In occasione dell’Oktoberfest, che in questi giorni ha portato a Monaco di Baviera milioni di amanti della birra, vi parliamo dei beertails, i miscelati in versione “birrosa”.
Monaco di Baviera è invasa in questi giorni da milioni di turisti che si ritrovano nel Theresienwiese, il parco nel centro di Monaco di Baviera dedicato alla principessa Theresa le cui nozze con Ludwig hanno dato il via alla tradizione dell’Oktoberfest. Visto il successo, è previsto l’arrivo di oltre 7 milioni di amanti della birra, la manifestazione ha travalicato i confini tedeschi invadendo tutta l’Europa e arrivando fino negli Stati Uniti.
Per brindare all’Oktoberfest alzando i bicchieri da cocktail ci sono i beertails, i miscelati a base birra.
Beertail, miscelato, non agitato
Prima di avventurarsi nel mondo della mixology che vede la birra come protagonista è utile la lettura del libro di Ettore de Katt “70 cocktails classici e con birra”. Forte della sua trentennale esperienza acquisita viaggiando in Europa e Americhe, de Katt ha raccolto nella pubblicazione 70 cocktail, classici, particolari, afrodisiaci e il trend dei beertails esplorando la birra in ogni suo aspetto, classica, artigianale e aromatizzata. Tutte le ricette sono accompagnate da notizie interessanti quali l’origine storica dei nomi, aneddoti, commenti e consigli.
La regola generale per un beertail di successo è di utilizzare la birra in quei cocktail che tradizionalmente hanno come ingrediente base lo champagne o il prosecco. La differenza con le due bollicine è la gamma di gusti che la birra regala ai miscelati e che tracciano la scelta degli spirits da abbinare. Per esempio, la birra Belga ha un sapore erboso, che si sposa molto bene con il gin, mentre le forti birre scure ad alta fermentazione si associano molto bene con il rum. Altro accorgimento è mescolare e non agitare. Quindi bisogna aggiungere la birra solo alla fine della miscelazione. Infine, il bicchiere da usare è quello da birra per non eliminare l’effetto fermentazione.
Dai classici agli innovativi
Diversi i twist alla birra dei classici. Non si può non citare il Black Velvet, versione “birrosa” del Red Velvet che miscela lo champagne con una stout (spesso Guinness), o il Beermosa, un Mimosa con una birra di grano agrumata che sostituisce lo champagne tradizionale, o ancora il Michelada un Bloody Mary che ha incontrato una mexican lager o lo Spritz alla birra.
Tutti i bartender si sono misurati nella loro carriera con la bionda. Per esempio, il campione del mondo Bruno Vanzan ha rivisto il mojito in chiave beertails arricchendolo con un top di Lager.
La barmaid Damara Lanzone de Il Circolino di Monza utilizza come birra la L’IPPA del birrificio Baladin per il suo Flatter mentre il birrificio Doppio Malto di Erba propone nei suoi quasi 40 locali tra Italia ed estero, Casanova, il cocktail a base di Aperol, Prosecco, soda e Summer IPA.