Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
ApprofondisciItinerari

Olio evo: tre eccellenze ternane

Crescita, ricerca e tradizione: sono queste le parole al centro dell’olivicoltura ternana.

L’olio oramai da diversi anni cerca di padroneggiare con il ruolo di protagonista le tavole italiane. Molto spesso, purtroppo, è stato (e viene) relegato a semplice condimento. Oggi però il discorso è diverso, sta cambiando. L’Umbria è sicuramente tra le regioni trainanti per la cultura dell’olio extravergine di oliva di qualità. La nota provincia di Perugia con le sue colline che vanno da Spoleto a Foligno per poi arrivare a Montefalco, senza dimenticare la bellissima zona del lago Trasimeno non rappresenta l’unica spiaggia. Nella regione cuore verde d’Italia troviamo anche l’area ternana che si difende con ottime produzioni che nel tempo sono arrivate ad essere punti di riferimento nell’olivicoltura umbra e nazionale. Che sia la roccia della Valnerina o le colline orvietane, i prodotti sono ottimi. Quindi, nel caso in cui si volesse abbinare l’interesse olivicolo a quello di visitare il territorio ternano che vanta grandi attrazioni come Orvieto o le cascate delle marmore, ecco a voi qualche consiglio.

Olio extravergine di oliva Canale – Frantoio Ranchino

Ad Orvieto, in località Canale (che offre il nome all’olio) si trova una delle aziende olivicole più interessanti della regione. Olio naturalmente 100% italiano con età impianti di circa 10 anni. Le olive crescono su terreni sabbiosi e argillosi di origine vulcanica.

La curiosità principale è sicuramente il blend. Parliamo di Coroncina 30%, Itrana 30%, Gentile di Anghiari 15% e Borgiona 15%. Insomma, non proprio il classico olio umbro. Al naso un grande profumo di pomodoro verde. Un gusto elegante e raffinato, ottimo per un condimento a crudo su verdure e paste, molto interessante anche sul pesce. Questo è un olio che richiama alla grande la stagione primavera/estate. Questo prodotto rappresenta tutta la classe di Eugenio Ranchino e il lavoro che mette quotidianamente nelle cose che produce insieme alla sua famiglia.

Olio extravergine di oliva Moraiolo – Valle di Francesco

Valle di Francesco nel corso degli anni ha voluto raccontare la tradizione olivicola della Valnerina. Con la base a Montefranco ma con oliveti anche in comuni limitrofi, la famiglia Petroni ogni anno segue una attenta produzione a filiera corta per portare sulle tavole nazionali e non solo un prodotto di grande qualità. Sicuramente, tra le etichette principali insieme alla DOP Umbria, troviamo la monocultivar moraiolo.

Il moraiolo è sicuramente la cultivar regina dell’area. Famosa per crescere ovunque, anche su roccia, con il suo gusto amaro. Si presenta in degustazione con un profumo fragrante con foglia di carciofo e mandorla. In bocca si ritrova anche sentore di cicoria. Sicuramente un prodotto da abbinare a piatti strutturati come una bella zuppa di legumi, che in Valnerina non mancano. Oppure si può optare con in mondo carne, che sia una bella pappardella al cinghiale o una tagliata, magari al tartufo. (In degustazione presso ristorante Osteria dello Sportello, Arrone).

Olio extravergine di oliva Selezione – Famiglia Malvetani

Famiglia storica del comune di Stroncone, borgo proprio sopra la città di Terni, oggi l’azienda olivicola è guidata da Giuseppe. In pochi anni, grazie alla grande conoscenza del mondo dell’enogastronomia, gli oli prodotti della Famiglia Malvetani sono riusciti a raggiungere ottimi premi e riconoscimenti.

Tra gli oli più apprezzati troviamo sicuramente il “selezione” cioè l’etichetta di punta del frantoio. L’assemblaggio avviene verso la fine della stagione, generalmente nei primi giorni di dicembre, proprio perché si tratta di un blend (in genere moraiolo-leccino-frantoio) delle migliori partite lavorate nel corso della stagione olivicola. La pasta si lavora ad una temperatura spesso anche inferiore ai 20 gradi. All’assaggio su tutte le sensazioni spicca il carciofo. Arrivano poi note piacevoli e delicate di erbette fresche selvatiche. Equilibrato nel suo amaro e piccante con una buona chiusura balsamica. (In degustazione presso ristorante Lillero, Terni).

Articoli correlati

Si scrive Genovese, ma si legge Napoli

Yuri Buono

Bagheria “Città delle Ville”ma non solo: le eccellenze dell’areale

Manuela Zanni

Cappuccino: le dieci regole degli esperti per farlo in casa

Giorgia Galeffi