Cinque le preparazioni giunte all’ultima tappa di Fior di Teglia 2024, terza edizione del contest organizzato da 50 Top Pizza, scovando giovani talenti della sempre più amata pizza in teglia.
La giuria tecnica ha valutato 12 partecipanti che, forti di una gioventù tornata a guardare le origini, hanno messo nel piatto prima di tutto un approccio attento alle materie, con una sostenibilità reale legata soprattutto ad una cucina senza scarti. Partendo da uno o più latticini messi a disposizione da Latteria Sorrentina – fiordilatte, provola, ricotta, stracciatella, burrata e fuscella, un tipico cestino tondo fatto di vimini adoperato dai pastori per ottenere un’antica tipologia di ricotta vaccina conosciuta ed apprezzata, soprattutto in Campania, per la sua delicatezza – i giovani pizzaioli hanno elaborato la “Margherita del futuro”, dunque la classicità che cambia per essere sempre attuale e alla moda.
La finale si è tenuta lunedì 3 febbraio 2025 a Napoli, presso il Refettorio Made in Cloister, la mensa sociale nata dalla collaborazione tra la Fondazione Made in Cloister e Food for Soul di Massimo Bottura.
I 5 finalisti
- “Margherita Futura Consistenza” di Ilaria Alberton: dalla Premiata Fabbrica Pizza di Bassano del Grappa, ha proposto una ricetta impegnata nelle consistenze dei suoi ingredienti, così da esaltarne quanto più possibile il sapore.
- “La pizza Margherita che si ricorda di essere una Margherita” di Michele Di Già: direttamente dall’Osteria Francescana di Modena, Michele è partito dal ricordo della pizza in teglia del venerdì sera, riservata alla cena dello staff. Provola affumicata, pomodorini arrostiti e basilico, ricoperti dall’impasto e cotti al contrario, coperti, come una tarte tatin. Quindi, capovolge il tutto, completando con fiordilatte e passata di pomodoro, ed infornando nuovamente.
- “Margherita del futuro, sfoglia leggera” di Vito Patalano: da Lisola Restaurant di Ischia, è stata la leggerezza la ratio di un omaggio alla teglia romana sottile, leggera e digeribile.
- La mia visione di Margherita di Alessandro Santilli: da Frumentario Pizza Romana (Roma), si parte da una base rossa ultimata con tre diverse creme di pomodoro, una di fiordilatte ed una di basilico. Completando il tutto con della polvere di pomodoro.
- Margherita nel paese delle meraviglie di Samantha Sciannamè: da Teglie di Puglia a Vieste (FG), la sua è una pizza che racconta rispetto per gli ingredienti e creatività. Dall’acqua di pomodoro alle sue bucce, la sua “Margherita nel Paese delle Meraviglie” è un omaggio all’Italia che lei stessa sogna.
Il vincitore
Sono stati due i pizzaioli giunti, a pari merito, sulla vetta del podio:
La mia visione di Margherita di Alessandro Santilli e La pizza Margherita che si ricorda di essere una Margherita di Michele Di Già.
A proposito di “Pizza in teglia”
Uno stile di pizza che con grande modernità ci riporta indietro nel tempo, con i vecchi forni di paese e le ricette delle nonne. Diversa dalla versione “alla pala”, la teglia chiede un impasto senza particolari zone di rigonfiamento, un morso morbido, ma croccante e asciutto alla base. La differenza la fa il contenitore, visto che la cottura avviene, appunto, in una teglia di ferro ad alte temperature. La pizza in teglia non tocca mai la superficie del forno: anche la stesura finale del prodotto avviene direttamente in teglia, a mano, con estrema delicatezza, tirando e allargando verso gli angoli.