A Firenze, madre e figlia lanciano un progetto di imprenditoria femminile che unisce moda e food. Si chiama Waxmore e ha l’obiettivo di colorare la sala dei ristoranti con inserti in tessuti wax e stoffe italiane.
Imprenditoria femminile, moda e food. Questi i pilastri alla base di Waxmore, la nuova startup di Firenze capitanata da Maria Cristina Manca, antropologa e stilista, e sua figlia Elena Fortuna Di Bella Manca, specializzata in comunicazione e marketing. L’obiettivo della starup è conferire uno stile unconventional alle divise e agli accessori della ristorazione attraverso una linea di abbigliamento fashion, funzionale e artigianale per il personale di sala con inserti in wax e stoffe italiane.
Le eleganti proposte sartoriali di Waxmore, sono create per fare entrare la moda in sala e far risplendere l’accoglienza soprattutto in questo periodo storico così particolare. Dopo aver “rivestito” vari settori della ristorazione – dalla cucina stellata dello Chef Marco Stabile del ristorante Ora d’Aria a Firenze, a La Grande Via – La Mausolea di Franco Berrino ed Enrica Bortolozzi – le co-founder di Waxmore si sono rese conto di quanto fosse importante il lavoro svolto dal personale di sala, o meglio da tutti coloro che si occupano di accoglienza, e hanno deciso di creare una linea sartoriale dedicata al mondo dell’hospitality.
“Con le nostre creazioni vogliamo lanciare un messaggio di fiducia per la ripartenza del settore. Appena si varca la porta di un locale, anche solo per una pietanza d’asporto, il cliente si interfaccia subito con le
persone che lo accolgono. Il primo sguardo si posa su di loro e la prima impressione, ora più che mai, resta fissa nella mente. Tutto parte da quel primo momento che dà l’idea del locale“ spiega Maria Cristina Manca.
Per i loro capi, mamma e figlia utilizzano wax prints e stoffe italiane a tinta unita. Gli inserti wax 100% cotone, sono estremamente resistenti alle alte temperature, sono molto versatili e sono stampati su entrambi i lati. Ogni prodotto è unico perché le stampe, colorate e fantasiose, sono tutte a tiratura limitata. Per questo è possibile creare linee di abbigliamento differenti e modellabili sull’immagine coordinata dei vari brand.
“Abbiamo scelto il wax perché è il ponte tra tradizione e innovazione, simboleggia la forza, il viaggio, la contaminazione di culture e di storie: è un tessuto che nasce in Olanda, ma come idea parte dall’isola di Java, attraversa l’Africa per poi tornare in Olanda e diffondersi nel mondo. I tessuti wax sono stati protagonisti anche delle passerelle di Dior e del tour estivo di Jovanotti nel 2019” specifica Maria Cristina.
La produzione dei capi avviene nell’atelier artigianale di Firenze grazie alla collaborazione di un team di esperti che selezionano e cuciono modelli custom made: “Il cliente è coinvolto in tutte le parti del processo da risultare lui stesso co-creatore del prodotto: dal supporto nella scelta dei prodotti da parte dell’ufficio stile, interno all’azienda, fino all’acquisto e
anche dopo. Vogliamo essere sicure che il nostro lavoro piaccia e che rispetti l’immagine del locale” dichiara Elena.
Ma le ragazze di Waxmore hanno anche creato una linea di prodotti per la casa, disponibili sullo shop online, tra grembiuli, giacche, fasce per capelli e tanto altro.
Inoltre, Waxmore favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di sarte di origine straniera o richiedenti asilo ospiti in Toscana. Grazie a questo, Maria Cristina è stata inserita tra le 100 donne che hanno cambiato il mondo su D de La Repubblica di agosto 2020.