto ricercata. Molti clienti che frequentano i ristoranti gourmet non sono solo clienti ma dei veri appassionati, per cui vedo il futuro con un interesse che crescerà ulteriormente con la nascita di tante altre realtà gourmet.”
Quali sono i suoi pregi e i difetti?
“Forse il pregio e il difetto più grande sono lo stesso: la passione che ho per questo lavoro. Dal punto di vista lavorativo la passione è un pregio perché il cuore e l’anima sono lì; da un altro punto di vista è un difetto perché la vita scorre e le cose perse non tornano, spesso dimentico orari, ricorrenze, ecc.”
Quali sono i piani futuri del ristorante e quali personali? In cosa desidera migliorare?
“Sicuramente Borgo Santandrea è già una realtà consolidata e riconosciuta, ma sempre in continua evoluzione. Inevitabilmente questo continuo innovare si riflette nella proposta gastronomica che punta a raggiungere livelli sempre più alti. I miei progetti? Adesso mi godo il successo di questo progetto nato a fine 2018 e concretizzato nel luglio 2021. C’è molto da lavorare, quindi nei miei piani futuri vedo ancora Borgo Santandrea. Ciò che mi piacerebbe migliorare ulteriormente è legato al campo del self-improvement da un punto di vista manageriale, per poter essere un buon manager nella gestione del mio ristorante e delle mie risorse.”
Info utili
Borgo Santandrea Amalfi
Via Giovanni Augustariccio 33, 84011 Amalfi
089 831148
info@borgosantandrea.it