Ci sono posti che hanno un fascino particolare, perché riescono a diventare una soglia tra l’interno e l’esterno. E’ il caso del ristorante Tre Cristi a Milano.
Fuori, il quartiere all’avanguardia di Porta Nuova, con i suoi grattacieli futuristici che scalfiscono il cielo, dentro un ambiente intimo e riservato, che crea un piacevole senso di straniamento. I Tre Cristi in una parola? Accogliente.
E accogliente è la cucina del giovane chef Dario Pisani, 25 anni di origini campane e esperienze importanti alle spalle: tre anni da Enrico Crippa, conosciuto quando aveva solo 18 anni, 2 anni da Carla Cracco, 1 anno al Marchesino con Gualtiero Marchesi. E’ una cucina del Sud, che ti fa rilassare, perché sono bocconi avvolgenti e confortanti, come la terra inondata di sole da cui provengono.
L’esempio è il carciofo alla brace: lo metti in bocca, senti la lieve resistenza del cuore e delle foglie di carciofo all’esterno, ma subito scopri un cuore morbido caldo e cremoso all’interno. E accoglienti e golose sono anche le piccole entratine, una serie di sfizi portati al tavolo caldi bollenti: soffice pasta lievitata e fritta ripiena, di volta in volta, di Provola o di Parmigiano Reggiano riserva. Una serie di paninetti e bigné salati che riportano davvero a quella tradizione, tutta del sud, di accoglierti in in casa con qualcosa di buono ancora prima di sedersi a tavola.
Ed è accogliente anche l’uovo avvolto nella pasta sfoglia: basta bucare la superficie per trovare una fonduta di formaggi che avvolge l’uovo. Per arricchirlo, una serie di ciotoline con bacon saltato, granella di nocciole, pecorino e spinaci.
Non si devono cercare contrasti in questa cucina, sarebbe controproducente. E’ una cucina morbida: lo dimostra l’uso del limone, che però è candito, per farne dimenticare l’acidità. Lo troviamo nel risotto mantecato con burro affumicato e gamberi rossi di Mazara del Vallo, un piatto che è davvero il sole del Sud in una portata. E lo troviamo nel dolce, un grande omaggio alla Sicilia e alla sua ricchezza. Al tavolo arrivano le cialde, sottili dorate a croccanti, la crema di ricotta, il limone candito (appunto), la scorza di arancia, la granella di pistacchi e la cannella. Per creare un contrasto di temperature, il gelato al pistacchio. E tu, come un bambino felice, puoi divertirti a spalmare la cialda con la crema di ricotta, arricchirla con i canditi o impreziosirla con l’amarena. Oppure arrivare alla sana pazzia di provare, per una volta, un pizzico di cannella sul gelato al pistacchio, perché questo è un gioco senza regole che ti lascia libero di essere te stesso e di provare quello che ti piace di più.
Buono il cestino del pane, semplice ma ben composto con prodotti di qualità: focaccia (lievitazione perfetta) con lievito madre, pane integrale e grissini fatti in casa.
Menzione d’onore per la carta dei vini, ricca, molto ricca. Trecento etichette che spaziano dall’Italia alla Francia per arrivare al Portogallo. Bottiglie inconsuete per un percorso di ricerca che vi stupirà se vi farete guidare dalla brava sommelier Monica Angeli. Servizio di sala attento e discreto.
Ai Tre Cristi si trova una cucina generosa, che rincuora facendo sentire protetti anche in una città movimentata e cosmopolita come Milano. Un luogo dove rifugiarsi per ritrovare il calore delle cose di casa.