Dagli spicchi che salutano le Festività appena trascorse, alle proposte dolci o che fanno viaggiare con i sapori, la mappa capitolina degli indirizzi da segnare in occasione del giorno che celebra l’iconico e amato piatto italiano.
Stravaganze gastronomiche per il World Pizza Day, che oggi, venerdì 17 gennaio, omaggia la tonda italiana famosa in tutto il mondo. A Roma Mirko Rizzo propone, per tutto il mese di gennaio, il suo addio alle Festività, ma solo nella sede de L’Elementare di Ponte Testaccio: un arrivederci al prossimo Natale con la pizza Cotechino fritto col panko, hummus di lenticchie, patata dolce e crumble di polenta, mentre restando in zona Porta Portese, Seu Pizza Illuminati sorprende con la Valeria a Guangdong. Una specialità pensata dopo un viaggio della moglie e socia di Pier Daniele Seu in Cina, Paese che ha dato i natali al pollo alle mandorle, protagonista della pizza: la base è un pollo marinato con pepe di Sichuan, mirin, zenzero, cipollotto e salsa di soia, carne poi scottata e adagiata sul disco di pasta con carote julienne speziate e mozzarella. Dopo la cottura, il tocco finale prende forma con il pak choy con olio di sesamo e salsa di soia, chips di sesamo, riduzione di salsa di soia, sesamo e mandorle tostate, per un viaggio di gusto tra i sapori del Sol Levante.
Le tonde sono dolci in centro storico: Pizzamisù e Pizzuppa inglese omaggiano i dessert tiramisù e zuppa inglese all’Hotel d’Inghilterra. Nella prima, chef Andrea Sangiuliano sostituisce il biscotto con la base della pizza e aggiunge le gelatine di caffè, la crema mascarpone e il cacao amaro in polvere. Nella seconda, originaria dell’Emilia e non del Regno Unito come farebbe pensare il nome, il padellino che esce dal forno è un goloso dessert aromatizzato con Alchermes, una farcia di crema pasticciera, limone e scagliette di cioccolato.
Traghetta nell’inebriante Maghreb o in Medio Oriente la pizzeria Berberè nel quartiere Salario, dove provare la Pizza Hummus, con la apprezzata crema di ceci unita a spinaci saltati, olio piccante, pomodorini confit, semi di sesamo e scorza di limone. Fanno viaggiare all’estero, comodamente seduti al tavolo del locale, anche le due insegne di Federico Del Moro a Talenti, tempio culinario di Matteo Lo Iacono: se Crunch! tenta con Pollo e samba, che mette assieme la carne cucinata alla cacciatora, un chutney di mango e un cramble di olive, non è da meno la Paella valenciana, con una base di besciamella allo zafferano, coniglio, pollo ruspante cotto a bassa temperatura, peperone rosso a listelle e polvere di cozze.
Invece Dazio conquista il popolo dei fanciulli con la pizza Tortellino, tra fiordilatte di Agerola, cialda di parmigiano, fonduta di parmigiano, noce moscata, prosciutto crudo e mortadella e conduce gli avventori in Estremo Oriente con la tonda Involtino primavera. Un simposio culinario tutto da gustare, tra fiordilatte di Agerola, verza, carota, zucchina e bieta. Infine, a Centocelle, l’apprezzata pizzeria 180 Grammi, guidata con successo da Jacopo Mercuro e rinomata per il Sampietrino, il fritto ripieno che induce in golosi peccati, incuriosisce con la Capricciosa come se fosse nata in Cina, un omaggio al Paese della Grande Muraglia e alla sua cucina: gli ingredienti della tradizionale lasciano spazio, infatti, a quelli tipici dell’Estremo Oriente, tra salsa di uovo, maiale Char Siu e funghi shiitake.