Gin per il 2022: ecco i nostri consigli per berli nei cocktail o lisci.
Il mondo del gin ormai è appannaggio dei più. Tra gli spirits è sicuramente il più conosciuto (e apprezzato). E chi non conosce (e anela) a un buon gin tonic dopo una giornata difficile? Il gin è un distillato di mosto fermentato di cereali, solitamente granoturco, frumento e orzo, che viene aromatizzato con ginepro, spezie, agrumi, fiori, bacche e vari ingredienti scelti dal mastro distillatore, sono i cosiddetti botanicals.
E se il gin per secoli è stato considerato un prodotto di basso livello, dato che il ginepro si trova con facilità, e ha dissetato generazioni di proletari fin dal 1700, oggi sta vivendo un nuovo Rinascimento. Ed è considerato uno degli spirits di maggior successo, tanto che tanti nuove generazioni si stanno spostando nella produzione di questo distillato. Ecco i gin da non perdere per questo 2022.
Gin Upperhand
Sono quattro botaniche (ginepro, limone, aneto e basilico) per questo gin che vanta natali importanti: è infatti creato da Alberto Borin e Claudia Gamberucci, discendente della casata dei Lafferty. Gusto italiano da un lato, l’arte distillatoria irlandese dall’altro. I Lafferty, infatti sono originari del Nord ovest dell’Irlanda, che a inizio Novecento si spostarono in Scozia in cerca di fortuna, creandosi una fama nel campo della distillazione.
Espressione del lusso in bottiglia, anche grazie all’elegante etichetta in stile Art Nouveau, Upperhand è un dry gin premium artigianale, distillato nella contea di Tipperary. E il nome non è da meno: “get the upper hand”, ossia prendere il sopravvento, sulle avversità della vita e per lanciarsi in un’avventura tutta loro, come hanno fatto Borin e Gamberucci.
Gin Zen
Questo gin è altamente aromatico, con profumo di fiori bianchi, agrumi, in armonia con sentori balsamici di pino mugo, rosmarino e menta. Delicati aromi floreali e fruttati accompagnati dal sentore di ginepro. Questo gin rappresenta un viaggio: nato a Bergamo e prodotto a Padova, questo distillato incarna i valori del territorio subendo il fascino della mentalità Zen. Un packaging accattivante e minimal, Zen come Zeno Bortolotti il suo ideatore. Anche all’assaggio il sottile gioco di equilibri tra le sensazioni di fiori bianchi e agrumi con le note balsamiche di menta, resina e rosmarino, lo rendono un gin da provare e riprovare, anche nei cocktail.
Malfy
Tutto lo spirito del mediterraneo in questo gin che punta su un packaging wow. E così questo distillato che si ispira ai profumi e allo spirito leggero e spensierato della Costiera Amalfitana si tinge di rosa con i toni squisitamente agrumati grazie ai pompelmi rosa di Sicilia e l’innovativa
distillazione ‘a freddo’.
E per il 2022 nasce anche la nuova limited edition “a modo nostro” che contiene un vademecum con ricette di cocktail eclettici e facili da realizzare per ‘brindare a modo nostro’ e il doppio mazzo di carte del ‘Mercante in Costiera,’ una reinterpretazione del classico gioco delle feste Il Mercante in Fiera ricco di nuove immagini che celebrano il piacere di stare insieme, l’Italia e il mondo di Malfy Gin.
Helba Gin
Amate l’isola d’Elba e vi manca il sole dell’estate? Ecco la soluzione. Questo London Dry Gin fresco e aromatico, realizzato solo con ingredienti che crescono spontaneamente sull’Isola d’Elba. Ogni sorso è un viaggio di sola andata nel cuore dell’Isola, tra i profumi della macchia mediterranea, i sapori di una terra unica e la freschezza del mare.
Tutto ricorda il mare: dalle botaniche utilizzate – come il mirto, le castagne, la menta selvatica, il ginepro, le alghe di mare, i semi di coriandolo, la radice di liquirizia – fino all’acqua che sgorga dalla Fonte Napoleone – che ci offre una delle 5 migliori acque italiane – direttamente dal cuore dell’Isola sulle pendici della vetta più alta dell’Elba, il monte Capanne.
Engine
Un gin tutto motori ma dalla forte anima bio, delle Langhe. Sembra un insieme di contrasti ma Engine fa innamorare proprio per questo. Ma Engine nel 2022 ha anche una grande mission: “Fuel for your soul” segna l’inizio di una nuova era per il mondo degli spirits. L’intento è di intepretare la filosofia “Food for soul”, la ONLUS fondata dallo chef Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore per dare luce e voce al potenziale di persone, luoghi e cibo, grazie a Paolo Dalla Mora, ceo e founder di ENGINE.
«Siamo partiti solo da due anni come una start up nel mondo del gin e ora siamo parte di una multinazionale, ILLVA Saronno Holding, che ha acquisito una partecipazione di minoranza qualificata. Con una crescita così rapida mi sento di dover restituire qualcosa al mondo, di lasciare un segno del mio passaggio e lasciare qualcosa. Per ENGINE è importante il fattore B. B come BE Human, B come Human Being, B come biologico e, non da ultimo, B come Bartender: per noi è necessario porre l’uomo al centro di tutto.
E lo vogliamo fare per la prima volta nel settore degli spirits. Siamo vicini ai bartender, una categoria professionale che dopo due anni di pandemia ha sofferto in modo considerevole. Abbiamo già iniziato un percorso per diventare la prima B Corp certificata del mondo spirits, perché oltre a perseguire il profitto, puntiamo a innovare continuamente per massimizzare l’impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui operiamo e, non da ultimo, l’ambiente», spiega Paolo Dalla Mora.