Dopo 3 anni di stop, successo per la 54 esima edizione della manifestazione veronese. Nonostante le difficoltà, il 2022 registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi. Ecco alcuni assaggi che ci hanno maggiormente colpito.
Si è chiusa da poco la 54esima di Vinitaly, che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover nella città medievale palcoscenico naturale di Vinitaly and the city. Vinitaly 2022 registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. Un contingente che pesa complessivamente per circa 5.000 mancati arrivi ma che non ha impedito la rimodulazione dell’assetto partecipativo di una manifestazione che in chiave nazionale ha anche ribilanciato le presenze del Centro-Sud – in rialzo – con quelle del Nord.
Alcuni (dei molti) vini da provare
Con una manifestazione così colossale, impossibile provare tutto. Chi va a Vinitaly da anni lo sa: bisogna assolutamente selezionare. E, così, ecco la nostra lista di assaggi meritevoli. Che dire? Niente è definitivo! Vi invitiamo a segnalarci i vostri assaggi preferiti e…al prossimo Vinitaly!
Giulia Monteleone
Dalla Sicilia con passione e rispetto del territorio. Giulia Monteleone, passato da giornalista e oggi brava viticultrice e imprenditrice, ha portato a Vinitaly 2022 i suoi vini che assorbano la forza del vulcano. Qui abbiamo avuto la fortuna di provare Rumex, nome che richiama una pianta autoctona, fortissima, che colonizza le colate laviche. Gli scalatori mangiano le sue radici in mancanza di acqua potabile. Il vino, che nasce sul versante nord dell’Etna (Contrada Ponte Palino) ha lo stesso carattere deciso. 100% Nerello Mascalese in purezza da clone centenario, 2018 la prima annata per solo 1200 bottiglie prodotte. Tannino cupo e profondo, eppure vellutato ed elegante, esaltazione di frutti rossi. Da tenere in cantina.
Radikon
Grandi vini in terra di Oslavia. Qui i Radikon hanno riportato in vita una tecnica antica – quella della fermentazione sulle bucce – che si è persa in Italia intorno agli anni Cinquanta, quando inizia ad attecchire l’enologia moderna con i suoi vini “perfetti”. Ma, chiarifica chiarifa, i Radikon si accorsero che la Ribolla perdeva, senza le sue preziose bucce, tutto il suo carattere. E così Stanko, il padre di Sasha, che oggi guida l’azienda, ha ricominciato a lavorare sulle macerazioni, prova dopo prova. Dal 1997 lo stile è deciso. La Ribolla Radikon è un must, ma provate anche Rs20, mix di merlot e pignolo, pura avanguardia.
Elisabetta Pala – Mora&Memo
Siamo in Sardegna dove una giovane imprenditrice – nata e cresciuta in una famiglia di viticoltori – ha un sogno: creare un vino tutto suo, che la rappresentasse al 100%. Il vigneto situato a sud est della Sardegna, le colline che guardano Cagliari e il suo mare ad un altitudine media di 160 metri, con picchi che sfiorano i 200 metri sul mare. Perfetto per l’estate il Vermentino di Sardegna Mora & Memo. Breve contatto sulle bucce, dopo la pulizia il mosto ottenuto dalla pigiatura soffice e l’innesto di lieviti selezionati, fermenta in tini inox alla temperatura costante di 15°, terminate le fermentazioni, l’affinamento prosegue sui lieviti per alcuni mesi, segue l’affinamento in vetro. Colore paglierino con riflessi verdognoli, brillante. Profumo intenso e persistente con profumi floreali e vegetali, rosmarino, timo e salvia. Sapore con netta predominanza delle note vegetali, caldo e pieno di buon spessore ed equilibrato; con lunga persistenza gustativa. Sta bene con i piatti marinari in genere, pesci dalla carne delicata anche conditi con salse leggere, minestre asciutte e in brodo dai condimenti non eccessivamente saporosi. Servire a 10-12° C. stappando la bottiglia al momento della mescita.
Cantina Sant’Andrea – Terracina
Dalle terre assolate di Pantelleria a Tunisi fino a Borgo Vodice. Questa la strada percorsa dalla famiglia Pandolfo che, a pochissimi chilometri da Terracina, nei pressi dell’insediamento Volsco e città preromana, ha costruito la propria fortuna con la Cantina Sant’Andrea. E così, partendo dalla barbatella che serve con le sue radici a far nascere intere vigne grazie alle sue piccole ma preziose “barbe”, oggi la storia di coraggio e dedizione vede Gabriele e Andrea, padre e figlio, gestire più di 100 ettari di vigneti al centro della regione con appezzamenti che vanno da Borgo Vodice ad Aprilia. Nel vitigno di Campo Soriano, con il suo terreno ricco di argilla rossa, sorgono le coltivazioni più antiche con il Moscato di Terracina, il Cesanese di Terracina, l’Aleatico e l’Abbuoto (o Cecubo). Dall’esigenza di produrre una linea di maggiore prestigio è nata vent’anni fa la selezione Acquerelli in cui il nome deriva dall’acquerello che viene usato come sfondo dell’etichetta e che cambia per ognuno dei 16 vini che la compongono. Tra i vini di riferimento che abbiamo assaggiato a Vinitalyvi ricordiamo l’Oppidum, il più originale, 100% Moscato di Terracina D.O.C. secco e profumatissimo, il Riflessi Bianco, D.O.C. Circeo bianco, da Trebbiano e Malvasia; il Sogno, vino rosso da uve Merlot e Cesanese; il Capitolium, Moscato di Terracina D.O.C. passito e il Riflessi rosé spumato, fresco, fruttato, floreale, dal perlage fine e persistente.
Montonale
Siamo a Desenzano del Garda nella cantina Montonale dei fratelli Girelli, che producono un ottimo Lugana Montunal. A Vinitaly hanno presentato l’annata 2021 di questo Turbiana in purezza, che considerano la miglior vendemmia del Millennio in Lugana! Montunal è affinato 6 mesi sulle fecce nobili soltanto in vasca d’acciaio, con bâtonnage frequenti, e unisce una piacevole vena acidica a una bella sapidità. “Vino d’estate”, ma capace di grande longevità. Lo si trova in enoteca a 13 euro circa.
FM333 di Montelvini
Proprio in occasione del Vinitaly è stata presentata la nuova annata 2021 FM333. Il vino nasce da un unico vigneto chiamato Fontana Masorin situato sulla collina del Montello a 333 m s.l.m, nasce FM333. L’eccellenza del territorio costituito da marne e ferretti conferisce al vino un’intensa mineralità, struttura e una piacevole aromaticità. La Glera, il vitigno utilizzato per la realizzazione di questo spumante da mosto, è lavorata con una innovativa tecnica di spumantizzazione che conferisce all’Asolo Prosecco Superiore DOCG assoluta fragranza ed originalità, rendendolo un prosecco dallo stile inconfondibile.
Hipster di Ferro13
100% Negroamaro Puglia IGT, nasce sulle coste adriatiche e ioniche. La raccolta avviene tra fine settembre e inizio ottobre in più fasi: la pri- ma a piena maturità aromatica, per conferire integrità e tipicità; la se- conda in surmaturazione. La vinificazione avviene separata per singola raccolta e maturazione. Dopo l’assemblaggio, fa un mese in vasca pri- ma dell’imbottigliamento. Complesso e strutturato, il vino ha sentori di frutti a bacca rossa e ribes e note di pepe e di spezie. Hipster è l’alter ego di Gabriele Stringa, il creativo del gruppo, sintesi di passato e fu- turo ed espressione di una cultura internazionale, che ha fatto di barba e baffi il suo segno distintivo. Da degustare con Tapas alla Basca, con l’accompagnamento musicale di “Wake Up” degli Arcade Fire o quello cinematografico di “The Royal Tenenbaums” di Wes Anderson. Gradazione alcolica: circa 13 % Vol.
Tenuta Casenuove
Tenuta Casenuove si trova nei pressi della Conca d’Oro, a pochi minuti da Panzano in Chianti, a circa un’ora da Firenze. La proprietà è ad un’altitudine compresa fra 350 e 480 metri e si estende su 105 ettari complessivi, di cui 65 sono ricoperti da boschi, 2,5 sono oliveti e 28 sono coltivati a vigna, 14 dei quali sono in produzione. Abbiamo assaggiato il Chianti Classico DOCG.
Prodotto con uve 90% Sangiovese, 5 % Merlot, 5% Cabernet Sauvignon, presenta un colore rubino intenso con sfumature granate scure, mentre al naso si percepiscono distintamente il profumi di frutta rossa, la ciliegia e la mora di rovo, accompagnati da tocchi di speziatura e vaniglia.
La Guardiense e l’anima lavica
La cooperativa La Guardiense ha presentato all’edizione 2022 di Vinitaly
Anima Lavica: la Falaghina Anima Lavica 2020, la Falanghina Anima
Lavica e lo Spumante Falanghina Anima Lavica. Frutto di studi sui suoli vulcani del zona, vuole valorizzare sempre più la Falanghina che in questa celebrazione firmata Janare racchiude in sé storia e profumi di un passato importante che ritrova la sua essenza nell’anima profonda di questi bianchi campani di grande sapidità e persistenza. Le vigne crescono sui terreni che più di 30mila anni fa sono stati sommersi dall’incredibile esplosione vulcanica dei Campi Flegrei. Ecco perché in questi prodotti raffinati e di qualità prevalgono i profumi e i sentori dell’ignimbrite campana con la sua complessità che nel calice si
ritrova in tutta la sua aromaticità, freschezza e mineralità. Un progetto interessante sia dal punto di vista enologico sia dal punto di vista agronomico e la cooperativa avrà piacere di presentarlo durante i giorni della fiera come prodotto simbolo della cultura e dell’identità del Sannio.
12eMezzo di Varvaglione
Un video game, o meglio, un wine game sul tema vino che è anche educazione e formazione sui temi della viticoltura. Per i dieci anni della linea 12eMezzo, la linea di vini che parla ai giovani del mondo, è nato un
progetto che vede ancora una volta la famiglia Varvaglione posizionarsi all’avanguardia e al passo con i tempi interpretando un linguaggio caro alle nuove generazioni tenendo fede ai valori della storica azienda di famiglia. 12eMezzo, già nota come la linea di vini sostenibile dell’azienda pugliese, con l’edizione Masseria, dedicata al decennale, fa un ulteriore passo avanti verso la sostenibilità. Per lanciare questo importante compleanno di 12eMezzo, è stato messo a punto un video game
immersivo con una guida speciale, Ercolino il cane della famiglia Varvaglione che accompagnerà i giocatori attraverso i vigneti, scansando tutto ciò che mette in pericolo la vite e l’uva, passando per le fasi di imbottigliamento fino alla degustazione.
La bella stagione chiama il Rosato del Salento 12eMezzo, breve criomacerazione pellicolare in pressa soffice cui segue la pulizia del mosto per flottazione dei sedimenti a mezzo di azoto. La fermentazione viene termo controllata a 15°C e bloccata a 12,5 % vol. di alcool con freddo e filtrazione tangenziale. Affinamento in acciaio con sospensione periodica delle fecce con iniezione di anidride carbonica. Vino rosa chiaro con riflessi violacei. Seducente incontro di frutta fresca e fiori bianchi inebria l’olfatto.
Tenute Pacelli
Giovane azienda familiare, quasi tutta al femminile, Tenute Pacelli sta
investendo con dedizione e passione in un progetto che cresce ogni anno
sempre di più: creare in un territorio poco noto a livello vitivinicolo, quale quello della Calabria, un’eccellenza che possa farsi portavoce della ricchezza e della straordinarietà di una regione che sta vivendo un vero Rinascimento vitivinicolo. La tenuta, incastonata tra colline a nord di Cosenza, è un piccolo gioiello in continua espansione, dove nulla viene trascurato, dalla raccolta a mano di uve e olive (da cui la produzione di olio Evo bio) alla produzione di ciliegie, dalla cantina di degustazione dei primi del ‘900 alla preservazione dell’antico casino di caccia settecentesco, al nuovo spazio eventi che affaccia sulla vigna. Il rispetto del terroir, l’uso ridotto al minimo di solforosa, l’alta qualità sono garantiti dalla tecnica del sovescio, dai pochissimi trattamenti all’anno della vigna, dalla filiera produttiva totalmente interna all’azienda (siamo per questo associati alla FIVI, Federazione Vignaioli Indipendenti), dal km 0 che garantisce un consumo sostenibile e all’Associazione Nazionale Le donne del Vino, per la tutela delle aziende al femminile. Abbiamo assaggiato l’orange wine La Clara, dedicato alla capostipite della famiglia (l’etichetta è stata realizzata partendo da una sua foto degli anni ‘70). Si tratta di un Trebbiano Toscano vigna vecchia (più di 50 anni d’età), vinificato con Metodo Ancestrale. 12°, vendemmia 2021. Ve lo consigliamo.
Metodo Classico Ribolla di Cantina Puiatti
Ribolla Gialla 100%. Maturazione sui lieviti per 16 mesi. Il colore è giallo paglierino, con lievi riflessi verdognoli, perlage fine e persistente. Al naso si apre con freschi profumi di frutta gialla, arricchiti da note di fiori gialli. Al palato risulta pieno e fresco e con grande eleganza. Ideale come aperitivo che a nei menu a base di pesce, ottimo con crostacei e frutti di mare.
Grayasusi di Ceraudo
Il Rosato “Grayasusi – Etichetta Rame” è un vino rosato calabrese a base del vitigno autoctono Gaglioppo, dal profilo pieno e intenso. Il bouquet richiama i frutti di bosco e la lavanda, il gusto è fresco, morbido e rotondo, di bella consistenza. Un vino calabrese dall’anima intensa e mediterranea, proprio come la terra che lo forgia. Leggero l’ingresso al palato, dove si avverte una piacevole freschezza e un’ottima piacevolezza, responsabile di un sorso fragrante e beverino. Un’etichetta che si fa portatrice della viticoltura calabra, perfetta quando si vuole organizzare un aperitivo con gli amici.
Blànc di Contadi Castaldi
50% Chardonnay, 50% Pinot Bianco. Un sorso affascinante fuso in un perlage dinamico che traduce l’essenza della materia in ricercata eleganza, la cui chiave d’interpretazione rimane la struttura piena in un paradigma di inedita razionalità, centro nevralgico di freschezza e pungente mineralità. Intrecci di impalpabile gessosità, sbuffi di cipria, agrumi gialli, mandorla, sale, ginestra e caprifoglio, si leggono come tensione e profondità, un calice autentico, libero pensiero gastronomico. La grazia del sorso è la cifra stilistica imprescindibile, del quale stupisce il graffiante sviluppo verticale in un palato d’autore.
Fiorfiore di Roccafiore
Nessun altro Grechetto di Todi è in grado, oggi, di essere così espressivo come il “Fiorfiore”. Un vino bianco strutturato ma al tempo stesso teso, suadente e di grandissima personalità, uno dei più grandi vini bianchi prodotti non solo in Umbria ma in tutto il centro Italia. Il Grechetto di Todi Superiore DOC “Fiorfiore” di Roccafiore già oggi sa essere vellutato e reattivo ma che, con il passare del tempo saprà concedersi con sempre maggiore morbidezza, come i grandi.
Mirabella
Bolle primaverile anche per Mirabella, azienda in Franciacorta. Ottimo il Rosè Brut composto da Pinot Nero 45%, Chardonnay 45%, Pinot Bianco 10%. Pressatura soffice con rese molto basse (65%) e separazione dei mosti in tre frazioni. Macerazione di 18-24 ore del Pinot Nero perl’estrazione del colore. Fermentazione con lievitiselezionati a temperatura controllata di 16-18 °C in vasche di cemento. Affinamento minimo di 30 mesi sui lieviti in bottiglia e almeno 3 mesi dopo la sboccatura. Rosa cipria, che con l’invecchiamento svela delicati riflessi ramati e profumo ricco e ampio, con sensazioni di lievito, note di frutti di bosco e sfumature vanigliate. Al palato armonico, di grande morbidezza, facile da bere e amato dai cercatori di morbidezza.
La birra: I beer cocktail Baladin
Non è mancato anche un piccolo padiglione dedicato alla Birra. Qui Baladin ha presentato i suoi beer cocktail in lattina. I 6 cocktail Baladin ripropongono dei classici della miscelazione, reinterpretando la ricetta con ingredientiinnovativi, tutti riconducibili alla filiera produttiva di Baladin. Dei “twist on classic” a basso contenuto alcolico, che utilizzano liquoristica originale creata con alcol distillato dalla nostra birra. Idea nata per dare nuova vita alla birra in stock che non si è potuta consumare a causa del lockdown ma che – in realtà – ha stimolato un approccio ancora più in linea col pensiero Baladin di voler creare quanto più possibile, una filiera corta e controllata. Un packaging innovativo, eco sostenibile, rende semplice il consumo del prodotto. Si tratta della lattina in alluminio con apertura 360® End del produttore Crown, di cui Baladin detiene un’esclusiva di utilizzo per l’Italia. Questo sistema permette di eliminare completamente il coperchio trasformando la lattina in un bicchiere. Studiati per essere proposti molto freschi, gustandoli dalla lattina o con ghiaccio se serviti in bicchiere.
L’abbinamento perfetto: Patatas Nana
Non c’è aperitivo nella bella stagione, con vino o birra, che non comprenda le classiche chips…e allora…che anche quelle siano gourmet. I più attenti al gusto e alla qualità possono scegliere le ormai “mitiche” Patatas Nana. Solo 3 ingredienti: Sale puro marino, olio di girasole al 100% e patate. Le trovate anche nella versione chips di Patatas Nana con le verdure di Morgan. Il progetto ha lo scopo di rivoluzionare il mercato delle chips in busta aromatizzate, grazie alla qualità e la filosofia lavorativa delle due aziende, che si contraddistinguono per l’utilizzo di prodotti 100% naturali, senza conservanti o aromi chimici. Le verdure vengono disidratate al 99% da Morgan tramite un processo di essiccazione naturale, vengono poi polverizzate e unite alle chips Patatas Nana con l’aggiunta di pochissimo sale marino.
Ottimi e croccanti anche Fiammiferi di Patatas Nana riaccendono la memoria di uno snack retrò aggiornato ai nostri tempi: senza glutine, solo da prodotti genuini, con un packaging essenziale ed ecosostenibile in alluminio riciclabile 100% plastic free.