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La buona cucina è un concetto universale: parola di Emmanuel Scotti, chef de Le Rêve

Cucina contemporanea, fatta di ricerca e territorio, in un ristorante situato all’interno di un wine resort dell’isola di Ischia: questo è Le Rêve. Noi abbiamo incontrato lo chef Emmanuel Scotti e ci siamo fatti raccontare il suo concetto di “cucina universale”.

In tutto quello che fa ci mette il cuore e i suoi piatti raccontano di una autentica passione per i sapori e le tradizioni dell’isola. Il giovane Emmanuel Scotti, ischitano, classe 1989, è il nuovo Chef del ristorante Le Rêve, fine dining di Tenuta C’est la Vie, azienda vinicola e wine resort sull’isola di Ischia che si estende ai piedi di una parete verticale di roccia aspra e rossa dove, tra arbusti selvatici, fichi d’India e ginestre, sbuffano le fumarole di quelle che gli isolani chiamano le Bocche di Tifeo.

Con una proposta di cucina contemporanea, fatta di ricerca e territorio, pensiero creativo, terra e mare, Emmanuel serve le sue specialità ai fortunati clienti sulla magnifica terrazza con vista su Citara.

A Le Rêve di Tenuta C’est la Vie, inizia la sua prima grande avventura come executive chef a capo di una brigata giovanissima e motivata, come si sente?

Era arrivato il mio momento, dopo anni di gavetta in cucina e dopo diversi anni trascorsi in Toscana, dove ho fatto tesoro dell’esperienza guadagnata,  diciamo che il ritorno in patria era la giusta ricompensa.
Dopo tanti sacrifici sono molto felice di avere la fortuna di lavorare a Le Rêve  e abbracciare nuovamente la dimensione della mia isola che resta un luogo di ispirazione unico
“.

Quanto trae ispirazione in cucina dagli odori e i colori della sua isola “verde”?

“Moltissimo, sono fondamentali per esprimere al meglio il mio estro creativo. Solo per fare un esempio, il piatto tipico dell’isola è il coniglio all’ischitana che io propongo accompagnato da maggiorana e piperna, cotto nell’apposita pentola in ghisa vetrificata. Questa è la versione foriana (della zona di Forio di Ischia) che io ho interpretato a modo mio”.

In cosa il fine dining si differenzia dagli altri tipi di cucina?

“Di certo le categorie di classificazione sono importanti ma in linea generale per me esiste solo la buona cucina come concetto universale, non ci cono cucine di serie A e di serie B, anche il piatto più semplice come una bruschetta al pomodoro va fatto con cura e presentato nel migliore dei modi. Bisogna metterci il cuore sempre”.

Tenuta C’est la vie produce 5 vini da uve Piedirosso, Biancolella e Forastera, come abbina cibi e vino?

“Di recente ho abbinato un ottimo passito Donna Lucia con meringa, fragole e caramello salato, tutto pensato in modo da bilanciare al meglio i sapori. Proponiamo menu a la carte, 2 menu degustazione e 1 menu al buio con 7 portate”.

Quanto conta lavorare con un team qualificato e versatile?

“Il mio è un team dinamico a cui do carta bianca perché mi fido e i miei collaboratori condividono con me il mio stesso spirito. Insieme studiamo i menu, gli abbinamenti e selezioniamo le verdure di stagione. Il mio team è il mio più grande investimento!”

Il complimento più gradito mai ricevuto da un cliente?

“Ero agli inizi della carriera e durante una cooking class che tenevo, un avvocato brasiliano mostrò particolare apprezzamento per la mia cucina, incoraggiandomi a proseguire per questa strada, le sue parole mi aiutarono molto e lo salutai con la promessa di averlo un giorno o l’altro come mio cliente nel ristorante dove avrei lavorato, lo aspetto!”

Info utili

Tenuta C’est la Vie 

Le Rêve

51/BIS Via Pietra Brox, Forio, NA 

www.tenutacestlavie.it

Tel. 338 3944341 

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