Cappadonia fa il bis. Non contento del successo ottenuto dall’apertura della prima gelateria in corso Vittorio Emanuele a Palermo, il Maestro Antonio Cappadonia raddoppia aprendo la seconda a piazzetta Bagnasco, fulcro del salotto del capoluogo siciliano
Una seconda “stazione del gusto”, come ama definirla lui stesso, che a pochi giorni dall’apertura dei propri battenti ha già tutte le carte in regola per bissare la notorietà raggiunta in pochi mesi dalla prima sede
Un luogo in cui Antonio Cappadonia, originario di Cerda, esprime la propria arte e filosofia del gusto attraverso gelati i cui colori, profumi e sapori raccontano la tradizione della nostra terra attraverso un instancabile lavoro quotidiano di ricerca e sperimentazione.
La presentazione si è svolta a Palazzo Drago, a pochi passi dalla gelateria di via Vittorio Emanuele, in un contesto storico suggestivo ed emozionante quanto l’atmosfera che si è creata attraverso i racconti di Antonio Cappadonia, accompagnati dalla degustazione offerta ai presenti, golosa anticipazione della bontà che si possono trovare in entrambe le gelaterie. Tra questi, il profumatissimo mandarino tardivo di Ciaculli o il freschissimo limone, gusto preferito dal Maestro, anche perché legato alla sua infanzia, al territorio e alla tradizione contadina, solo per citarne alcuni.
«Per me fare il gelato bene è un atto di verità – spiega Antonio Cappadonia – che parte dal rispetto verso la materia prima e verso i contadini, in un approccio continuo al gusto. Nella tradizione ci sono le basi, c’è la conoscenza del lavoro; nell’innovazione lo sviluppo e la crescita. Ci tengo a ricordare che tutti i nostri sforzi sono frutto di un lavoro di squadra che mi vede affiancato dall’amico Donato Didonna e da tanti altri che, a vario titolo, ogni giorno creano quella sinergia che ci consente di raggiungere sempre più alti livelli qualitativi. Quello che ci auguriamo è che Palermo e, pian piano, la Sicilia siano solamente le prime stazioni di questo percorso che trasmette l’opera e lo sforzo di una Isola produttiva, tesa a realizzare un prodotto di eccellenza».
La presentazione è stata impreziosita dallo scorrere delle immagini del video realizzato da Pucci Scafidi il profondo legame di Antonio Cappadonia per la natura che gli regala i frutti migliori e dal flusso di memoria offerto dall’ospite d’onore, Mary Taylor Simeti, la giornalista del “Financial Times” che nel 2009 lo intervistò, non immaginando la notorietà, più che meritata, che un giorno avrebbe raggiunto il Maestro gelatiere.
«Ho conosciuto Antonio tanti anni fa in occasione di un laboratorio del gusto alla Fiera del Mediterraneo. Essere, quindi, qui è per me una grande soddisfazione – afferma la Taylor Simeti – sia perché l’articolo è stato importante sia perché finalmente a Palermo c’è il gelato di Cappadonia e non devo arrivare a Cerda per gustarlo. Quando, anni fa, proponevo di scrivere della Sicilia nessuno voleva investirci. Oggi, anche grazie a persone come lui, non si scrive solo del bellissimo patrimonio artistico di questa Isola, ma anche di chi, usando prodotti di primissima qualità, ha favorito questo cambiamento».
Creare gelato per Antonio Cappadonia significa “artigianalità, cultura, passione”. «Per fare questo – afferma – non bisogna mai fermarsi ma continuare a sperimentare sempre partendo dalla qualità delle materie prime che vanno rispettate sia nella loro natura che nei loro tempi. Il mio segreto dunque è emozionarmi per emozionare».
Il risultato è un gelato che parla da sé e che non ha eguali talmente apprezzato dal pubblico di palermitani (e non) che la decisione di aprire un secondo punto vendita è stata quasi inevitabile per rafforzare il rapporto tutti coloro che riconoscono e cercano la qualità.
Un percorso a tappe, quello di Antonio Cappadonia, lastricato di successi meritatamente raccolti. L’ultimo in ordine di tempo i “Tre Coni”, primo e unico riconoscimento, assegnato in Sicilia dal Gambero Rosso il 21 gennaio 2019 nell’ambito del Sigep di Rimini, per premiare le eccellenze del settore delle gelaterie. Ma facciamo un passo indietro a quando, nel maggio del 2009 viene scelto per preparare il gelato per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Gibellina. Lo stesso anno in cui riceve una benemerenza civica come “Ambasciatore ed esponente di primo piano della tradizione gelatiera siciliana”.
Nel caso di Cappadonia, poi, quando parliamo di innovazione dobbiamo pensare anche alla creatività. Ne è dimostrazione il gelato da lui ideato, nell’ambito dello Sherbeth 2012, di cui è direttore tecnico sin dalla prima edizione, al gusto della legalità “Miele, profumo di Libertà”, creato con prodotti coltivati su terreni confiscati alla Mafia o il gelato preparato in estate nella Neviera di Piano Principessa, sulle Madonie e, ancora, per l’edizione 2018 dello Sherbeth, invece, ha creato il Gelato dell’integrazione, al gusto di fico d’India e datteri.
Il 24 marzo del 2017, su sua proposta, inoltre, l’Amministrazione comunale di Palermo ha intitolato la piazza interna allo “Spazio Quaroni”, in via Maqueda, a Procopio Francesco Cutò, nato a Palermo nel XVII secolo, primo ambasciatore del gelato di tradizione siciliana nel mondo, fondatore a Parigi dello storico Café-Glacier “Le Procope”, oggi monumento di Francia.
Una storia ricca di tappe, o stazioni, dunque, quella del Maestro Antonio Cappadonia che trova oggi la sua migliore espressione in due luoghi che narrano il cammino, non sempre semplice ma pieno di soddisfazioni e riconoscimenti ottenuti da un professionista dalla grande personalità e umanità come è noto a tutti coloro che gli hanno stretto, almeno una volta, la mano.
Info utili
Cappadonia
Via Vittorio Emanuele 403, Palermo
Piazzetta Bagnasco 29, Palermo