Esaltazione del mare attraverso la schiettezza e la semplicità dei sapori. Da Aquamarina, all’interno di Umità36 a Roma, i profumi del Mediterraneo si uniscono ad arte e design.
Nel cuore di Roma, il mare sembra entrare in un antico palazzo dove trova sede Umiltà36, hotel della collezione Shedir Collection, oggi con una chiave Michelin. Il mare entra attraverso il nuovo ristorante, Aquamarina, il primo tutto e solo pesce tra quelli di SHEDIR Collection.
Si tratta di una curatissima trattoria di pesce – aperta tutti i giorni sia a pranzo che a cena- dal menu semplice ma eseguito e interpretato con maestria nel rispetto più assoluto del prodotto da chef Fabrizio Leggiero, che ha grande esperienza col pescato: dalla storica insegna di pesce, Pierluigi, un’istituzione a Roma, a El Toulà, dove si è fermato ben 15 anni o la Crostaceria Ipanema, la sua è un’unica grande passione per il mare e la cucina ittica.
La cucina di Leggiero è solida, precisa, arriva diretta, nitida nei sapori e negli accostamenti, nel segno della semplicità con materia prima eccellente.
Il locale
Quaranta posti a sedere in un salone molto ampio anche in altezza illuminato da un lucernario in ferro e ghisa che corre lungo tutta la superficie ma con un’atmosfera raccolta intorno ai singoli tavoli: il mare qui sembra aver portato anche tracce di viaggio e opere d’arte, che non lasciano indifferenti, come la scultura di Matteo Pugliese che emerge dalla parete. Molto vicina a una wunderkammer, Aquamarina trova sede in una residenza d’architettura firmata dallo Studio CaberlonCaroppi, tra geometrie rigorose, dettagli eccentrici e superfici dalle cromie accese.
Un vero e proprio salotto romano del centro dove “il mix di arredi custom, pezzi vintage degli anni ‘60/’70 oltre che di arredi, accessori, tessuti e luci dei migliori brand del design, danno una personalità inconfondibile all’interior design di questo hotel. Niente è lasciato al caso e ogni scelta stilistica, di interior e di arredi e complementi è pensata ad hoc proprio per dare un carattere di unicità al progetto” come hanno dichiarato gli architetti Chiara Caberlon e Ermanno Caroppi.
La proposta gastronomica
La Carta è un’immersione tra le onde e pescato del giorno: dai freschissimi crudi, tartare e carpacci (16€), serviti con julienne di verdurine, erbe aromatiche ed emulsioni leggere, ai caldi di mare o alcuni evergreen come la Catalana di astice (36€ per 2 persone). Gustoso il Tegame di mazzancolle alla pizzaiola (16€). Buonissime le Alici croccanti (14€), l’argento del mare.
Divertente l’Antipasto Mare Mare (22€), una giostra di antipasti caldi e freddi che travolge il cliente, come l’onda del mare.
Poi si passa ai primi, quelli classici della tradizione marinara, non solo realizzati alla perfezione ma con qualche piccola variazione sul tema che esalta ulteriormente la materia prima, come il Tagliolino all’uovo fatto in casa Ajo e Ojo e branzino (18€), sempre con discrezione e massimo equilibrio. Un grande classico è la Fettuccelle con gamberi rossi di Sicilia (22€). Uno special imperdibile la Fregola risottata alla Pescatora.
I secondi sono proposti in diverse cotture, dal sale all’acqua pazza, dal forno al tegame o alla griglia, come il Calamaretto piselli e menta (21€), sempre rispettando la delicatezza della materia prima. Da non perdere la scelta dei pesci interi, affusolati e piatti, secondo la disponibilità del pescato del giorno (7€ l’etto) e serviti al tavolo col guéridon. Piccolo vezzo d’antan. Immancabile infine un sempre accattivante Fritto di paranza (18€) dalla leggera croccantezza.
Per dessert, realizzati da Marta Bertini, i più golosi opteranno per un Rocher alla gianduia e lampone e salsa al cioccolato, mentre chi privilegia freschezza e profumi, una Delizia al limone con cremoso al pistacchio.
La Carta dei Vini è curata da Martino Grassi, Restaurant Manager, e conta circa 80 etichette dove c’è passione per le bollicine (italiane e francesi) ma anche molti vini fermi, con prevalenza di bianchi. C’è tanta Italia, molte regioni rappresentate. Buona e articolata la selezione al calice. La drink list, invece, con anche i cocktail per un pairing, magari coi crudi, è giornaliera e omaggia anche lei il mare come con Moby Dick o Poseidone e anche vini marini.
A questo punto non possiamo dubitare del fatto che con Aquamarina, Dandy Cafe, sempre all’interno di Umiltà 36 con una proposta all day long cosmopolita, Don Pasquale nel Maalot e considerando anche la prossima apertura in autunno dell’ultimo nato in Casa Shedir, l’hotel Palazzo Roma, il quadrilatero della politica e dei teatri a due passi da Fontana di Trevi, si accinga a diventare un vero e proprio “food district” capitolino per chi ama mangiare bene senza tralasciare l’atmosfera.