La pizza di Fratelli la Bufala è ormai un brand riconosciuto a livello nazionale e internazionale da quando nel 2003 il suo ideatore, Geppy Marotta, gli ha dato i natali a Napoli. Il marchio in costante evoluzione è leader nel settore della pizza e per i suoi 20 anni di attività ha deciso di puntare sulla pizza gluten free con l’inserimento del prodotto nelle sue sedi di Roma, Rimini, Firenze e Milano.
La pizza napoletana è uno degli emblemi culinari del made in Italy, pochi altri cibi possono competere con questa icona dell’italianità a tavola. Tra questi forse solo lo spaghetto pomodoro e basilico può ambire a tanto, magari per un’assonanza cromatica con la prima – verde basilico, giallo grano e rosso pomodoro – o per la semplicità dei prodotti che compongono entrambe le pietanze, perfette apparentemente con poco. Per farle buone davvero infatti è necessaria una cura estrema che viaggia in parallelo con la scelta della materia prima migliore. Verità assoluta è che minori sono gli ingredienti e la complessità di un piatto maggiore deve essere la tecnica e la qualità dei prodotti che lo compongono.
Da Fratelli La Bufala questi assiomi non solo vengono rispettati ma sono arricchiti anche dalla ricerca costante ed etica di ciò che si utilizza per fare una buona pizza napoletana. Su quest’onda c’è la decisione, all’avanguardia, di utilizzare per esempio per uno degli ingredienti principali della pizza come il basilico quello che proviene da aziende che usano metodi di coltivazione idroponici, con tutti i vantaggi che questo comporta per la pianta e per l’ambiente. Altro esempio virtuoso è quello che riguarda la legna reperita da fornitori che lavorano in questo secondo caso con metodi eco-sostenibili. Sul piano sociale invece si può citare l’impegno di Fratelli La Bufala nell’attività benefiche a sostegno della collettività con il progetto “Finché c’è Pizza c’è Speranza” con i ragazzi del carcere minorile di Nisida.
Per il compleanno che sancisce anche il superamento della maggiore età del brand Fratelli La Bufala si è deciso di fare un ulteriore passo in avanti puntando invece alla ricerca, e poi alla produzione, di pizze senza glutine. Il glutine è un complesso proteico che si trova nei cereali. Le sue proteine (gliadina e glutenina) sono perfette per creare impasti lievitati perché le proteine del glutine a contatto con l’acqua non si sciolgono e contribuiscono all’elasticità e alla tenacia del prodotto finale andando a creare quella che in gergo tecnico è la maglia glutinica. L’etimologia della parola glutine è legata infatti alla sua più importante qualità o funzione e cioè di essere legante, dal latino glutine: “colla”. Chi è intollerante al glutine o celiaco però, si parla di circa il 3% della popolazione mondiale che causa predisposizione genetica e assunzione di alimenti contenenti glutine sviluppa la malattia, non può mangiare la pizza – e tutti gli altri cibi contenenti queste proteine – per come la conosciamo. Solo in Italia i celiaci accertati ad oggi sono circa 142.000 (numero in costante aumento).
Rispondere alla richiesta di queste persone che per problemi di salute non vogliono privarsi del piacere di mangiare una buona pizza napoletana è fondamentale e, per andare incontro alla domanda in crescita, Fratellli La Bufala attueranno grandi investimenti per tutto il 2024 con la volontà di creare nelle location top del brand (Roma, Rimini, Firenze e Milano) laboratori dedicati alla produzione di prodotti senza glutine evitando ogni tipo di contaminazione. Francesca Marotta dichiara “Per noi lavorare sul senza glutine è soprattutto un tema d’inclusività. Per questo abbiamo avviato un progetto per dare a tutti i nostri locali la possibilità di avere un reparto senza glutine”.
Ma cos’è una buona pizza senza una buona birra? Per quanto riguarda le birre gluten free l’Italia è il paese con il più alto numero di birre artigianali senza glutine al mondo. Per festeggiare i vent’anni di Fratelli La Bufala insieme alla degustazione di pizze senza glutine (pizza alla pala, alla pizza napoletana tradizionale e pizza fritta) sono state abbinate ben tre birre artigianali campane: la Desnuda del birrificio Ventitrè, la Karisma e la San Diego del birrificio Karma in provincia di Caserta.