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Gelaterie d’Italia 2025: premi e novità del Gambero Rosso

Al Sigep di Rimini è stata presentata in anteprima, non senza qualche polemica, l’edizione 2025 della guida alle gelaterie del Gambero Rosso. Ecco le novità che ritroveremo tra le sue pagine ad aprile.

Fotografare la situazione attuale del mondo del gelato che rispecchia quanto più possibile il futuro del comparto. Questo l’obiettivo del Gambero Rosso con la nona edizione della guida Gelaterie d’Italia 2025 in uscita ad aprile che è stata presentata in anteprima in occasione del Sigep di Rimini.

Tra le pagine di questa nona edizione edizione, che vanta ben 599 indirizzi in tutta Italia, ben 49 in più rispetto allo scorso anno, sono inclusi un numero cospicuo di professionisti del settore under 40, sintomo di quanto il gelato del futuro sarà nelle mani degli interpreti nati tra gli anni ’80 e ’90 capaci di dare vita a modelli imprenditoriali validi, moderni, sostenibili e al passo con i tempi.

Sostenibilità, dunque, e rispetto per le materie prime sono alla base delle insegne premiate dal Gambero Rosso in vertiginoso aumento rispetto al 2024. Ben 72 infatti i Tre Coni assegnati con 6 nuovi ingressi: Gelato Contadino di Bergamo, Mille a Verolanuova, Maritozzi e Gelato a Bologna, Gelati Crispini a Spoleto, Mokambo a Ruvo di Puglia, La Cremeria Vitaro a Rende. La Lombardia si conferma, dunque, al vertice della classifica regionale con 14 indirizzi, seguita a 10 da Piemonte ed Emilia Romagna e dal Lazio con 8 gelaterie.

Sei anche i Premi speciali: Gelatiere Emergente a Maria Teresa di Fraia di Gelati Radicali (Ancona), Sostenibilità a DaRe (Roma), Miglior Gelato al Cioccolato a Gelateria San Gottardo (Borgomanero), Miglior gelato alla Crema a Zampolli (Trieste). Tre i vincitori del premio Miglior Gelato Gastronomico: Gelateria Panna&Storti (Romano d’Ezzelino), Teatro del Gelato (Sant’Agostino), Gelizioso (Sarno). Tre anche i vincitori del premio Valorizzazione delle filiere: Nonna Papera (Cantù), Mario Magrini (Roseto degli Abruzzi), L’Artigianale (Pozzallo).

gelaterie d'italia 2025

“Dando ormai per assodate la “bontà” del gelato e la conoscenza profonda delle materie prime, abbiamo voluto puntare i riflettori sulla capacità della maggior parte dei gelatieri di intercettare il modello imprenditoriale (o, se vogliamo, il modello artigianale) che più gli si confà. C’è chi si è specializzato anche nella cioccolateria o nei grandi lievitati raggiungendo livelli eccelsi, chi ha aperto e continua ad aprire più succursali riuscendo a conciliare standardizzazione e qualità. O c’è chi ha un solo negozio, apre, manteca, sta alla vendita e quando finisce il gelato chiude bottega. Un modo di fare imprenditoria che consente pure di farsi trovare preparati a un mondo del lavoro che sta cambiando. Inutile negare l’evidenza: sempre più persone stanno cercando un equilibrio tra vita e lavoro. Quello che è emerso quest’anno è proprio questo: la gelateria è una fucina di nuovi paradigmi. Chapeau”, commenta Annalisa Zordan, curatrice della Guida.

“La Guida racconta un mondo in grande evoluzione, in linea con il gusto attuale: meno colori radioattivi, zuccheri contenuti, maggiore attenzione alla materia prima e alla salubrità. Il gelato del futuro sarà sempre più al servizio del territorio di riferimento, servito in cono o coppetta”, commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso.

Nota di colore: l’anteprima del Sigep, tra il giubilo di molti, ha destato anche qualche polemica anche nelle ore successive. A causarla è stato uno dei gelatieri chiamati a salire sul palco per ritirare i Tre Coni che, una volta presa la parola, ha dichiarato di voler rifiutare il premio per via della “non trasparenza” dell’assegnazione. Gesto di protesta, chiaramente, rispettato dai curatori della guida che, scrivono, non condividono la richiesta di esser escluso dalle future competizioni. Questo, solo l’ultimo di una serie di avvenimenti di rinuncia ai premi di prestigiose guide di settore, ha riacceso i riflettori su una polemica che ormai da anni imperversa nel nostro campo e che, siamo certi, continuerà anche nel futuro. Ma per citare un grande saggio: The Show Must Go On.

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