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Plastica adieu: arriva la pellicola che si mangia

E’ ottenuta con le proteine del latte e si sta facendo in modo che abbia perfino un buon sapore. Nel giro di tre anni potrebbe sostituire gli imballaggi inquinanti dei cibi attualmente in circolazione

Siamo appena gli inizi, è vero, ma molto prima di quanto pensiamo potremo dire addio a confezioni e involucri di plastica altamente inquinanti grazie a una invenzione che se sviluppata al meglio diverrà rivoluzionaria per la salvaguardia dell’ambiente, tale da risolvere l’annoso problema dell’accumulo di tonnellate di rifiuti non biodegradabili, lasciate in discarica per anni e anni. Si tratta di una pellicola ottenuta con le proteine del latte, un materiale altamente green che si può addirittura mangiare, e per di più il sapore a brevissimo sarà anche non male grazie all’aggiunta di additivi e vitamine.

Il nuovo imballaggio è stato perfezionato presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e presentato a Philadelphia, nel congresso della Società Americana di Chimica, il 21 agosto. Molte già le aziende che guardano con interesse a questa invenzione che – si vocifera – potrebbe essere immessa sul mercato ufficialmente nell’arco di tre anni.

«La pellicola fatta con le proteine del latte è anche molto efficace nel bloccare l’ossigeno, garantendo una migliore conservazione dei cibi nella catena della distribuzione e riducendo di conseguenza gli sprechi», ha spiegato Peggy Tomasula, coordinatrice del progetto assieme a Laetitia Bonnaillie. Si calcola infatti che queste pellicole “da mangiare” blocchino il contatto dei cibi con l’ossigeno con un’efficacia 500 volte maggiore rispetto a quella della plastica.

Altri esperimenti simili sono divenuti già realtà in passato, con pellicole biodegradabili e commestibili ottenute dall’amido delle patate. Ma il punto rimasto irrisolto riguarda la porosità di questi tessuti, che lascia penetrare ossigeno, con scarsi risultati sulla capacità di conservare i cibi a lungo. I “buchini” delle pellicole ottenute dal latte invece, utilizzando la caseina, sembrano aver superato l’ostacolo perché sono estremamente più piccoli. E poi il materiale riesce ad essere particolarmente resistente a umidità e picchi di temperatura grazie alla presenza della pectina estratta dai limoni.

Un altro importantissimo vantaggio di questa plastica derivata dal latte è che può essere applicata come uno spray su cibi meno resistenti al contatto con l’umidità, come i cereali, oppure per conservare in modo ideale la pizza, evitando che il condimento si disperda.

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