120 ettari di terreno vitato, 40 vignaioli tuscolani e un obiettivo comune: fare rete e promuovere il Frascati D.O.C d’eccellenza.
L’idea di Vitus Vini nasce dal desiderio di piantare non solo viti, ma pilastri concettuali. ‘Fare sistema’, un impegno lungimirante in nome della collettività. Perché se da solo vai veloce, insieme vai lontano. Quaranta vignaioli tuscolani che fanno scelte drastiche, di rottura col passato. Onore al vino Frascati e non solo, oggi più che mai.
E non è un caso che il project manager sia Mauro de Angelis. Carismatico, competente. Affatto incline al compromesso, edulcoranti e ammortizzatori sono per chi si contenta di stare nel mezzo. “Io ti dico come stanno le cose e come dovrebbe essere”.
Il vino, nel Lazio, era giunto a un bivio pericoloso, da una parte un passato ingombrante all’ombra di miti, eroi, Papi e condottieri. Dall’altra, concorrenza e standard contemporanei che non fanno sconti a nessuno. E questo Mauro de Angelis lo sa bene, oggi il condottiero è lui e annuncia: “vogliamo essere i migliori”.
Con l’atavico impeto di chi seppe costruire il Sacro Romano Impero, ma con i contenuti di chi, questo lavoro, lo conosce bene. Amore per la vigna, per la cantina, per la qualità. “Non potevo non esserci, sono compagni di viaggio”.
Vitus Vini: il consorzio
Centoventi ettari complessivi di superficie vitata, tra Frascati, Monte Porzio Catone, Grottaferrata, Montecompatri, fno all’ombra del Colosseo.
Rappresentati da Lorenzo Sbardella che ne è presidente, in collaborazione con l’enologo Lorenzo Costantini, Vitus Vini piazza sul mercato tre prodotti dal nome evocativo. Auranova, Metamorfosi e Selcerossa, bianchi i primi due, rosso il terzo. Per mettere punto e a capo, costruendo un’azienda che ne tuteli finalmente il presidio. Quel che è stato resta, ma il nuovo avanza ed è già lì, pronto da degustare.
E se ne raccolgono i primi giudizi di livello, in particolare Luca Maroni, il ‘matematico’ del vino, nel suo ‘Annuario dei migliori vini italiani’, si rivela entusiasta delle denominazioni Frascati Doc e Frascati Superiore Docg. Ad ulteriore conferma della costante crescita qualitativa del comparto vitivinicolo frascatano.
Il legno, una storia d’amore
“Il legno è il nostro patrimonio”, una presenza costante nella vita del viticultore. In vigna, il legno fa da sostegno ai filari, mentre in cantina c’è il prezioso legno della barrique. Il rosso di Vitus Vini, il Selcerossa, sosta nel legno di rovere per prendere respiro, smussarsi, maturare. L’obiettivo è esaltare, mai snaturare. “Vogliamo vini integri, identitari, non somiglianti a nessuno”. E poi c’è l’elegante legno delle cassette che fanno da contenitore alle bottiglie, con marchio e logo in evidenza, da far arrivare direttamente a casa del cliente. Un involucro doveroso, ricco di gusto, ennesima prova di attenzione e rispetto verso il proprio lavoro.
Il progetto agronomico
“Solo in Cantina capiremo quanto il lavoro sarà compensato dalla stagione. Abbiamo tenuto i vigneti in equilibrio vegetativo con le potature verdi e qualche diradamento”. Mauro de Angelis è un tecnico, ma arriva al punto.
L’obiettivo è intervenire il meno possibile, lasciar fare alla natura, sperare sulle condizioni favorevoli, aiutare solo quel tanto che serve. Per ogni varietà si segue un protocollo diverso, così da ottimizzarne la coltivazione e stimolarne il carattere. Tutto può diventare decisivo per definire il grado di eccellenza dell’annata. Si osserva, si valuta, si incrociano le dita.
In azienda le idee non mancano e si rivelano solide, nette: Auranova, Metamorfosi e Selcerossa avranno presto compagnia. “Le esistenze si incrociano”, continua il project manager, “siamo parte di una memoria collettiva che tentiamo di arricchire e salvaguardare”.
Vitus Vini è tutto questo, sintesi di un patrimonio antico e di un futuro che è già qui.
Frascati D.O.C. Auranova
Da uve Malvasia Puntinata e Malvasia di Candia, tre mesi in acciaio e un mese in bottiglia. Profuma di fiori bianchi, mela e agrumi. Fresco, sapido, l’acidità del terreno vulcanico fa la sua parte. Morbido nel complesso, con un contenuto finale di mandorla amara. Fa pensare ai primi piatti della cucina romana e non potrebbe essere altrimenti. Cacio e pepe, carbonara, ma anche carni bianche e pesce.
Frascati Superiore D.O.C.G. Metamorfosi
Da uve Malvasia Puntinata, Bombino e Greco, cinque mesi in acciaio e tre mesi in bottiglia. Maggiore complessità olfattiva, fiori bianchi, ma anche frutta esotica e macchia mediterranea. Il sorso e avvolgente, spicca la frutta secca e la sua eleganza. Giusto per accompagnare fritture e formaggi non stagionati, oltre che pesce e piatti della cucina romana, quella non troppo complessa.
Roma D.O.C. Classico Rosso Selcerossa
Da uve Montepulciano e Syrah, acciaio e quattro mesi di barrique. Frutti rossi, viole, tabacco. Inonda il palato rivelandosi morbido, persistente e con un tannino privo di spigolature. Accompagna carni anche importanti, preparazioni succulente, così come formaggi di media stagionatura.
Info utili
Vitus Vini
Mail: info@vitusvini.it
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