Cucina sostenibile e stagionale in un ristorante con terrazza panoramica sulle colline del Sannio. Questa è Locanda Radici, il gioiello gastronomico dello chef Angelo D’Amico.
La Locanda Radici dove Angelo D’Amico pratica una cucina sostenibile, stagionale e a stretto contatto con i produttori, è il miglior biglietto da visita di questo chef made in Sannio. Una terrazza panoramica che si affaccia sul grande paesaggio dell’entroterra per consacrare definitivamente l’unione di sostenibilità e design, attenzione all’ambiente e cucina.
La filosofia gastronomica
Questi sono i principi di Angelo, che della sostenibilità ha fatto una vera e propria filosofia di vita. Il suo credo è scritto su carta dal fratello Giuseppe, maitre e sommelier della Locanda Radici, che dagli studi in ingegneria energetica ha sviluppato un Modello Matematico Analitico per valutare l’impatto ambientale di ogni piatto proposto dal menu.
“Prima di trasferirlo in cucina il risparmio energetico è stato per me oggetto di studio all’Università – spiega Giuseppe -. Da qui, adottarlo per la realizzazione del nostro menu in Locanda Radici è stato per me quasi naturale: una proposta ristorativa eccellente non può prescindere dall’ecosostenibilità dei suoi piatti. Dal nostro territorio arrivano le materie prime che amiamo e che utilizziamo per le preparazioni: ecco perché abbiamo l’obbligo di prenderci cura della nostra terra tutelandola con le scelte quotidiane. Per questo – prosegue Giuseppe – desideriamo sensibilizzare il cliente a questi temi per noi fondamentali, contribuendo a far crescere, seppur nel nostro piccolo, una più profonda coscienza ecologica e ambientalista”.
Una rivoluzione. In teoria, ma soprattutto in pratica, che pone l’accento sul prendersi a cuore, sul trovare un fine etico all’attività del cuoco moderno, travalicando il “cucinare benissimo”.
La scelta consapevole che consente la riscoperta della biodiversità, dei ritmi stagionali e di tecniche di coltivazione rispettose della natura, perché frutto culturale di quel contesto ambientale, dimostra che anche basandosi solo su quello che la terra offre naturalmente si può ottenere una cucina che stupisce il palato.
“Il mio impegno gastronomico, – dice lo Chef – si spiega con il rispetto del prodotto e l’arte di valorizzarlo al massimo: il risultato deve essere visibile sia nel sapore che nell’estetica”.
Il menu
Una filosofia raccontata in primis dagli assaggi dell’antipasto, un’escursione tra i sapori del Territorio: dal Coniglio in olio cottura alla cacciatora alla Lumaca al burro del Matese con erbette e falanghina, semplicità e sorpresa.
Ceci, mazzancolle, lardo di montagna, funghi di stagione e rape sono un’elegante e pulito antipasto, che ben rispecchia le contrapposizioni tra mare e sentori aromatici dell’entroterra. Golosi, i Raviolini con salsiccia, broccoli e mela annurca, ma di certo il piatto simbolo della cucina di Angelo è il Tagliolino 38+1 con tartufo bianco di Ceppaloni e acciughe di Cetara: la perfetta sintesi di fino a che punto possano arrivare certi prodotti della natura.
Coniglio Lumache Ravioli Tagliolini
Tra accenti moderni e tradizioni del territorio, il Piccione, cotto in foglie di alloro, biscotto al cioccolato, cavolo, zucca alla vaniglia e animelle, sapientemente eseguito.
Deliziosi i dessert, Cappuccino alle castagne e Tartelletta alle nocciole e crema alla vaniglia.
“Il nostro approccio verso l’ospite è emotivo e sincero, lo accogliamo nella bellezza della natura che ci circonda”, spiega Giuseppe. Empatico e visionario, la sua passione in materia di vino è una garanzia. “Anche per i vini la scelta è verso i produttori attenti alla sostenibilità con una particolare attenzione al territorio campano e le sue molteplici espressioni raccontate mediante gli svariati vitigni autoctoni. L’estensione della selezione dei vini oltre la Campania occupa comunque un ruolo importante nella carta complessiva di 200 referenze in totale”.
Uno scrupoloso lavoro di ricerca quindi quello svolto da Angelo e Giuseppe che converge verso un accattivante e centrato affresco di cucina Sannita contemporanea in cui c’è rispetto del prodotto e concentrazione il gusto. Un fluire copioso di autenticità che si riappropria di profumi e collocazione culturale.
Piccione Tartelletta Cappuccino
Com’è iniziato il tuo percorso in cucina?
“Il mio inizio in cucina? Devo ringraziare mio padre perché mi consigliò all’epoca l’istituto alberghiero di Benevento, io invece avrei voluto iscrivermi a quello artistico”.
Ti regaliamo del tempo. Come lo spendi?
“A rilassarmi in natura tra la campagna con orto, uliveti e vigneti, ma non disdegno un bel film”.
Come definiresti la sua cucina?
“Un elegante cucina Terragna”.
Qual è stata la soddisfazione più grande arrivata da quando lavori in questo ristorante?
“La soddisfazione più grande è stata creare nel mio Sannio “Locanda Radici” assieme ai due miei fratelli, Giuseppe e Antonio Pio (acquisito!)”.
Confessa un vizio!
“Il mio vizio?! Una partita a carte con i miei amici al bar di Frasso Telesino”.
Una ricetta di un piatto che ti rappresenta.
“Agnello Laticauda: costina arrosto alla lavanda, pancetta a lenta cottura, polpetta di spalla con menta e pecorino”.
Info utili
Locanda Radici
SP 21, Strada Provinciale Frasso Solopaca (Contrada San Vincenzo), 82030 Melizzano (BN)
Tel: 0824944506
Orari: dal giovedì al sabato aperto dalle 12:30 alle 15:00 e dalle 19:30 alle 22:45, domenica aperto solo a pranzo, mercoledì aperto solo a cena. Lunedì e martedì chiuso