Chef patron Angelo Arrichiello è agguerritissimo. Dopo le svariate complicazioni Covid, siamo finalmente ai blocchi di partenza. Tradizione contemporanea e non ci si ferma più.
Ristorante dotato di parcheggio gratuito per tranquillizzare chi ben conosce la densità abitativa di zona. Portici, in ogni caso, caotica o no, appare regale, dalla Reggia Borbonica in poi. Ville del XVIII secolo con architetture diverse, arabeggianti, neoclassiche, barocche, si stagliano tra i viali creando scorci e prospettive d’altri tempi. Namare è in centro, ma non sul mare. Con il giovane chef patron Angelo Arrichiello e il manager di sala Marco Migliaresi, esprime una chiara tradizione contemporanea. La tradizione di Napoli, quella che il resident chef conosce a menadito. E benché “nama” in giapponese significhi crudo, nonostante le incursioni di salsa teriyaky (l’agrodolce tipicamente giapponese) e di altre tecniche asiatiche, non è definibile cucina fusion.
Siamo alle falde del Vesuvio, il mare è a due passi, nulla riuscirebbe a intaccare la carta di identità di un luogo che ci tiene a essere un riferimento di qualità per il quartiere e non solo. Da quando, in pieno lockdown 2020, seppe guadagnarsi la fiducia di clienti vecchi e nuovi con un delivery di altissimo livello. Oggi finalmente il ristorante viaggia a pieno regime. Dall’aperitivo alla cena, nel fine settimana anche a pranzo. Ottimo gusto per gli interni: moderni, design di pregio, mai spinto, ambienti subito accomodanti.
Sappiamo che ci attende un menu di pesce, crudo e cotto e così optiamo per la funzionale acidità del Greco di Tufo DOCG Vigna Cicogna Benito Ferrara2020. E che finalmente si aprano le danze.
La proposta gastronomica
Partiamo spediti con un plateau di crudi che alzano subito l’asticella. Ci sono tre maionesi in accompagnamento, ma proprio non riusciamo ad “oltraggiare” la freschezza del mare che abbiamo nel piatto. Lo chef è di quelli che di buon mattino è già al mercato a cercare il meglio. Per questo, come è giusto che sia, il menu può subire variazioni quel tanto che suggerisce il pescato del giorno.
Proseguiamo con una confortevole zuppetta di fagioli con totanetto spillo e sabbia di nero di seppia e siamo già pronti per assaggiare gli antipasti di mare cotti: frittatina di tonno, totanetto spillo gratinato ripieno di ricotta, aliciotto ripieno di ricotta al profumo di limone, fiore di zucca ripieno di ricotta e baccalà, polpo in salsa teriyaki con cipolla in agrodolce (richiestissimo!) e crocchetta di baccalà. Non si capisce bene come, ma Angelo Arrichiello riesce a coniugare eleganza e quantità mettendo tutti d’accordo. Il primo piatto è un raviolo farcito di baccalà, mantecato con burro di bufala profumato di finocchietto e tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo.
Necessitiamo di una dolcezza finale e cadiamo sulla Caprese Namare style. Caprese sicuramente, dunque classica torta partenopea a base di cioccolato e mandorle, ma con una texture che ricorda il brownie americano. Interno umidissimo, andrebbe definito “mud”. Terminiamo briciola dopo briciola, felici di aver scoperto un luogo nuovo nella formula, nelle idee. Nell’entusiasmo. Curato e senza finzioni. E che, ci scommettiamo, ha una florida strada davanti a sé.
Info utili
Ristorante Namare
Viale Leone, 2G
80055 Portici (Na)
Tel. 081 19911985