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CioccolaTò: a Torino torna la kermesse dedicata al cibo degli dei

cioccolatò

Attesa dal 27 febbraio al 2 marzo CioccolaTò, la manifestazione che suggella il legame tra il capoluogo piemontese e il cacao è l’occasione per fare degustazioni tipiche e altre esperienze golose in città.

Secondo una leggenda, la prima tazza di cioccolata calda della Storia d’Italia è stata offerta ai torinesi dal duca Testa di Ferro, quell’Emanuele Filiberto di Savoia che nel 1563 volle trasferire la capitale del Ducato da Chambery nell’attuale capoluogo del Piemonte. Sebbene non esista alcuna evidenza che questo fatto sia realmente accaduto, il folclore dimostra quanto il cacao abbia da sempre un ruolo importante nel territorio, e già ai tempi della nascita del Regno. Il dolce simbolo di Torino è al centro, da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo prossimi, della grande kermesse “CioccolaTò 2025”,  dedicata proprio al protagonista della tradizione artigianale. Un progetto di Camera di commercio di Torino e Città di Torino con il supporto di Regione Piemonte e delle associazioni di categoria, organizzato da Turismo Torino e Provincia, che coinvolgerà come locations piazza Vittorio Veneto, dove si era tenuta la prima edizione della manifestazione nel 2003. E non mancheranno altri spazi, con anche alcune sedi museali e palazzi storici.

Tra eventi, workshop, incontri e dibattiti guidati da nomi importanti del settore non è da perdere, ad esempio, la degustazione “Cioccolato e Rum” a Spazio Piazza Vittorio venerdì 28 febbraio alle ore 17:30, in compagnia di Maurizio Maestrelli, uno dei massimi esperti nel campo. Domenica 2 marzo alle ore 17:30, assieme a Luca Giaccone, ci si diletterà, invece, con “Cioccolato e Birra”, tra accostamenti sorprendenti suggeriti da uno dei migliori assaggiatori e comunicatori brassicoli del Belpaese. 

La kermesse sarà pure l’occasione per scoprire la città attraverso la sua dolce golosità e le sue tante declinazioni. Come sorseggiando un bicerin, la bevanda che conquistò Camillo Benso Conte di Cavour e che è possibile ordinare nei Caffè storici, per gustare un drink nato nel Settecento nell’omonimo caffè di Piazza della Consolata come evoluzione della bavareisa, allora di gran moda.

Il mix di caffè espresso caldo, cioccolato e crema di latte (con le dosi che restano segrete), viene servito in bicchieri o calici di vetro per poter ammirare i singoli strati che compongono il mix e da assaporare senza mai mescolarli, per coglierne le differenti densità e temperature, oltre che i rispettivi sapori. Che sia con l’analcolico tipico torinese o con una fumante tazza di cioccolata calda, si fa poi l’esperienza della Merenda Reale, invece, accompagnando le bevande con i biscotti tradizionali detti “bagnati”, i savoiardi, i baci di dama, i torcetti, le lingue di gatto, i canestrelli, i cri cri, i diablottini ( con cacao aromatizzato alla vaniglia ) e gli immancabili gianduiotti. 

Questi ultimi dei cioccolatini nati grazie all’ingegno dei pasticceri, per aggirare gli ostacoli del Blocco continentale del 1806, ossia il divieto alle navi provenienti dalle colonie britanniche di approdare nei porti dell’Impero (e raggiungere poi Torino), deciso da Napoleone. Ma c’era un sostituto nel territorio piemontese che proprio non mancava, rivelandosi ideale per andare in soccorso ai creativi del gusto: la nocciola tonda gentile delle Langhe, che finì per prendere il posto del cacao nelle preparazioni dei cioccolatieri. L’invenzione assunse la forma di barchetta rovesciata incartata singolarmente con il nome di gianduiotto nel 1865, quando, in occasione del Carnevale, fu proprio la maschera Gianduja a distribuire ai passanti la leccornia, poi ufficialmente riconosciuta come prodotto IGP, a ulteriore garanzia della sua assoluta eccellenza. Un souvenir ideale da riportare a casa, se si visita l’elegante Caffè storico Baratti & Milano nella Galleria Subalpina, ad esempio.

Da non perdere è, infine, la tappa al nuovo “Choco-story Torino, Museo del Cioccolato e del Gianduja” che si trova a via Paolo Sacchi, con la possibilità di acquistare anche un tour su un veicolo d’epoca, il “Choco Tram”, con rievocatori in costume e l’assaggio di gianduiotti. Il loro gusto si ritrova come gelato al Caffè Fiorio a via Po, frequentato alla sua epoca da Cavour, che lì consumava la sua tazza fumante di cioccolata patriottica. 

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