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Enoturismo in Calabria: La Matina tra arte cistercense e wine tasting

la matina

In una ex abbazia cistercense i vitigni autoctoni del territorio, con uve a coltivazione biologica e lavorate con tecniche artigianali, danno vita a un rosso dolce e a un rosato che, al calice, evocano l’affascinante storia millenaria di questo luogo sacro, da riscoprire immergendosi tra alberi di fichi e antichi uliveti.

Una tappa imperdibile per i viaggiatori wine lovers nel Sud Italia che amano immergersi nella storia e scoprire sempre nuove realtà vitivinicole di qualità, orgoglio delle produzioni regionali. A pochi passi dalla cittadina di San Marco Argentano, in Calabria, la ex abbazia Santa Maria de La Matina, risalente all’anno mille, è dove Judith Sandonato, che ha lasciato il suo sogno di fare la carriera diplomatica per supportare il suo consorte Michele Valentoni, produce due linee di vino che hanno destato molta curiosità tra gli esperti enologi in occasione dell’ultima edizione a Roma di Vinòforum

In particolare, ha riscontrato interesse Mádam, rosato dop Terre di Cosenza, elegante e conviviale, realizzato con uve di agricoltura biologica, morbido al gusto e intenso nel sapore, più da pasto che da aperitivo, per 13.5 gradi di alcolicità, a cui la direttrice commerciale dell’azienda è molto affezionata: <<Un sorso evocativo che segue l’incedere di una nobildonna sicura e consapevole delle proprie origini. Una nobiltà di rango e di spirito in un bouquet floreale avvolgente che racconta una storia di gesta eroiche e cavalieri, di valori di un tempo lontano>>.

Del resto, a dare i natali a questo rosato, come anche al rosso Muntu, il Magliocco dolce vinificato in purezza derivato da un vitigno autoctono che occupa una terra collinare denominata “u muntu” e principe della produzione dop cosentina, è un luogo che riporta indietro a tempi lontani.

La storia

Era il 1065, quando, il normanno Roberto il Guiscardo fondò, sotto la guida del primo abate Abelardo, il monastero benedettino. Nei secoli furono tante le vite di questo luogo sacro che, nel 1092, aveva ospitato Papa Urbano II, fautore della prima crociata in Terra Santa. Dopo lo splendore come abbazia cistercense, la stessa finì in declino e solo nel 1815 il rudere venne concesso al generale Luigi Valentoni per i suoi meriti di guerra. Fu lui a trasformarlo in fattoria agricola, vocazione che anima queste terre ancora oggi.

La Matina

Nel 2021 nasce La Matina di Michele Valentoni, ulteriore tassello che segna la continuità di produzioni importanti e da valorizzare, come il vino. Un’azienda che si estende per circa 100 ettari, dove viene custodito il gioiello dell’architettura cistercense dell’abbazia, tra diverse colture permanenti, come un ficheto e un uliveto di circa 2000 piante di Roggianella, il cui raccolto viene destinato principalmente alla produzione di un olio extravergine bio ottenuto per pressione a freddo.

Il vigneto permette di raccogliere  uve di prima scelta: <<Le bottiglie di Muntu e Mádam hanno come etichetta le due metà del portale d’ingresso dell’abbazia, e messe vicino fanno il portale per intero. Questo rappresenta esattamente l’evoluzione aziendale e familiare dei Valentoni, il costante equilibrio dei ruoli e delle parti. Se Muntu identifica la componente radicata al territorio, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione, l’umiltà e la concretezza, Mádam fa riferimento alla parte nobiliare (i Valentoni erano un casato di baroni), alla parte gentile e sognatrice, a tratti aleatoria, infinita e in continua evoluzione (non per nulla è un palindromo)>>, racconta Judith, che vede nei due prodotti di punta anche la continua ricerca dell’equilibrio di qualunque coppia in amore, come anche di quella sua con Michele, dove i ruoli spesso sono invertiti. Il risultato è un vino di qualità favorito dalla generosità di una terra fertile grazie al clima mite della Valle dell’Esaro, che si trova tra due mari e vicino al parco del Pollino e della Sila. 

la matina

Un progetto, quello della Matina, che si alimenta per valorizzare ciò che un giorno sarà di Anastasia e Carlo Maria, i figli dei titolari. <<Dovranno essere orgogliosi più che di cosa hanno avuto dalla famiglia, di quanto questa famiglia si è sacrificata e spesa per continuare la sua storia>>, concludono mamma e papà Valentoni, che amano definirsi <<operai che vanno in vigna>>, coloro che con grande entusiasmo presentano i vini alle fiere.

Gli stessi che amano sentire il profumo della terra sulle dita e che si emozionano ancora nell’accogliere i visitatori che scelgono di conoscere l’antica abbazia di Santa Maria della Matina, rinomata per il passaggio nei secoli dei Templari, tra degustazioni di vino emozionali e aneddoti di pezzi di storia familiare.

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