Un negozio gastronomico “made in carcere”, con prodotti d’eccellenza frutto del fare impresa all’interno dei penitenziari. Pane, biscotti, formaggi, caffè, vino, specialità siciliane ma anche vestiti e oggetti di design. Ha aperto a Torino, in via Milano
Brutti e Buoni, Dolci Evasioni, Farina nel sacco, Vale la pena, Sprigioniamo Sapori, Cibo Agricolo Libero e Dolci Libertà: sono soltanto alcuni delle firme di prodotti d’eccellenza che si trovano nelle credenze e nelle vetrine di Freedhome – Creativi Dentro, il primo negozio gastronomico made in carcere. Proprio così, perché le cibarie in vendita presso il nuovo store di Torino (in via Milano 2C) sono tutte realizzate da imprese protagoniste con le loro attività nel mondo penale. Sono 13 in tutto, attive in 45 carceri di tutta Italia.
Pane, biscotti, formaggi, caffè, vino, specialità siciliane con le mandorle: tutti i prodotti sono di alta qualità e realizzati negli istituti penitenziari. Materie prime scelte, senza coloranti e additivi, a km0 e lavorate con principi bio.
Non soltanto commercio alimentare, perché in Freedhome sono in vendita anche oggetti di design e articoli manifatturieri (vestiario in primis), addirittura cosmetici, come quelli del carcere femminile di Venezia, preparati con erbe coltivate nell’orto biologico della Giudecca.
Una scommessa, quella di fare impresa durante il periodo di reclusione, permanente (il negozio infatti è un vero e proprio esercizio e non una semplice iniziativa solidale) e lungimirante, perché non v’è alcun dubbio che lavorare anche dietro le sbarre aiuti a riqualificarsi e a reintegrarsi nella società civile.
I proventi della vendita andranno in parte anche alle carceri stesse per finanziare il sostentamento dei reclusi.
Dentro lo store invece lavoreranno in prima persona quattro detenuti sorvegliati per legge da due agenti.