“Tutto nasce dalla Marinara e dalla Margherita”. Parola di Roberta Esposito, pizzaiola campana, già patron de La Contrada di Aversa, che da pochi giorni ha avviato a Roma un nuovo progetto dedicato alla pizza (anche gluten free): Marita.
Roberta Esposito è una di quelle persone che, per passione, nelle cose ci si butta a capofitto. Anima e cuore. È stato così che, a La Contrada di Aversa, ristorante di proprietà di famiglia, dopo aver sostituito il pizzaiolo per un po’ di tempo ha deciso di dare una svolta alla sua vita e passare dal lavoro di sommelier a quello di pizza chef. Ed è con lo stesso spirito che oggi ha deciso di portare la sua versione di tonda anche a Roma aprendo a Corso Francia Marita.
«Da buona campana, l’occhio sarà sempre rivolto alla tradizione, alle origini delle cose, dedicando a questo concetto il nome stesso della pizzeria. – racconta la Esposito – Marita nasce, infatti, un po’ come monito, per ricordarci sempre che tutto nasce dalla Marinara e dalla Margherita. Da “pizzaiola donna” volevo fortemente che il nome finisse in “a”»,
Marita: il locale
Quello per la pizza, per Roberta, è un vero e proprio amore che si rispecchia anche in ogni aspetto del locale capitolino. A partire dall’arredamento dalle candide pareti, citazione della farina, alle maioliche verdi e alla moltitudine di piante che ricordano il colore del basilico fresco.
L’ambiente, frutto di un attento lavoro di ristrutturazione curato dall’architetto Martina Stancati, è luminoso e brioso. Gli oltre duecentocinquanta metri quadri, suddivisi tra interno e dehor, sono stati studiati in un’ottica di sostenibilità grazie al riutilizzo di materiali preesistenti rimodellati per rispecchiare a pieno la filosofia di Marita.
La pizza
Marita (che si legge con l’accento sulla i) si propone dunque come un asse Roma-Aversa con una proposta gastronomica che strizza l’occhio alla tradizione campana senza però rientrare in canoni prefiniti. «Per Marita ero alla ricerca di un prodotto diverso, che fosse totalmente personale – spiega la pizzaiola – per questo non riesco e non voglio inquadrarlo negli stereotipi di romana o napoletana».
Le pizze di Marita hanno una forte identità e sono realizzate con farina di tipo 1 da panetti di 260 grammi (ben dieci grammi in meno rispetto a una classica napoletana). L’effetto finale è leggero, goloso e dalla spiccata croccantezza soprattutto nel cornicione. I topping spaziano da quelli più classici a quelli creativi.
Tra i gusti in carta, si possono trovare i cavalli di battaglia de La Contrada, come la Marinara Evolutiva, realizzata con pomodoro San Marzano schiacciato a mano, datterino, origano fresco, aglio rifermentato, foglia di cappero, terra di olive nere e caviale di acciughe – canonica negli ingredienti, ma impreziositi dal tocco personale di Roberta – e la Scarola in crosta, realizzata con il tipico contorno partenopeo delle festività natalizie (saltato con uvetta, pinoli e olive) e servita come un calzone. O ancora la Summer Light, che ha vinto il premio pizza dell’anno nel 2022 per il Gambero Rosso – a base bianca con provola affumicata, baccalà in olio cottura, rosti di patate, hummus di ceci, fiori di cappero e limone candito.
Non mancano però varianti pensate per rendere omaggio a Roma come l’Amarita, un’amatriciana bianca con guanciale croccante e sugo di pomodoro servito a parte, così che il cliente possa pucciarne il cornicione della pizza.
Spazio anche alla carta delle 7 Margherite, già presente ad Aversa, ma che da Marita si arricchisce de la Margherita Bruciata, una pizza nata per caso, per aver dimenticato in forno dei pomodorini che si sono eccessivamente caramellati, ridotti in salsa e conditi con paprika, timo e rosmarino. Ogni margherita è realizzata con una qualità di pomodoro differente, per far apprezzare ai commensali le varietà di questi golosi frutti che ci regala il nostro territorio, dal San Marzano, al Pomodoro del Vesuvio e di Corbara, passando per il Datterino giallo e molti altri.
Citazione della pizza nel ruoto di Aversa sarà poi la sezione del menu dedicata alle “Pizze nel Padellino” fatte con la pasta del pane avanzato messa in teglia e cotta a bassa temperatura, con cottura diretta.
Fiore all’occhiello è però la carta delle pizze senza lattosio e gluten free, tutte realizzate in una cucina dedicata, con focus anche sulle proposte vegane grazie a topping studiati ad hoc.
Gli sfizi
Strizzano l’occhio alla tradizione campana anche gli sfizi fritti realizzati in collaborazione con lo chef Jacopo Manganello che vanta in curriculum numerose esperienze presso importanti ristoranti londinesi fregiati della stella (e non), come Portland, Akoko e il Chiltern Firehouse. Si può trovare il Crocchè, classico e di baccalà, e la Frittatina di pasta in diverse varianti, dalla Cacio e pepe alla Nerano. Immancabile poi il Supplì romano così come divertenti e creative proposte come il Bao home-made, farcito di sugo di carne alla genovese.
E per finire in dolcezza il pasto, in attesa di una carta delle pizze dolci, imperdibile il Tira Babà, un goloso boccone di tiramisù che sostituisce il babà ai savoiardi.
Tradizione, dunque, ma anche creatività in un nuovo indirizzo a Roma Nord che sprigiona passione per le cose buone con un occhio di riguardo a tutte le esigenze alimentari. Perché la pizza, anche nella Capitale, è amore e inclusività.
Info utili
Marita
Via Flaminia 515, Roma
Tel: 376 270 3526
Aperto dal martedì alla domenica dalle 20:00 a mezzanotte