Un temporary restaurant all’Ottagono Restaurant & Lounge nell’albergo Townhouse Galleria di Milano. 40 chef stellati si alterneranno nella cucina dell’Executive Chef Simone Ceppaglia proponendo i loro personali menù degustazione
La location è d’eccezione. L’Ottagono e l’hotel Townhouse si trovano all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, uno dei più antichi centri commerciali del mondo. Un luogo speciale dove milanesi e turisti amano fermarsi per prendersi un caffè o fare shopping. L’obiettivo di Alessandro Rosso, patron del gruppo Townhouse, è quello di far diventare l’Ottagono un polo dell’alta ristorazione. Inizialmente l’idea era di ospitare solamente gli chef neostellati, il progetto però si è allargato a tutti coloro che avevano già conseguito il prestigioso riconoscimento. Il menu di ognuno dei 40 chef stellati sarà accompagnato da cinque Cuvées della Maison di Champagne Marguerite Guyot, per dare un’emozione diversa ad ogni piatto.
Il primo appuntamento ha avuto come protagonista lo chef Christian Milone (Trattoria Zappatori di Pinerolo) con il suo filetto di scorfano marinato al bergamotto, finocchi, sambuca, mandorle ed armelline. Terry Giacomello, del ristorante Inkiostro di Parma, ha servito mezze maniche di prosciutto, con torta fritta e aceto balsamico in omaggio alla città di Parma. Emanuele Mazzella (Vespasia di Norcia), ha presentato il risotto napoletano con taleggio, salsiccia e friarielli, in omaggio alle sue origini partenopee. Lo chef Kotaro Noda (Bistrot 64 a Roma) ha portato nel menù i suoi spaghetti di patate con burro e alici.
A fine marzo invece nella cucina dell’Ottagono è arrivato lo chef Vincenzo Candiano della Locanda Don Serafino di Ragusa che ha proposto la sua cucina dagli inconfondibili sapori siciliani. Nei suoi menù (7 portate a 180 euro, 4 portate a 140 euro) si potevano gustare il gamberone su crema di cipollotto, limone candito, spinaci e liquirizia, gli spaghetti neri con ricci, ricotta e seppia e la cernia alla Norma. I prossimi ad andare in scena saranno Marco Sacco, Giuseppe Iannotti e Ciccio Sultano.