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Arriva la Primavera a Milano: Francesco Mascheroni e il nuovo menu dell’Armani

Cucina italiana rivisitata con influenze asiatiche, il vegetale protagonista in tutti i piatti e un menu veg dedicato. Ecco cosa si mangia all’Armani Ristorante.

Quando si parla degli outlet food – leggi “proposte di ristorazione” – “firmate” da Armani a Milano si tende a fare un po’ di confusione. Sì, perché c’è l’Emporio Armani Cafè al piano terra, da cui si entra da via dei Giardini 2, c’è il Nobu guidando da Antonio D’Angelo, in via Gastone Pisoni con taglio giapponese e orientale.

Ma oggi noi vogliamo raccontarvi del ristorate fine dining che si trova all’ultimo piano dell’Armani Hotel, con accesso da via Manzoni 31.

Il locale

Si entra nella reception e si prende l’ascensore per essere portati al settimo piano del quartier generale dello stilista-icona della moda italiana. Dopo aver attraversato il Bamboo bar – lo spazio dedicato ai cocktail – si arriva finalmente a una porta che sembra confondersi con l’ambiente.

Ecco il vostro percorso è appena iniziato. Qui all’Armani ristorante vi troverete in un luogo elegante giocato sui toni del bianco e entro, di giorno con vista mozzafiato sullo skyline di Milano, di sera romantico, antico e accogliente, con luci soffuse e ambiente romantico.

La proposta gastronomica

Saldo alla guida delle cucine c’è Francesco Mascheroni, poche parole e tanta sostanza, carattere raro in un mondo di chef influenze. Lui fa il suo con grande costanza e creatività, lasciando parlare piatti e fatti.

La sua è una cucina che parte da ingredienti e tradizioni italiane che lo chef va fortemente a rivisitare in chiave di bellezza estetica e leggerezza di gusto con forti influenze di un’Asia raffinata.

Cucino quello che mi piace mangiare – dice Mascheroni – Parto delle ricette della tradizione, con un buon equilibrio di consistenze, profumi e sapori ma non manco di ispirarmi alla cucina internazionale. La maggior parte degli ingredienti restano però di origine italiana”.

Il nuovo menu vede molti piatti finiti al tavolo, con salse, consommé, brodi e ristretti, per far godere all’ospite di un momento più coinvolgente. In questo modo, lo chef dimostra anche l’importanza della sala, valorizzando i suoi fedeli collaboratori: Pasquale Esposito e Alessandro Torti (sommelier).

Anche i collaboratori di cucina sono qui da anni, segno di un forte senso di appartenenza: Marco Brunati, Giulio Petito e Riccardo Marre, insieme a Chiara Tacchelli per la parte dolce.

Il menu

I menu degustazione sono tre: Tradizione in evoluzione, Presente e La mia cucina vegetale. C’è anche una carta per scegliere liberamente il proprio percorso.

Ormai un signature l’Aspic che rilegge il vitello tonnato in chiave contemporanea: alla base salsa tonnata, cubi di linguà di vitello e tonno rosso, mela katsuobushi, uova trota e cialda ai capperi per la sapidità. Interessante perché, al di là dell’estetica contemporanea, il sapore è proprio quello classico. Un altro piatto che è in carta fin dall’inizio e che merita di essere provato è il Gambero rosso di Mazara, carota e frutto della passione, bel gioco tra dolcezze e delicate acidità.

Inteso e gustoso l’Agnello nascosto nel verde di una vellutata di lattuga ai carboni, piatto a prevalenza vegetale che non nega all’ospite la “solidità” di una proteina.

Da non perdere l’assaggio dello Spaghettone con salsa ai datterini gialli e Parmigiano reggiano 90 mesi, essenza di bontà e semplicità, gustoso e con un finale piacevolmente acidulo.

Il menu vegetale comprende, oltre lo Spaghettone, l’Asparago bianco con lattuga Yuzu, piselli con latte di cocco, e la Melanzana con miso, basilico, mandorle, fragole levistico miele.

Imperdibile la Lasagna 33 strati con ragù di agnello, dal finale agrumeto, che crea una piacevolissima e inedita consistenza in bocca, un po’ suadente, un po’ croccante.

Eleganza e costante legame con la tradizione col Tiramisù bianco, crema al mascarpone e cioccolato bianco, meringhe, polvere di caffè, gelato al latte infuso al caffè. Alla base biscotti al caffè e disco cioccolato fondente.

Prima o dopo la cena vi consigliamo un cocktail al Bamboo bar: atmosfera rilassante e avvolgente, con ottimi cocktail che rendono omaggio a Milano e ai suoi luoghi iconici, dal Duomo a Piazza Gae Aulenti.

Info utili

Ristorante Armani
Tel: +390288838703
via Manzoni, 31
20121 – Milano
sito web
ristorante.milan@armanihotels.com

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