Nella capitale nasce il primo ristorante dedicato alla cultura dell’olio Evo. Per gustarlo in tavola (con un menu calibrato su strutture e tipologie delle varie miscele regionali) e imparare a riconoscerlo (attraverso degustazioni e corsi di avvicinamento)
Una cattiva notizia è sempre seguita da una buona. Così dopo avervi raccontato dell’indagine della Coldiretti che ha messo in guardia tutti sull’olio dei ristoranti (il 76% delle oliere nei locali italiani o non presenta indicazioni sul contenuto o non è predisposta di tappo antirabbocco), nasce (mercoledì 5 ottobre, inaugurazione alle ore 19) un indirizzo dove da questo punto di vista potrete stare più che tranquilli: si chiama Filodolio, si trova a Roma in via Tripolitania 147, nel quartiere africano, e il suo concept è imperniato proprio sulla cultura dell’olio extravergine di oliva dello stivale, le cui miscele territoriali saranno coprotagoniste di ogni portata presente nel menu. Che è un menu degustazione di 4 piatti – carne, pesce, verdure e dolci – pensato per questo periodo di rodaggio come una sorta di avvicinamento dei clienti ad un primo incontro approfondito con gli olii evo tricolori.
Il locale, il primo nella capitale di questo tipo, nasce dalla collaborazione fra Stefano Donaudy Mastelloni e lo chef Filippo Artioli, affiancato in cucina da Anastasia Paris.
Proprio per la sua vocazione anche didattica, Filodolio non si fermerà ad una proposta di semplice ristorazione ma punterà anche su eventi formativi e degustativi in grado di dare strumenti e metri di giudizio ad appassionati o a semplici curiosi necessari per imparare a riconoscere struttura, sapori e potenzialità di abbinamento delle varie tipologie olistiche regionali.
E per scoprire, per esempio, che differenza c’è tra un olio di Taggiasca ligure, un Coratina pugliese, un Leccino toscano o un Moraiolo umbro.
Info: www.filodolioroma.it