Nasce la Sustainable Gastronomy Restaurant Week promossa di World Food Forum e FAO, un’iniziativa globale che chiama a raccolta ristoratori, chef, barman e panettieri under 40 per reinterpretare il tema della sostenibilità.
Dal 17 al 24 di giugno si celebra la prima edizione della settimana della gastronomia sostenibile dei ristoranti o Sustainable Gastronomy Restaurant Week, un’iniziativa globale promossa dal World Food Forum – il forum con focus sulla promozione di azioni in campo agroalimentare nato nel 2021 composto da giovani e rivolto ai giovani – e FAO. La scelta della settimana non è casuale ma celebrativa di una data di riferimento come il 18 giugno, giornata della gastronomia sostenibile o Sustainable Gastronomy Day (SGD) nata invece il 21 dicembre 2016 e lanciata a livello mondiale nel 2017 su iniziativa sempre di FAO e UNESCO.
Al suo esordio la settimana della gastronomia sostenibile dei ristoranti (SGRW), voluta in particolare dall’Head of culture Lindsey Hook, chiama a raccolta ristoratori, gelatieri, panettieri, bar manager – tutti under 40 – da ogni parte del mondo per interpretare il tema della sostenibilità.
“Tutti gli chef dei locali coinvolti sono stati molto contenti di partecipare al progetto, sia quelli meno famosi che quelli più in vista – dichiara Lindsey Hook. Addirittura alcuni ci hanno dedicato un menu intero invece di qualche piatto. È stato meraviglioso lavorare con loro”.
Ad ognuno di loro per partecipare è stato chiesto infatti di elaborare il proprio piatto o menu degustazione, ma anche uno o più gusti di gelato o ancora un tipo di pane o una carta di mocktails, seguendo i principi della gastronomia sostenibile che sono: abbattere a zero gli sprechi (anche di acqua e di energia), utilizzare prodotti stagionali e il più possibile locali e di prossimità. Dalla pagina del WFF online la gastronomia sostenibile è spiegata con poche semplici parole: “Considering the origin and cultivation of ingredients and their journey to our plates, while ensuring minimal environmental impact and preservation for the future”.
Sono tante le attività che aderiscono a questa primissima edizione, alcune sono coinvolte su Roma come Ruma Bottega & Cucina Agricola ma anche Tulipane di Sara Bonamini e Flaminia Fratini, il Ristorante Moma con lo chef Andrea Pasqualucci e Il Marchese con i piatti di Daniele Roppo e i mocktails di Fabrizio Valeriani.
In provincia di Roma (Frascati) c’è DLR di Jacopo Ricci e in provincia di Latina (Aprilia) la gelateria di Valerio Esposito e famiglia, Tonka.
Fuori dal dall’Italia ci sono a Londra Edit e Silo, il primo ristorante al mondo interamente zero-waste, adesioni anche da Dublino, Malmö, Jakarta, Portland e Atene.
All’interno dei locali aderenti all’iniziativa sarà presente un menu co-brandizzato con World Food Forum e FAO con le l’indicazione delle creazioni sostenibili per l’intera settimana mentre tutte le informazioni sulle attività aderenti, divise per luogo, si possono già scoprire online sul sito del WFF (https://www.world-food-forum.org/news/detail/sustainable-gastronomy-restaurant-week-2024/en ).
Conclude Lindsey Hood su questo primo anno e sulle edizioni future: “A partire dal prossimo anno apriremo la SGRW ad una chiamata pubblica e globale rivolta a tutti gli chef under 40 che vorranno partecipare. L’invito sarà per ogni Paese e ogni regione e verrà presentato con un formato facile da adottare, condizione che ritengo indispensabile per la sua crescita. Per il progetto pilota di quest’anno, la maggior parte dei ristoranti presentati lavorano già in modo sostenibile, ma in futuro mi piacerebbe che il loro impegno ispirasse anche i ristoranti che oggi sono meno sostenibili a migliorare. Credo che eventi come questo possano essere proprio quel catalizzatore che riesce a cambiare i nostri sistemi agroalimentari dall’interno!”.
La Sustainable Gastronomy Restaurant Week sarà presentata alla stampa martedì 18 giugno (SGD) alla cena all’American Accademy di Roma dove gli studenti prepareranno un menu dedicato. Per la serata sponsorizzata da The Hunger Project, l’artista di origine ceche-americane che vive a Roma e lavora con materiali naturali Marta Alexandra Abbott, realizzerà dei piatti brandizzati WFF e FAO per promuovere il Rome Sustainable Food Project del AAR