Bottura è il miglior chef in assoluto, e la sua Osteria Francescana (insieme a La Pergola di Heinz Beck) domina la classifica delle Tre Forchette, che registra ben 4 new entry. La novità dell’anno è invece il D’O di Daniele Oldani a Cornaredo
704 pagine, 2420 indirizzi, quasi 300 inediti, 20 cartine per i tour enogastronomici in ogni regione. E poi i premi: 17 “Tre Gamberi”, 21 “miglior rapporto qualità/prezzo”. Ma soprattutto 29 “Tre Forchette”, il riconoscimento più ambito, di cui 4 new entry.
Sono i numeri dell’edizione 2017 di Ristoranti d’Italia, la guida del Gambero Rosso che festeggia il 30esimo anniversario fra grandi conferme e assolute novità. E un punto fermo, anzi due: è di Massimo Bottura la cucina più buona in assoluto (è stato di nuovo lui ad essere eletto “migliore chef” della penisola) e subito dopo la sua viene quella di Heinz Beck.
L’Osteria Francescana e il Ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri sono dunque appaiati al primo posto fra le “Tre Forchette” con 95 punti (al contrario de L’Espresso, la guida gamberacea rimane fedele al giudizio in centesimi).
Un gradino sotto, con 94/100, il Villa Crespi di Cannavacciuolo e il Don Alfonso 1890 (tra l’altro in vetta alla classifica degli utenti di TripAdvisor nella categoria “lusso”).
Chiude questo podio virtuale, con 93 punti, La Torre del Saracino a Vico Equense.
Due dei nuovi ingressi fra le “Tre Forchette” sono in Campania: si tratta de I quattro passi a Massa Lumbrense (Napoli) con 90 punti e della Taverna Estia di Brusciano (Napoli) con 91 punti. Con loro, la storica Enoteca Pinchiorri di Firenze (91 punti) e La Siriola dell’Hotel Ciasa Salares (91 punti), a San Cassiano, in provincia di Bolzano, Alto Adige, premiata per la creatività della sua proposta gourmet.
La “novità dell’anno” è invece rappresentata dal D’O di Davide Oldani a Cornaredo. Il “cuoco emergente” è una cuoca: Marina Caruso, chef di Signum, a Salina. Il miglior “ristoratore 2017” è Peppino Tinari dello storico Villa Maiella di Guardiagrele (Chieti).
Quanto alle migliori altre tavole, ovvero trattorie, wine bar, birrerie e ristoranti etnici, fra i “Tre Gamberi” troviamo una new entry al vertice rappresentata da Il Capanno di Spoleto, in provincia di Perugia. All’esordio il premio “Tre Cocotte”, assegnato ai bistrot: è andato a Donatella (a Oviglio, in provincia di Alessandria) che era stato già bistrot dell’anno nel 2016, e Lanzani Bottega & Bistrot a Brescia, ex “Tre Bottiglie” che a un bere vivace e di spessore ha affiancato una proposta culinaria di altrettanto interesse.
I “Tre Boccali” vanno ancora una volta al numero 1 di Baladin Teo Musso, sia per Casa Baladin a Piozzo (Cuneo) sia per l’Open Baladin di Roma. I “Tre Mappamondi”, per le cucine dal mondo, se lo aggiudicano invece Iyo e Wicky’s Wicuisine Seafood, entrambi a Milano, non a caso riferimento multiculturale per eccellenza in Italia.
Ben 21, infine, i locali consigliati per il miglior rapporto qualità/prezzo: sono sparsi su tutto il territorio, dall’estremo Nord (La Clusaz in Valle d’Aosta) fino alle isole (Locanda dei Buoni e dei Cattivi a Cagliari): tutti indirizzi in cui filiera corta e menu di stagione (ovviamente in abbinamento a un’ottima capacità interpretativa degli chef) permettono ai clienti di mangiare bene con poco.