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Enoturismo: riaprono le porte le cantine pugliesi tra dubbi e incertezze per la Fase 2

vini naturali

Le aziende e le cantine vinicole pugliesi riaprono le loro porte agli ospiti dopo il lungo lockdown. Cautela e prudenza le parole d’ordine

La Puglia è da anni una delle destinazioni più amate, i resoconti diffusi da Puglia Promozione, l’agenzia regionale per il turismo, sono stati più che positivi fino a qualche mese fa. L’incoming internazionale dal 2015 al 2019 è cresciuto del +60% e gli arrivi complessivi (italiani + stranieri) del +23%. I pernottamenti totali sono aumentati del +15%. Bari e la sua provincia sono state nel 2019 la principale destinazione per incoming turistico con una quota percentuale sul totale del 28%. Gargano e Salento sono rimaste invece i due principali poli turistici per presenze con una quota territoriale rispettivamente del 28% e 31%.

Il Covid19 e il successivo lockdown hanno quasi bloccato l’intero sistema economico nazionale e mondiale, obbligando a rivedere le previsioni turistiche più che positive per l’anno in corso.

Non arrendersi è la strategia da seguire, bisogna guardare al futuro oltre l’emergenza, sicuramente verranno meno i grandi numeri, si punterà ancora di più sulla qualità e alla riscoperta delle eccellenze locali e nazionali, l’Italia sarà soprattutto degli italiani.

L’enoturismo ha un appeal intramontabile. Come si preparano, dunque, le cantine in Puglia ad accogliere gli ospiti? Ecco alcune opinioni

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Gregory Perrucci titolare di Agricola Felline a Manduria (Taranto) è cauto e preoccupato, gli eventi in programma sono rimandati. “Ripartirei anche domani, la riapertura sollecita il ritorno. Alla luce dell’attuale marasma legislativo verifico ciò che si può fare – afferma Gregory Perrucci -. Il tour nei vigneti è abbastanza gestibile, più complicato è organizzare la degustazione se occorre mantenere una distanza di 2 mq, valuto la collaborazione con una masseria per offrire in relax degustazioni in abbinamento alle specialità gastronomiche, viene meno il fascino della cantina”.

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Marianna Cardone è la titolare della cantina Cardone a Locorotondo (Bari) in Valle D’Itria e Presidentessa dell’associazione ‘Le donne del vino’. “Mancano direttive precise – osserva Marianna -. Io e le 25 produttrici delle Donne del vino abbiamo un approccio positivo. Ora più che mai è importante fare sistema e convincere gli italiani a visitare le realtà pugliesi. Ahime, qui l’enoturismo non è sviluppato come in Toscana, in pochi dispongono di area produttiva e ospitalità. I pacchetti sono stati disdetti da marzo a luglio, non nascondo che fanno capolino le richieste di informazioni dal Nord Europa e dall’Australia. Avvalendoci del nostro brand stiamo strutturando percorsi nella regione con messaggi emozionali. Se non puoi andare al mare fai un wine tour. Il connubio vino, arte e storia è da sempre affascinante. E’ fondamentale non spegnere i riflettori”.

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L’azienda Cantele a Guagnano (Lecce) è gestita dai quattro fratelli Gianni, Paolo, Umberto e Luisa. “Garantire la sicurezza dei nostri dipendenti e ospiti è il nostro primo obiettivo – dice Gianni Cantele -. Siamo ancora in fase di programmazione, è tutto annullato fino a luglio. Vogliamo integrare le iniziative all’aperto con quelle in cantina. Ci sarà soprattutto un turismo di prossimità, l’idea è proporre esperienze coinvolgenti alle famiglie con gaming tra genitori e figli. Il calice sara incluso nel costo, diventerà un gadget ed eviterà ai nostri collaboratori il contatto diretto con oggetti usati. Giocheremo sull’emozione per vivere il racconto e superare la paura. Speriamo di tornare presto ad accogliere i wine lovers dall’estero”.

Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore sono i fondatori e titolari della cantina D’Arapri a San Severo (Foggia). “La ripresa sarà lenta ma siamo positivi, le persone hanno paura di spostarsi – racconta Girolamo D’Amico -. Dobbiamo coccolare i nostri ospiti, non formeremo gruppi maggiori di otto persone in cantina e nei vigneti. In campagna stiamo ristrutturando una casetta, in cantina abbiamo sospeso i concerti ”.

Non è facile ripartire – spiega Alessandra Tedone, responsabile alla comunicazione di Torrevento a Corato (Bat) -. Abbiamo sulle spalle una grande responsabilità nei confronti dei nostri dipendenti e ospiti. Solo il punto vendita ha riaperto, attendiamo l’evolversi della situazione”.

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