Un tempo si chiamava l’Ostrica Pazza. Oggi ha cambiato nome e chef, ma non la qualità. Nel centro storico di Bologna ha aperto Deep.
Nel centro storico di Bologna, tra le Due Torri e Piazza Maggiore, c’è una zona chiamata il Quadrilatero. Da sempre cuore pulsante del commercio agroalimentare, un tempo fatto di bancarelle e mercato dell’ortofrutta, oggi, col passare degli anni e delle mode, è un polo gastronomico di qualità. È qui, infatti, che l’imprenditore Gianluca Ciliberti ha aperto Deep con un menù firmato da Agostino Iacobucci, chef patron del ristorante che porta il suo nome e detentore di una delle tre stelle Michelin della provincia di Bologna.
Nella “strada del food”, dove i locali si susseguono offrendo ai clienti taglieri e bolognesità varie, Deep propone un menu diverso, ispirato alle profondità marine, tra ostriche e pesce di alta qualità.
In passato Ciliberti, già proprietario di Sardina, piccolo locale con pesce fresco “a km 100”, come recita l’insegna, aveva avviato il locale Ostrica Pazza di Via Orefici con la collaborazione dello chef Francesco Carboni. Dopo tre anni di successo, la pandemia ha creato una battuta d’arresto, ma la voglia di ricominciare non è mancata e così ha riaperto l’oyster bar.
La proposta gastronomica
Il format è sostanzialmente identico, ma l’obiettivo è quello di gustare la propria ordinazione preparata in show coooking a banco per fare una nuova esperienza a stretto contatto con chi sta curando il tuo piatto.
Sempre disponibili in menu le ostriche Marenne o della Normandia, servite al naturale oppure secondo con alcune rivisitazioni: con perle di Campari ed erba cipollina, con succo di cocomero, pomodoro e menta, o estratto di mela verde, cetriolo, zenzero e finocchio.
Agostino Iacobucci
Il tutto arricchito da una serie di affumicati e marinati come alici e sarde del Cantabrico e sgombri, gamberi rossi, viola, Scampi di Manfredonia, bulot e crevette.
Per chi preferisce una soluzione più comoda ci sono anche alcuni tavolini nel dehor che permetteranno di gustare più comodamente una serie di portate a base di baccalà, di polpo o tartare di tonno con mela verde cetriolo e finocchio.
Menu degustazione
Inoltre rispetto al passato c’è una novità, Profondo blu, il menù degustazione di otto portate. Si comincia con le ostriche per gustare poi gamberi rossi di Mazara del Vallo, sgombri affumicati, cavolfiore e ribes, gamberi rosa con latte di mandorla, aringhe affumicate e pesce giallo. Un singolare gelato alla cipolla di Tropea, rapa rossa e caviale Asetra e il famoso babà a tre lievitazioni di Agostino concluderanno la degustazione.
Per qualcosa di meno impegnativo in carta anche solo quattro portate a mano libera dello chef.
Ad accompagnare i piatti è presente una ricca carta di bollicine francesi e italiane e una vasta gamma di vini.
La supervisione di Iacobucci non manca mai, ma in cucina all’opera ci sono l’executive chef Guglielmo Araldi e l’aiuto chef Elia Macchiavelli.
Inoltre, in un breve futuro, sono già previsti tre eventi al mese per i quali lo chef creerà un menù degustazione ad hoc.
Se tutto andrà come ci si auspica tra un anno l’idea è quella di aprire un altro Deep magari a Milano, Firenze oppure verso il mare e guardando al futuro, perché no, anche oltre confine.
Info utili
Deep
Via degli Orefici, 4/a, Bologna
Tel: 051 045 4213