Da 60 anni punto di riferimento per gli amanti della cucina marinara sul litorale laziale. Ecco cosa si mangia a La Scialuppa da Salvatore
Inaugurata nel 1956 da Salvatore Maduli, La Scialuppa da Salvatore non ha bisogno di molte presentazioni. È infatti uno degli stabilimenti balneari del litorale laziale più frequentati e allegri. Bianco e blu sono i colori dominanti, come il cielo, il mare e la spuma delle onde sul bagnasciuga ma anche come le comode sedie e la mise en place dei tavoli. Sì, perché La Scialuppa da Salvatore è anche un rinomato ristorante di pesce, votato alla cucina creativa di mare, gustosa e leggera.
Oltre 180 i coperti in totale, suddivisi tra un’elegante veranda fronte mare che ricorda un giardino d’inverno e l’immancabile servizio sulla spiaggia dove, grazie a delle semplici postazioni in legno, è possibile mangiare tra un tuffo e l’altro.
In cucina c’è Fabio di Vilio, giovane e ambizioso chef che apporta modernità alle preparazioni dei classici brodetti, bisque e fondi di cottura. La sua proposta gastronomica è semplice, fatta di materie prime freschissime e di qualità, ma con qualche guizzo innovativo che merita attenzione.
Tra gli antipasti, interessante è la preparazione della triglia, un pesce povero raramente utilizzato e valorizzato nella cucina dei grandi chef. Sfilettata e spinata, la triglia viene panata con il panko per poi esser fritta e servita con una crema di melanzane cotte sulla brace, una maionese di polpo estratta dalla sua acqua di cottura e del pomodorino confit (15 euro).
Non mancano i crudi di pesce come le tartare di tonno o di dentice (16 euro) e il ceviche di barracuda (14 euro) insieme ai classici sautè di cozze, il polpo verace con crema di patate dolci e chips croccanti, i totani alla luciana o con piselli e vignarola. Interessanti anche la cialda con alici, burrata e salsa verde (12 euro) e il salmone selvaggio marinato con creme fraiche, cavolo nero e finocchi (16 euro).
Tra i primi, che oltre alla pasta fatta in casa prevedono l’utilizzo di diversi formaggi dei pastifici Felicetti e Mancini, da provare i pennoni con sugo alla marinara a base di peperoncino, battuto di bufala e sarde marinate e affumicate (16) ma anche i truffoli al ragù di polpo (18 euro) e gli spaghetti ai lupini o con la bottarga di muggine.
La bottarga è anche protagonista di un nuovo piatto del menu: un conchiglione stracotto, essiccato e fritto e poi ripieno di una crema a base di aglio, olio, peperoncino e bottarga.
Pesce alla brace, tonno rosso alla cacciatora (20 euro) e barracuda con pomodoro alla brace, guanciale e pecorino (20 euro) tra i secondi da non perdere insieme al baccalà con piselli, wakame, cipolla in agrodolce e cialda croccante.
Un rinfrescante fine pasto pensato per la stagione estiva è la meringa all’italiana con cremoso alla yuzu, mandorle caramellate e passion fruit.
La carta dei vini è composta invece da ben 220 referenze, provenienti da tutta Italia.
Degno di nota è anche l’impegno per il sociale e per l’ambiente. Dal 2011 infatti, La Scialuppa da Salvatore fa parte dell’Associazione Villaggio dei Pescatori, un gruppo finalizzato a far diventare il litorale laziale un modello di legalità e di sviluppo turistico eco compatibile, rispettose delle persone e dei luoghi.
Info utili
La Scialuppa da Salvatore
Via Silvi Marina, 69 – Fregene
Tel. 06 6656 0002
Orari: aperto da maggio a settembre a pranzo e cena, da ottobre ad aprile solo a pranzo, mentre nei week end di ottobre, marzo e aprile anche a cena