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Scrivere di Gusto: il primo corso di critica enogastronomica etica di Valerio Massimo Visintin

scrivere di gusto

Inizierà il prossimo 4 aprile a Milano Scrivere di Gusto, il corso di critica enogastronomica etica ideato dal mago dell’incognito Valerio Massimo Visintin insieme a Sasso/Carta

Al via la nuova era della critica gastronomica: leale, indipendente e libera. Proprio come dice la deontologia giornalistica, d’altronde.

Chi ha studiato comunicazione lo sa, un intero capitolo a memoria sull’etica da applicare al mestiere del giornalista. Poi ti catapultano nel mondo reale e inizi a comprendere che di informazione vera… se ne fa poca. Dalla consapevolezza di questa triste realtà nasce il progetto presentato ieri sera a Milano: Scrivere di Gusto – corso di critica gastronomica etica.  L’idea nasce tempo addietro dalla mente geniale di Valerio Massimo Visintin, il critico enogastronomico “in incognito”  del Corriere della Sera, supportato dal suo fortunato partner Sasso/Carta, magazine letterario, e da numerosi sponsor che ne condividono la filosofia.

Ricordate DOOF – l’altra faccia del food? L’evento più controcorrente del panorama milanese, frutto dello stesso autore mascherato (ve ne avevamo parlato qui). Ecco, il corso allo stesso modo si distingue da tutto quello che c’è ora sulla piazza. Proprio per questo non ci si limiterà alla classica modalità studente-banco-professore-esame, perché si concluderà con la pubblicazione di una guida. Ebbene si, nella seconda metà del 2019 potremo leggere la prima guida didattica ai ristoranti di Milano, redatta dagli studenti del corso.

scrivere di gusto

Durante la presentazione di Scrivere di Gusto è stato detto “Non ci si improvvisa giornalisti, né cuochi o scrittori”, ecco perché Visintin e compagni puntano sulla formazione, quella vera, che anche le università più prestigiose ogni tanto perdono di vista. Il corso partirà il 4 aprile e sarà strutturato in una prima fase di lezioni frontali con 8 docenti della scena come Antonello Maietta, Presidente Nazionale AIS, e Alessandro Galimberti, Presidente Ordine dei Giornalisti Lombardia, intervallate dai laboratori didattici con tanto di esperienze “fuori sede”. Infine, e arriviamo al sodo, l’esperienza in redazione che permetterà di cimentarsi in quello che è lo scopo del corso: scrivere una critica giusta, grazie agli insegnamenti dati sui banchi e sul campo.

Ma, come si dice, il meglio sta nel mezzo: tra lezioni e redazione infatti viene il bello. I 15 studenti, scelti sulla base di criteri che non ci è dato sapere, si riverseranno in tutta Milano per testare i ristoranti e giudicarne ambiente, sala e cucina. Occhio: non li riconoscerete: Visintin, mago dell’incognito, fornirà sicuramente i giusti trucchetti per non farsi sgamare. Perché se parliamo di etica è giusto dirlo, l’imparzialità dev’essere alla base del giornalismo, come gli altri valori che questo progetto assicura al mondo della ristorazione: attendibilità, linguaggio comune e indipendenza. E infine, insegneranno anche a scrivere esclusivamente per il lettore (altra cosa che un po’ si è persa di vista), con il giusto distacco dal meraviglioso mondo degli chef e dei ristoranti.

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