Lo “street food” romagnolo è il più ricercato sul web e su Facebook ed è il simbolo dell’incremento dei consumi di prodotti Dop e Igp dalla forte caratterizzazione territoriale e identitaria. Lo studio presentato da Mauro Rosati, consigliere del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina
Lo street food più amato? La piadina, almeno sul web. Uno dei simboli della gastronomia tradizionale romagnola è infatti risultata il primo prodotto di categoria “cibo di strada” ricercato su Facebook. Quante visualizzazioni ha ottenuto? Ben 1.100.000, praticamente un’apoteosi considerando che dietro di lei si è posizionato l’arancino siciliano con “soli” 480 mila clic.
Il risultato record lo ha comunicato Mauro Rosati, consigliere del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nell’ambito dei cosiddetti “Stati Generali della Piadina Romagnola” ospitati al PalaCongressi di Riccione. Rosati ha presentato in realtà uno studio più ampio sul valore aggiunto delle Dop e Igp nelle pietanze agroalimentari, sottolineando come i dati riportino uno spostamento dei consumi dai prodotti “generici” a quelli con una forte caratterizzazione territoriale e identitaria.
Nei primi 9 mesi del 2016 l’incremento dei consumi dei prodotti Dop-Igp registra un +7,2%, quello dei “generici” è invece decisamente più ridotto: +1,2%. Un differenziale che si fa ancora più marcato parlando dei cosiddetti street food come la piadina, che si attestano su un +15% monstre.
A Rosati ha fatto eco l’intervento dell’asre regionale alle Politiche Agricole, Simona Caselli, che è entrata nel merito dei Dop e Igp dell’Emilia-Romagna, e che a sentir lei «valgono 2 miliardi e mezzo dell’intero settore agroalimentare: un patrimonio che va tutelato e promosso specie attraverso il ruolo fondamentale dei consorzi nella valorizzazione».