Cucina di casa, come in una vera e propria izakaya giapponese, in un ambiente che ricorda le autentiche osterie del Sol Levante tra lanterne, stampe preziose e legno naturale. A Roma, nel quartiere Cipro, ha aperto Ie Koji.
Portare la cultura gastronomica nipponica a Roma è, da sempre, stata la mission di Koji Nakai, chef nativo di Kobe con alle spalle importanti esperienze in altre città dello Stivale. Classe ’84, con la cucina nel sangue, già patron del ristorante Nakai sempre a Roma, dallo scorso giugno ha preso le redini di un locale in via Marcantonio Bragadin, zona Cipro, per far vivere ai romani, e non solo, la vera esperienza di un’autentica izakaya giapponese.
Insieme a lui, in questo lungimirante e ambizioso progetto, un altro volto noto della ristorazione capitolina: Roberto Salvati, proprietario di Sakana Sushi in via del Gazometro.
Ie Koji
Varcare la soglia di Ie Koji traghetta nell’immediato nelle tradizionali osterie giapponesi, le izakaya appunto. Il design, studiato da Valeria Vecellio, riflette a pieno l’allure intimista e rilassante di questi iconici spazi di convivialità del Sol Levante. A dominare è il legno naturale, impreziosito dalle tradizionali tende Noren e alle lanterne Chochin, in una danza sinuosa tra le tonalità del rosso e l’eleganza delle luci soffuse.
La proposta gastronomica
Tradizione, dunque, è la parola chiave di Ie Koji. Quella più autentica e verace, lontana dagli stereotipi degli altri locali giapponesi a Roma.
“Sono ancora pochi a Roma a proporre la vera cucina tradizionale nipponica. Ancora oggi quando si parla di ristorante giapponese, la maggior parte delle persone pensa immediatamente al sushi” raccontano i soci.
In menu, quindi, accanto ai crudi che certamente non possono mancare, a farla da padrona è la proposta gastronomica cotta, tra carne e pesce, realizzata con materie prime fresche e locali. Pur non mancando i fuori menu, frutto dell’estro creativo dello chef, qui si possono trovare piatti poco conosciuti appartenenti al bagaglio familiare dello chef e al ricettario di suo nonno, cuoco.
Da non perdere c’è la frittata giapponese, Mentai dashimaki tamago, preparata ogni mattina in casa dello chef, con mentaiko e foglia di shiso, e la Fuwa fuwa omu rice, l’omelette tipica, particolarmente soffice, su riso con zucchine e pomodoro. Tra i cavalli di battaglia ci sono anche il ramen senza brodo, chiamato Tokyo abura soba, con uovo, spinaci e pancetta di maiale brasata, e il Mini sukiyaki, un piatto tipico di Kobe. Si tratta di uno stufato di verdure con tofu, straccetti di manzo e verdure con shirataki, spinaci e soia, servito direttamente su pentolino a tavola, mentre ancora sta cuocendo.
Colonna portante della carta di Ie Koji è, inoltre, la varietà di piatti vegetariani (circa un terzo del menu). Dal tofu fresco homemade con salsa di verdure di stagione al Kinpira, ovvero verdure di stagione piccanti saltate con soia e sesamo.
Il beverage segue lo stesso fil rouge con una proposta di ben 10 etichette di sakè oltre a una vasta gamma di birre made in Japan.
Info utili
Ie Koji
Via Marcantonio Bragadin, 13 – Roma
Sempre aperti a cena dalle 19:00 alle 23:00
Tel. 348 4302368