L’azienda di Caltagirone, punta sul Frappato, il vitigno “in jeans” protagonista insieme alla pizza di un goloso tour che girerà l’Italia.
Se cercate un motivo diverso dalle note ceramiche artistiche e dalle numerose chiese e palazzi, ricostruiti in stile barocco dopo il catastrofico terremoto del 1693, per recarvi a Caltagirone, la cittadina dell’entroterra siciliano, nella zona Sud orientale della Sicilia, nella Val di Noto, uno dei più vasti siti al mondo ad essere riconosciuto Patrimonio dell’Umanità Unesco, visitare la cantina Judeka ve ne offre uno più che valido.
L’azienda vitinicola si trova esattamente in Contrada San Mauro e sorge su una collina a 608 metri sul livello del mare all’interno di una struttura di recente costruzione circondata dalla campagna e dal verde delle colline.
Alle redini della Judeka Winery, i fratelli e titolari Cesare e Valentina Nicodemo, che hanno fatto del rispetto della natura e dei suoi frutti, grazie all’utilizzo di tecniche di agricoltura biologica, il carattere distintivo della propria azienda in grado di garantire al consumatore l’assoluta trasparenza e genuinità del prodotto finale, loro obiettivo principale, a cominciare dalla cantina che, non a caso, è realizzata con materiali ecosostenibili.
“Siamo un’azienda giovane nata dal nostro sogno, ovvero il desiderio di restare nella nostra terra e cogliere tutto quello che di prezioso la Sicilia ha da offrire – racconta Valentina– il vino è una passione che io e mio fratello Cesare coltiviamo fin da bambini, quando i nonni pigiavano le uve all’interno di un garage di Ramacca. Entrambi abbiamo un ricordo vivo della vendemmia, che per noi era un momento di festa in grado di riunire tutta la famiglia intorno alla difficile arte enologica.
Così Cesare e Valentina entrambi laureati in Scienze Politiche, decidono nel 2007 di partecipare a dei bandi della Regione Sicilia e di diventare imprenditori agricoli. Judeka sorge lungo l’antica Strada del Vino, al centro di un’area vinicola molto importante nel contesto siciliano dove viene coltivato il Cerasuolo di Vittoria, l’unica DOCG siciliana.
La posizione dei vigneti è strategica, una gola naturale favorisce, infatti, la ventilazione proveniente dal Mediterraneo. I venti che giungono anche dai Monti Iblei, inoltre, allontanano i parassiti e gli insetti in modo naturale. I terreni sono formati da un impasto misto di sabbia e argilla da cui derivano, rispettivamente, I profumi e la sapidità dei vini.
“Oggi le vigne sono coltivate a spalliera con potatura a guyot che è un sistema garantisce un rinnovo annuale naturale della pianta e la scelta del tralcio fruttifero migliore. In vigna, come in cantina, adottiamo un’agricoltura etica, intelligente e consapevole. Utilizziamo solo zolfo e rame e un sistema di irrigazione che ci permette di non stressare la pianta ed evitare eventuali malattie della vite”, continua Valentina.
Dal momento che, negli ultimi tre anni, la superficie vitata di Frappato in Sicilia è cresciuta quasi del 40 per cento passando da 683 a 964 ettari, l’azienda ha deciso di scommettere proprio su questo vitigno autoctono che nell’aria del sud est dell’isola trova la sua zona d’elezione. Per farlo Judeka Winery ha deciso di lanciare il tour enogastronomico dal titolo inequivocabile “Frappato e Pizza”, con l’obiettivo di proporre nelle principali pizzerie d’Italia questo abbinamento insolito quanto interessante. Si punta al Frappato per un bere giovane e vivace, versatile e capace di adattarsi ai nuovi trend di consumo.
“Il Frappato è uno dei vitigni protagonisti della nostra produzione –prosegue la produttrice -. Abbiamo puntato su questa uva sia perchè è profondamente legata al nostro territorio, alla doc Vittoria, che perrchè è adatto ad un pubblico giovane”.
Si tratta, infatti, di un vitigno che potremmo definire “in jeans”, ovvero versatile che, grazie alla presenza di tannini soffici, non si presta a un invecchiamento importante, e regala un vino fragrante, da bere al massimo dopo due anni, se in purezza. Ottimo come aperitivo, anche con il sushi, servito freddo d’estate, con la pizza acquista una cifra “smart” che lo rende perfetto per accompagnare in maniera easy e non molto impegnativa una serata conviviale in piacevole compagnia.
Le vigne di Judeka si estendono su 45 ettari totali di cui circa la metà, nelle contrade San Mauro Sotto e San Mauro Sopra, su colline che vanno dai i 180 ai 380 metri di altitudine sul livello del mare, sono destinati interamente alla produzione di uve Frappato. L’azienda produce in totale 400 mila bottiglie, distribuite per il 50 per cento in Italia e per il 50 per cento all’estero. I mercati più importanti, all’estero, per il Frappato sono il Giappone e l’America; oltre ad essere un vino perfetto in abbinamento al sushi, in America sembra fare tendenza. In Italia l’attenzione al vitigno è in crescita perché sposa la tendenza di una beva più facile e immediata.
Sono 4 le etichette a esso dedicate che noi abbiamo avuto l’occasione di assaggiare lo scorso 10 dicembre presso la pizzeria Saccharum di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo.
I vini degustati
Frabianco da Frappato vinificato in bianco
Color giallo paglierino con riflessi brillanti. Al naso offre fiori bianchi e frutta a polpa gialla. Il vitigno a bacca rossa da cui proviene gli regala una consistenza “succosa”, tipica espressione del frutto. La sapidità finale consente una lunga e piacevole permanenza del sorso al palato.
Frarosa, Frappato vinificato in rosato mosso
Colore rosa buccia di cipolla. Naso di melograno e piccoli frutti di bosco. In bocca ritorna il frutto ed esplode una sapidità che permea il palato a cui resta piacevolmente impresso a lungo. L’azienda produce anche Rose di Fata un vino fermo da Frappato vinificato in rosa
Frappato Vittoria, Frappato in purezza
Rosso granato con riflessi brillanti. Al naso rosa e ciliegia marasca sotto spirito e spezie pungenti come il pepe nero appena macinato. In bocca il tannino è presente ma docile e aggraziato. Il sorso permea il palato con discreta persistenza.
Cerasuolo
Cerasuolo, blend di Frappato e Nero d’Avola (come da tradizione)
Naso intenso di ciliegie sciroppate e confettura di prugne. Bocca dal sorso pieno e ricco di frutta a polpa matura e succosa. Grande memoria palatale.
Alle etichette sono state abbinate le pizze preparate dal Maestro Pizzaiolo Gioacchino Gargano che, insieme alla moglie Loredana, gestisce la pizzeria Saccharum. In particolare ha preparato una pizza “al padellino” condita con scamorza broccoli, pomodorino confit e acciuga e una “doppio crunch” farcita con radicchio, zucca e porchetta. In entrambi I casi l’abbinamento con il Frappato è risultato piacevole ed indovinato grazie alla facilità di beva che non lo ha reso predominante rispetto ai condimenti delle pizze.