Identità Golose 2021 è giunta al termine con una fitta pioggia di premi assegnati agli chef che si sono maggiormente distinti nel corso dell’anno. Ve li riportiamo uno ad uno con le motivazioni e i commenti a caldo.
Enrico Bartolini si aggiudica il premio come Eccellenze Lombarde e Cuoco dell’Anno, Massimiliano Alajmo quello come Identità Nuove Sfide. Antonia Klugmann si aggiudica il podio per il premio Identità Naturali mentre Andrea Antonini
Si spengono i riflettori sul palco del Mico di Milano. La tre giorni di Identità Golose 2021 dedicata all’alta cucina made in Italy è giunta al termine. È tempo di riporre taccuini, penne, tablet e pass stampa per tirare le somme di questa nuova edizione della kermesse che da oltre sedici anni raduna, sotto lo stesso tetto, i più prestigiosi nomi della ristorazione e della stampa di settore.
Noi di MangiaeBevi, ovviamente, non potevamo mancare e mentre siamo qui a metabolizzare i tanti spunti appresi nel corso della manifestazione che, lo ricordiamo, aveva come tema “Costruire un nuovo futuro: il lavoro”, vogliamo portare ai vostri occhi una rapida carrellata di premi che sono stati assegnati a Identità Golose 2021.
Sul palco di Identità Golose 2021 si sono, infatti, avvicendati chef provenienti da ogni regione d’Italia, tra volti nuovi e grandi maestri dell’alta cucina, per ritirare premi ambiti e prestigiosi assegnati dai curatori della guida a chi si è maggiormente distinto per creatività nel corso dell’anno.
Ve li riportiamo qui, elencandoveli giorno per giorno.
I premi
- PREMIO CUOCO DELL’ANNO
Enrico Bartolini, Mudec, Milano
«Non c’è dubbio che il successo sorrida a Enrico Bartolini, grazie anche a quelle scelte che non tutti hanno compreso fino in fondo. Non esporta il clichè di un format preciso, ma adatta il suo sapere al luogo che sceglie per aprire una sua attività».
- PREMIO ECCELLENZE LOMBARDE
Enrico Bartolini, Mudec, Milano
«Siamo grati al toscano di Pescia che, per crescere e affermarsi, sceglie Milano e la Lombardia, con risultati che onorano ogni posto in cui mette radici».
“Sono grato a Regione Lombardia e alla famiglia Moretti per questi due riconoscimenti importanti che desidero condividere con il team di tutti i nostri ristoranti. – dichiara lo chef – I mesi passati hanno messo a dura prova tutti, indubbiamente però ci sono settori che hanno sofferto più di altri, come le imprese del turismo e della ristorazione. Per questo motivo è molto importante a mio avviso che un ristoratore, ancor prima che al pensiero gastronomico, ponga attenzione al capitale umano perchè sono le persone, i talenti, a fare spesso la differenza. L’intesa, la complicità, la determinazione nel raggiungimento di un obiettivo, la condivisione di un pensiero e di un’idea comune: sono questi gli ingredienti di un grande lavoro di squadra senza il quale non può esserci successo.”
- PREMIO CARRELLO DEI FORMAGGI
Seta del Mandarin Oriental, Milano
«Una proposta deliziosa e di prestigio per i buongustai dell’arte casearia; il carrello del Seta è una coccola da fine-pasto che, in realtà, apre sempre nuovi scenari di gusto e la selezione, ovviamente, proviene dalla mente di chi, il formaggio lo adora»
- PREMIO TIPICITÀ ITALIANA IN CUCINA
Famiglia Cerea, Da Vittorio, Brusaporto
«La famiglia Cerea ha sempre creduto nella peculiarità italiana fin da quando il capostipite, Vittorio, tornando a Bergamo da Venezia, fece conoscere il pesce ai suoi concittadini. Oggi, è bello vedere che i figli non hanno stravolto la realtà originaria, senza seguire mode provenienti da altre parti del mondo».
- PREMIO MIGLIORI IDEE GREEN
Diego Rossi, Trippa di Milano
«A noi di Identità fa piacere vedere come finalmente tanti si accorgano che non bisogna essere partigiani di una scelta, ma di vivere la cucina in maniera onnivora, senza considerare le verdure dei contorni a cui non prestare la giusta attenzione. Diego Rossi ci riesce con gusto perché lui stesso ama gli ortaggi. Il suo sogno? Un’osteria di verdure con contorno di carne.»
- PREMIO CREATIVITÀ IN CUCINA
Marco Pedron, Cracco in Galleria, Milano
«Non esistono solo i cuochi, ma anche i pasticceri innovano le proposte di un’insegna. Troppo a lungo, in Italia, abbiamo dato poca importanza al lato dolce. Con questo premio intendiamo ringraziare tutti i pasticceri che ci hanno deliziato e che, siamo certi, continueranno a farlo».
- PREMIO IDENTITÀ NUOVE SFIDE
Massimiliano Alajmo, Le Calandre, Rubano
«Lo dice il nome stesso di questo premio. Massimiliano Alajmo e tutti coloro che lavorano attorno a lui e portano il suo stesso cognome vanno complimentati perché in questo periodo tremendo, invece di tirare i remi in barca, hanno investito in nuovi progetti nei luoghi più belli del nord-est italiano».
- PREMIO OLIO IN CUCINA
Domingo Schingaro, Due Camini, Resort Borgo Egnazia, Savelletri
«Premiare un pugliese per usare bene l’olio in cucina è come applaudire un austriaco perché scia bene, però c’è modo e modo di impiegare lo stesso olio, che Schingaro sa fare con una mano leggera e testa vigile».
- PREMIO IDENTITÀ NATURALI
Antonia Klugmann, L’Argine a Vencò
«È nato prima l’orto o Antonia Klugmann? Questa chef triestina dalle mille radici, da anni vive, pensa e propone una cucina che è la sintesi stregante del suo rapporto proprio con l’orto e con la natura attorno a lei».
- PREMIO ARTIGIANO DEL GUSTO
Giorgio Servetto, Ristorante Nove, Villa La Pergola, Alassio
«In una regione come la Liguria, dove pochi cuochi si ribellano agli stereotipi più turistici o banalizzanti, Servetto non solo sa innovare, ma sa anche coltivare un lato artigianale incredibile, insaccando e confezionando salumi e bontà di assoluto valore».
- PREMIO SPERIMENTAZIONI IN CUCINA
Luca Landi, Lunasia, Green Park Resort, Tirrenia
«Luca Landi aveva iniziato proponendo una cucina che in alcuni passaggi risultava troppo un giocattolo con effetti fini a sé stessi. Ha però ha dimostrato grandissima intelligenza nel dare sia forma, che spessore alle sue nuove idee. Il premio lo merita perché non ha stravolto la sua filosofia in quest’anno e mezzo di emergenza».
- PIATTO DELL’ANNO
Davide Di Fabio, Dalla Gioconda
«Non vi è dubbio che portare in tavola una zuppiera (che fa tanto cucina delle nonne più amorevoli) sia una scelta per ribadire la forza della convivialità della tavola italiana. E poi, Davide Di Fabio ha iniziato da poco il suo cammino professionale in prima persona e, quindi, a maggior ragione merita tutto il bene che si dice di lui.»
- PREMIO IDENTITÀ DI CARNE
Marco Stabile, L’Ora d’Aria, Firenze
«Chi ama la carne deve essere eternamente grato a questo chef toscano perché ha saputo interpretare e proporre la costata alla fiorentina secondo canoni di sincera ed elevata qualità, rifuggendo dagli stereotipi di una cucina turistica, che mette in ombra la straordinaria cultura gastronomica toscana».
- PREMIO IDENTITÀ DI SALA
Massimo Raugi, Villa Crespi, Orto San Giulio
«Massimo Raugi si distingue nel panorama di responsabili di sala per la riservatezza e per l’intenso desiderio di soddisfare i clienti, consigliandoli e mai imponendo loro delle scelte che non sempre vengono capite».
- PREMIO IDENTITÀ DI BIRRA
Francesco Martucci, I Masanielli, Caserta
«Da I Masianelli non solo sanno esaltare il pianeta pizza con cotture e varietà nettamente superiori alla media, ma sanno anche abbinarvi la birra, in molti posti una scelta scontata e banale, e che invece diventa un vanto per Francesco Martucci».
- PREMIO VENT’ANNI
Andrea Antonini, Imàgo, Hotel Hassler, Roma
«Questo ragazzo è passato dal buio,alla luce della cucina, guidando la brigata di un posto incantevole, la cui bellezza lo avrebbe potuto schiacciare. Andrea, invece, ha dimostrato tanto talento e per questo va premiato».
“Il riconoscimento Vent’anni San Pellegrino- commenta Wirth proprietario e general manager dell’Hotel Hassler – arriva grazie a Identità Golose 2021, Congresso che quest’anno affronta il delicato tema Costruire un nuovo futuro: il lavoro. La squadra dell’Hassler è sempre ai massimi livelli e siamo felici che venga riconosciuto il nostro impegno, testimoniato oggi proprio da questo premio. Andrea Antonini è un vero fuoriclasse sui cui ho puntato tre anni fa affidandogli Imàgo e sono orgoglioso dello splendido lavoro con cui ha guidato la brigata di sala e di cucina di Imàgo insieme al restaurant manager Marco Amato”.
“È stato emozionante essere premiato tra due pilastri della cucina italiana nel mondo come Niko Romito e Massimo Bottura. – racconta Antonini – In un anno così, con tutte le difficoltà e la mancanza di personale, avevamo bisogno di prospettiva e nuova linfa. Questo premio non è mio ma di tutte le persone che hanno continuato a sostenermi, il signor Wirth in primis, la proprietà tutta e in particolare Marco Amato che quando sono entrato mi disse una frase stupenda: tu pensa a cucinare, a tutto il resto penso io. Mi sento di dire un grazie anche a nome dei miei giovani colleghi per il concreto impegno da parte di San Pellegrino e Identità Golose per riconoscere e valorizzare i nuovi professionisti della ristorazione!”.
- PREMIO IDENTITÀ DI DONNA
Jessica Rosval, Casa Maria Luigia, Modena
«Con Jessica Rosval, radici canadesi e un lungo presente modenese, si pone l’eterno dilemma se conta più da dove arrivi o dove cresci. Lei, nel dubbio ha saputo imporre la sua personalità interpretando la cucina nelle forme più disparate: alta cucina, ma anche la prima colazione e il bbq della domenica».
Foto: Brambilla-Serrani
Foto copertina: Zuppiera di pasta e ceci, Davide Di Fabio