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Cous Cous Fest: il Marocco vince il Campionato del mondo di cous cous 

Secondo posto per la Cina con Giulia Liu e Zuo Cuibing, terza posizione per Medici Senza Frontiere con Cesare Battisti. All’Italia e agli chef Ingargiola e Pellegrino due premi speciali.

Il Marocco si aggiudica il Bia Cous Cous World Championship. Il Campionato del mondo di cous cous, che si è svolto a San Vito Lo Capo come parte del Cous Cous Fest, ha visto sfidarsi chef provenienti da 10 Paesi: Cina, Eritrea, Israele, Italia, Marocco, Medici Senza Frontiere, Palestina, Russia, Tunisia e Ucraina, promuovendo un ricco scambio culturale.

Chi sono i vincitori

La coppia di chef marocchini, Chaoui Hanae, fondatrice di “La Medina” a Milano, e Mourad Dakir, proprietario di “Maison Touareg”, ha trionfato contro il team cinese e quello di Medici Senza Frontiere. Il loro cous cous tradizionale ha conquistato la giuria, guidata da Oscar Farinetti, evocando i sapori delle montagne dell’Alto Atlante.

Tra i riconoscimenti, il team marocchino ha ricevuto anche il premio speciale Amadori per la valorizzazione della carne come materia prima, oltre che il premio tegamino d’oro Agnelli.

“La nostra ricetta è più di un semplice piatto – hanno detto Chaoui Hanae e Mourad Dakir – è un simbolo di famiglia, tradizione e gratitudine. Questo cous cous racchiude i sapori tradizionali delle montagne dell’Alto Atlante, nella provincia del Haouz. Ogni ingrediente è scelto con cura e preparato con amore”.

Hanae Chaoui, chef e imprenditrice nata a Fes, nel nord-ovest del Marocco e oggi “adottata” da Milano, ha aperto nel 2022 La Medina. Si tratta di un bistrot con sala da tè specializzato in cucina e pasticceria marocchina. Hanae prepara delizie come il Tallone di Gazzella, un dolce a mezzaluna con pasta di mandorle e acqua di fiori d’arancio. A pranzo si possono gustare diversi piatti della tradizione marocchina. Al suo fianco c’è il marito Mourad Dakir, originario di Tata, nel sud del Marocco, chef e fondatore di Maison Touareg. Mourad è un esperto del Cous Cous Fassi, un piatto agrodolce a base di pollo, zucca, carote e marmellata di cipolle con uvetta, cannella e miele.

Il piatto della Cina

La Cina ha conquistato la seconda posizione con un “Cous cous alla Cantonese”. Reintepretazione del classico riso cantonese con uovo strapazzato, cipollotto, zucchine, carote, piselli e maiale Char Siu. Quest’ultimo, preparato secondo tradizione con una lunga marinatura a base di soia dolce e spezie e cotto in forno con doppia tecnica, ha dato al piatto una nota intensa e caramellata. Un pizzico di zafferano richiama il risotto alla milanese, omaggio simbolico che Giulia Liu ha voluto rendere alla città che l’ha accolta. Servito in antiche ceramiche cinesi, ha ottenuto il premio di miglior presentazione.

Gong Oriental Attitude è il ristorante di Milano che da sempre basa la sua filosofia sull’unione di culture diverse a tavola. La titolare Giulia Liu, infatti, è nata in Cina e ha trovato poi la sua patria d’adozione in Italia, a Milano.
Giulia Liu stessa, per il suo percorso di vita, sa cosa vuol dire “spostarsi” e “adattarsi” in una nuova realtà e ha voluto comunicare, alla sua tavola, quanto l’incontro tra culture diverse possa essere fonte di crescita positiva, sia dal punto di vista personale che lavorativo.

Sulla tavola di Gong Oriental Attitude, due culture all’apparenza lontane – come quella italiana e orientale – diventano “amiche”: infatti nel menu si possono trovare piatti come il “Raviolo d’oro – Omaggio a Milano”. Si tratta di un tipico dim sum cinese, un raviolo, ripieno di ragù di ossobuco su crema di risotto alla milanese. La Cina “in un boccone” integrata nella tradizione milanese.

La compagine cinese ha conquistato il premio come migliore presentazione del piatto.

Cous cous vegetale e solidale di Medici Senza Frontiere

Salgono sul podio anche Cesare Battisti, insieme a Davide Politi e Mbaye Mbow, giovane dalla storia travagliata, arrivato in Italia su un barcone di scafisti circa un anno fa.

«Questo piatto è un omaggio alle materie prime che accomunano i paesi che affacciano sul Mediterraneo, terre da cui provengono molti dei giovani che cercano inclusione nelle nostre vite e nelle nostre cucine» racconta lo chef Battisti. «Il cous cous, un carboidrato di base, diventa un piatto completo grazie alla cottura nel latticello e zafferano. L’abbiamo arricchito con le carote, un ortaggio spesso sottovalutato, ma ricco di sali minerali, vitamina C e fibre. Le carote, con caratteristiche diverse in base al luogo in cui crescono e la loro radice profonda e ben ancorata alla terra, simboleggiano l’unicità dell’identità di ogni paese. Per completare il piatto, abbiamo aggiunto proteine sotto forma di yogurt di capra, un animale straordinario, capace di produrre latte prezioso anche nei luoghi più aridi. La cromia del piatto richiama il colore del deserto, un simbolo dell’Africa. Ma anche della fatica e della resistenza di migliaia di giovani che affrontano un esodo alla ricerca di una vita migliore».

La squadra di Medici Senza Frontiere ha vinto il premio Electrolux per l’innovazione tecnologica.

Menzione speciale per l’Italia

Due premi speciali sono stati assegnati al team italiano, formato da Antonino Ingargiola e Andrea Pellegrino, per la loro ricetta “Il ricordo”, ispirata alla tradzione siciliana e al tema fondamentale della sostenibilità. Hanno ricevuto il premio UniCredit per la ricetta più sostenibile e il premio per la ricetta più originale da Conad.

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